Thread by @v2Dark

Consigli non richiesti ai tanti insegnanti e genitori che sono alla ricerca di metodi semplici per organizzare videoconferenze e che, in attesa che il MIUR fornisca strumenti ad-hoc, sono in procinto di arrendersi a MS Skype, Google Hangouts e altri strumenti Big Tech.

(thread)

La prima cosa che vi consiglio di fare è leggere questo bellissimo articolo di @Ca_Gi, che spiega in un linguaggio non tecnico e comprensibile a tutti l'importanza di non cedere alla tentazione di consegnare a Google (o alle altre GAFAM) i nostri dati. /2

wumingfoundation.com/giap/2020/03/d…

Nell'improbabile (spero) caso in cui la lettura vi abbia lasciato dubbiosi, proverò ad affrontare sinteticamente i principali luoghi comuni sulla privacy con cui vengo costantemente a contatto nel corso del mio lavoro di responsabile IT e sicurezza informatica. /3

"TANTO NON HO NIENTE DA NASCONDERE"

Avere o meno qualcosa da nascondere è irrilevante e sposta i termini della questione. La privacy non ha nulla a che spartire con il nascondere le cose: si tratta della libertà e della facoltà di decidere come vogliamo presentarci al mondo, /4

diritto fondamentale dell'individuo sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 12) e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE (art. 8). L'articolo che ho linkato sopra spiega molto bene le conseguenze che l'erosione di questo diritto potrebbe provocare: /5

in sintesi parliamo di profilazioni (ovvero "schedature") preventive effettuate sulla base di criteri, spacciati per oggettivi ma potenzialmente arbitrari, calcolati mediante le misurazioni comportamentali ottenute dagli strumenti che queste aziende ci spingono a utilizzare. /6

Se ritenete che essere schedati per voi non sia un problema, siete liberi di pensarlo: tuttavia, poiché vivete (e, se siete insegnanti o genitori, operate) all'interno di una comunità di persone, vi invito caldamente a ragionare al di là della vostra individualità: /7

perché le misurazioni di questi strumenti si estendono inevitabilmente anche alle vostre frequentazioni e consentono pertanto anche di tracciare anche i vostri contatti... compresi quelli che hanno qualcosa (o molto, o tutto) da perdere, e non certo perché sono criminali. /8

"OK, MA CONDIVIDERE *QUESTE* INFORMAZIONI NON E' UN PROBLEMA"

E' possibile, per carità: non tutte le tracce digitali che lasciamo sono importanti, e certamente alcune possono avere scarsa rilevanza per le misurazioni di cui sopra; ma possiamo davvero esserne certi? /9

Se osserviamo con attenzione le informazioni che gli strumenti che utilizziamo quotidianamente possono raccogliere, noteremo che anche dati apparentemente banali potrebbero consentire un'analisi accurata e potenzialmente invasiva delle nostre abitudini. /10

Per fare un esempio "in tema", organizzare una videoconferenza con Hangouts in condizioni di emergenza sanitaria potrebbe facilmente consentire a Google di ottenere gli indirizzi di casa di un'intera classe di studenti, con tutta probabilità minori. Ci avevate pensato? /11

"E' INTERNET, BELLEZZA!"

Questa è una delle affermazioni più superficiali che mi capita di sentire, una banalità irrispettosa di una realtà ben più complessa della squallida compravendita di dati a cui la si vorrebbe ridurre: chi parla così non ha idea di cosa sia Internet, /12

delle possibilità a tutt'oggi disponibili al di fuori della concezione "o la borsa o la vita" ("o i soldi o i tuoi dati") veicolata dal marketing permanente delle Big Tech e da chi s'è fatto fregare da questa dieta malsana a base di innovazione, smart-vision e startup. /13

Sostenere che "non c'è alternativa" è una manifestazione di ignoranza telematica, del tutto analoga al suo corrispettivo politico: "there is no alternative" (TINA), la celebre formula Tatcheriana a difesa del dogma neoliberista. Le alternative (alla pigrizia) ci sono eccome, /14

basta avere la pazienza di cercarle e sperimentarle. Visto che si parla di videoconferenze, ecco un esempio di soluzione alternativa gratuita, semplice da utilizzare e decisamente più rispettosa della privacy degli utenti rispetto a Skype e Hangouts. /15

meet.jit.si

"MA COSA VUOI CHE GLIENE FREGHI A GOOGLE DI ME?"

Disponibile anche nella variante "siamo milioni, non possono certo tracciarci tutti". Altro mito da sfatare: possono farlo eccome, visto che le misurazioni non vengono certo effettuate in modo manuale, ovvero da persone reali, /16

ma da sofisticati algoritmi appositamente creati per analizzare enormi volumi di dati ed estrarre i valori di interesse. Il fatto che ciascuno di noi sia "uno dei tanti" conta poco, la natura automatica dei controlli non consente a nessuno di nascondersi tra la folla: /17

al contrario, la presenza di milioni di soggetti analizzati consente di ottenere misurazioni estremamente precise e rende quindi più facile determinare i comportamenti comuni (da monetizzare) e/o scovare i valori anomali (da reprimere), a seconda degli obiettivi prefissati. /18

"PERO' ALMENO E' GRATIS"

Nessun servizio che effettui la profilazione dei propri utenti può dirsi gratuito: si tratta a tutti gli effetti di una transazione, il cui "costo" è coperto dai dati dei fruitori. A ben vedere si tratta di servizi molto più costosi (e subdoli) /19

di quelli che si finanziano con inserzioni e/o spot pubblicitari: neppure questi ultimi sono gratuiti, ma se non altro si "limitano" a togliervi un pò del vostro tempo e a tentare di influenzare le vostre abitudini di acquisto... sempre che la pubblicità non sia tracciante. /20

Per il momento mi fermo qui: domani conto di pubblicare un thread un pò più articolato su Jitsi Meet, la piattaforma per videoconferenze che ho linkato sopra, approfondendone gli aspetti di sicurezza, scalabilità e privacy e spiegando come "immunizzarla" del tutto da Google. /END