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L'Italia si era unita da un annetto quando iniziò la trafila degli accademici che diventavano ministri dell'Istruzione dicendo che "io conosco tutto dell'università, ho il mio progetto e risolto tutto". Era il 1862, e il ministro era il fisico Carlo Matteucci
Il suo era l'atteggiamento politico uno che si dedicava da una vita alla ricerca sperimentale: in Italia mancavano strutture importanti che permettevano a Francia e Prussia di primeggiare, e si potevano avere solo concentrando le risorse in poche sedi
Questo era vero perché l'Italia era un paese più povero, ma anche perché le università italiane erano davvero tante: tra il Po e Roma ce n'era una ogni 100 Km, e il governo provvisorio toscano aveva aperto pure una sede a Firenze per accontentare la borghesia liberale cittadina
Ma la legge Casati dava al ministro poteri organizzativi amplissimi, e Matteucci li usa: dopo aver uniformato calendario accademico, tasse, servizi di segreteria ecc., presenta un progetto in cui seleziona 6 "università maggiori" (Torino, Pavia, Pisa, Bologna, Napoli, Palermo)...
...a cui il compimento dell'unificazione avrebbe aggiunto Padova e Roma. In esse c'erano tutte le facoltà, ad esse andavano i finanziamenti per la ricerca più cospicui, in esse erano mantenuti i corsi di specializzazione alla ricerca per giovani laureati, e ad esse il governo...
...avrebbe affidato (e pagato) progetti di studio in tutti i campi.
Le altre università dovevano arrangiarsi, tutte: lo Stato passava una paghetta che peraltro sarebbe andata a scendere, ma le sedi dovevano trovare da enti locali e privati il sostegno economico supplementare...
...chi ci riusciva viveva, perché evidentemente a detta della comunità che vi faceva riferimento quell'università serviva a qualcosa. Chi non ci riusciva chiudeva, così si finiva con tutti quegli atenei minuscoli degli ex piccoli stati.
I deputati provinciali insorgono...
...ma si sa già che è un fuoco di paglia. Il governo di Matteucci cade, e cade male, perché era il governo Rattazzi per colpa del quale Garibaldi fu ferito all'Aspromonte, e tutti i suoi componenti faticano a restare in sella. All'Istruzione va Michele Amari...
...il nostro più grande arabista, che sapeva bene come funzionavano gli studi all'estero, perché aveva imparato l'arabo esule a Parigi. Ma manda a monte il progetto Matteucci, vuoi perché non vuole far la guerra a deputati che gli votano finanziamenti per nuove iniziative...
...vuoi perché lui insegna al nuovo Istituto di Studi superiori di Firenze, sede che il progetto Matteucci ridimensionava e che invece si stava imponendo come uno dei centri più vitali per la ricerca pura, soprattutto per la spregiudicatezza con cui poteva aprire nuove cattedre
Negli anni '80 dell'800 il tema della differenziazione delle sedi torna all'ordine del giorno col ministro Guido Baccelli.
Ma tempi sono cambiati: la Sinistra ha atteggiamento meno dirigista in politica culturale, e la comunità accademica è emersa come interlocutore ineludibile
Così quello che Matteucci cercava in forza di legge, Baccelli lo ricerca con un'autonomia che responsabilizzi le sedi nelle loro politiche di sviluppo e nelle loro scelte culturali, con l'idea che quelle più attrezzate a trovare fondi sarebbero emerse da sole
Ma anche in questi termini il progetto naufraga ancora. Del resto, vi ricordate com'era la ricerca all'università allora? Polverizzata in istituti monocattedra in cui ogni professore aveva poco, ma quel poco era tutto suo. Raggruppare somme più ingenti in poche sedi...
...avrebbe significato per troppi docenti dover smettere di studiare, o peggio ancora doversi coordinare sotto la guida di un docente di una sede più attrezzata.Perché ci si era dannati a muovere tutte le pedine per vincere un concorso, se poi si restava assistenti meglio pagati?
Questa idiosincrasia del corpo docente italiano verso la differenziazione di ruolo e accesso alle strutture didattiche e di ricerca delle sedi diventa un tratto culturale di lungo periodo. Gentile la ripropone senza esito, le riforme che prevedono i dipartimenti...
...(per loro natura enti collettivi che coordinano il lavoro della comunità accademica limitando l'assoluta libertà) saltano fin quando è possibile. Ma non solo. A cavallo del 1900 la formazione tecnica superiore viene fornita da istituti non universitari per veterinari...
...agronomi, commercialisti ecc., aperti anche ad alcuni diplomati dell'istituto tecnico, che fungono da volano di mobilità sociale lasciando intatta l'università d'élite. Negli anni Trenta i ministri fascisti, De Vecchi prima e Bottai poi, trovano il consenso che serve...
...alla loro svolta autoritaria nella gestione degli atenei portando avanti, tra le altre cose, la parificazione di queste scuole alle facoltà universitarie. Una parte cospicua del corpo docente, insomma, spinge per eliminare l'unica differenziazione che si era riusciti...
...a mettere in opera (peraltro con intenti conservatori) al fine di vedere pareggiata la propria dignità sociale a quella dei professori universitari "veri".

Oggi, molti elementi potenzialmente efficaci sono messi in campo per procedere a una differenziazione nei fatti...
...delle sedi, anche considerando che ormai il pericolo di chiusura esiste solo nelle parole di qualche funzionario ministeriale che non sa di cosa parla: i laureati in Italia sono troppo pochi e le sedi universitarie non sono certo troppe, semmai vanno TUTTE potenziate
Però un serio accreditamento dei dottorati che consenta alle sedi maggiormente vocate di avere una massa critica di ricercatori in formazione, l'emersione di alcuni atenei come percettori privilegiati di fondi di ricerca nazionali ed europei...
...la possibilità di sviluppare reti di collaborazione e di scambio di competenze tra sedi di vario livello, sono tutti elementi che saggiamente orientati servirebbero a mettere ordine nell'ecologia degli atenei italiani.
Il fatto che niente di tutto questo funzioni...
...che ogni proposta di verifica e valutazione si risolva o nella ratifica dell'esistente o nella scusa per esercitare risparmi, che il personale anche inconsapevolmente metta tutto il suo impegno nel boicottaggio di queste operazioni di chiarificazione...
...trova le sue radici nel tratto culturale che ho mostrato essere così profondamente radicato. Oltreché, s'intende, in un ministero per cui semplificare e riordinare significano solo ridurre le spese, quando si parla di università, e se ottiene quello in culo l'efficienza
*risolvo
*di uno
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