Thread by @granmartello

Non mi stupisce questo voler abbattere statue e sollevare questioni di decenza dopo secoli o decenni retroattivamente. La vedo come una conseguenza del moralismo e di quello stato etico che tanto piace a molte forze politiche.

Un chiaro segnale di autoritarismo ed intolleranza.

Eliminare simboli di idee reazionarie, monumenti a uomini criticabili per idee o comportamenti, giudicate retroattivamente ed a distanza di secoli, sarebbe garanzia di progresso e perdita di privilegi? Il loro abbattimento porterebbe ad una cittadinanza più consapevole?

Cancellare film dal proprio catalogo, come ha fatto HBO con "Via col vento" ha senso? Dobbiamo tornare a penalizzare il futurismo per l'adesione di Marinetti al fascismo? Cancelliamo Karajan?

Questo cancellare ha a che fare con la censura?

Perché non ignorare individualmente Karajan se ci disturbano le sue simpatie naziste? Non leggere Malaparte sapendolo fascista? Rifiutare la visione di "Via col vento" se ci urta per il razzismo? Non leggere Montanelli, ecc.

Quale vantaggio nel "farlo sparire per tutti"?

Se su questo o quel caso, associazioni di persone che si sentono offese dal monumento al tale, che le ha ferite per razzismo, misoginia e altro, benvenga che si attivino per la rimozione.

Farlo sommariamente continuo a considerarlo un pessimo segnale.

Quel che impazza è il moralismo verso la parte politica avversa a cui corrisponde purtroppo spesso grandissima ed infinita tolleranza per la propria.

Posizione assai deboluccia eticamente parlando, visto che si presta a simmetrie distruttive.

Per chiudere il "furor di popolo" non è mai stato al servizio della democrazia e della giustizia, basta ripercorrere la storia o leggere Alessandro Manzoni ed il suo "Storia della colonna infame".

Sono altri i processi attraverso cui far cadere simboli e rimuovere pregiudizi.