È una dura verità ma una crisi di questa portata senza perdite di posti di lavoro non si è mai vista. I licenziamenti purtroppo ci saranno e prolungare il blocco sposta semplicemente in là la data, così come prolungare all’infinito la cassa integrazione/1
Continuare a parlare solo di questi due aspetti è il modo più semplice per non porsi il problema del dopo, con tutta la drammaticità che questo comporta. Ma ogni giorno passato senza farlo è un giorno perso./2
Occorre pensare subito a strumenti di sostegno attivo ai lavoratori che perderanno il lavoro, anticipando già oggi per quelli in cassa percorsi di riqualificazione professionale individuando i settori nei quali vogliamo investire e generare investimenti che creino lavoro/3
Allo stesso tempo occorre ricordarsi come i servizi per il lavoro continuino a non funzionare anche dopo l’innesco dei navigator, non abbiamo risolto questo problema e avere centinaia di migliaia di disoccupati in più lo farà esplodere./4
Per non parlare dei giovani e di chi ha contratti brevi e incerti che non devono aspettare la fine del blocco dei licenziamenti per vedere sulla propria pelle le conseguenze di quello che sta accadendo./5
Per loro servirebbero più che mai il rilancio di forme di integrazione tra formazione e lavoro come l’apprendistato di primo e terzo livello e forme di politiche attive che li accompagnino nelle transizioni che saranno sempre più costanti./6
Mi pare che di tutto questo non si parli, mettendo la testa sotto la sabbia in attesa di porci il problema il giorno dopo che questi strumenti tampone avranno finito il loro ruolo e in cui scopriremo, come sempre, di non essere pronti.
