Thread by @sanspretensions

Le pulsioni iconoclaste degli ultimi giorni mi spingono a condividere con voi un rant su memoria, celebrazione e adesione.
Cosa celebriamo? Cosa ricordiamo? Chi lo decide?
#thread #memoria #rant #iconoclastia
1/11

Una statua di Colston viene abbattuta, una di Churchill viene imbrattata. Da noi si fanno battute sulle statue degli imperatori romani e sulle tracce ancora evidenti del fascismo.
Ma si tratta sempre della stessa cosa? Dobbiamo applicare sempre lo stesso trattamento?
2/11

La prima cosa, qualunquista, da dire è che ovviamente ogni persona (e per estensione ogni istituzione e ogni periodo storico) ha luci e ombre.
Qui dobbiamo farci due domande. La prima è: quella persona ha portato più avanti le luci o le ombre?
03/11

La seconda domanda è: noi per cosa vogliamo conservare memoria di quella persona? È impossibile per mille motivi aderire al 100%, quindi di che significati carichiamo quel ricordo?
Colston è come Churchill? La Betsy Ross Flag è come la bandiera confederata?
04/11

Colston, per come mi è stato presentato, ha fatto poco più che diventare ricco anche con il commercio di schiavi.
Churchill non avrà brillato per anti-razzismo, ma la sua vita (o quantomeno il nostro ricordo di essa) è stata definita dalla lotta al Nazismo.
5/11

Imbrattare la statua di Churchill significa imbrattare la memoria di quell'antifascismo, a meno che la percezione di quell'antifascismo non cambi (spoiler: no); e per cosa?
Per il fatto che Churchill non ragionasse in maniera che oggi definiremmo illuminato?
6/11

Qui abbiamo abbiamo un problema: richiediamo che Churchill ragionasse come noi, fuori dal suo tempo, pesiamo questa mancanza contro il ruolo che ha avuto per portarci dove siamo... e riteniamo che la mancanza abbia più peso delle sue azioni!
7/11

Senza un dibattito serio (e lungo, perché dovrà essere assimilato da tutti) sui simboli della lotta al nazifascismo, tutto questo può andare bene solo a due categorie di persone:
- chi non sa pensare criticamente al passato
- chi non apprezza la lotta al nazifascismo
8/11

Quando vediamo una statua, un monumento, è importante chiedersi cosa stiamo ricordando e/o celebrando, sia come singoli che come collettività.
E non dobbiamo dimenticare che il significato, in quel monumento, ce lo mettiamo noi, non è assoluto.
9/11

Questo vuol dire tollerare alcune ombre che possano essere legate al monumento, se possiamo farlo, ma vuol dire anche sentirsi liberi di rimuovere certi simboli o, meglio, di provare a reinterpretare le tracce del passato evitando una rimozione (che non fa mai bene).
10/11

Aggiungo un brevissimo aneddoto: su ponte Carlo a Praga c'è un crocifisso con una scritta in ebraico, eretta a spese di un mercante ebreo a seguito di una condanna.
La comunità ebraica non ne ha chiesto la rimozione, ma ha messo una targa per spiegarne la storia. Memoria.
11/11