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Il 20 febbraio del 2020 ero in smartworking. Non è mai più finito. Per quanto la nuova e pericolosa retorica (da un lato comprensibile) di @BeppeSala la voglia inquadrare come un’anomalia, un inciampo, alcune menti prticolarmente illuminate sanno che è un cambio di paradigma 1/n
dal quale non si torna indietro. Anzi, in potenza, e poiché a vantaggio/conservazione della marginallita (a parità di uscite e contrazione del fatturato) si spingerà ancora di più sull’acceleratore. Ce ne è di cose da accelerare, questa ha preso il momento, e ciao 2/n
E l’idea che le città possano assumere dimensioni quartierili è certamente affascinante e un po’ rinascimentale ma la verità è che Le Città si fanno con due ingredienti: densità e trasporti. Di. Massa. Prendiamo due esempi italiani, agli antipodi. 3/n
Milano e Roma: densità e trasporti. Quella in cui sono nato viene accusata da quasi cento anni di vampirizzare il resto della nazione, che può essere, ma è un processo che ha come sottostante le motivazioni personali di una moltitudine di persone che desiderano migliorarsi. 4/n
E là dove si crea una condizione nella quale chi lo desidera e (occhio alla keyword) chi riesce vive e fissa una serie di obiettivi di breve e medio corso, è anche quel posto che viziosamente concentra le risorse che generano l’offerta che attira i soggetti di cui sopra. 5/n
Nemico della crescita delle città è il pendolariato: annacqua la densità necessaria per concentrare ricchezza e volumi nei consumi, e al contempo usa i servizi che (per nostra cultura) sono pubblici e “di tutti”. Visto che abbiamo citato i vampiri, per par condicio... 6/n
Ma le città sono un organismo e in competizione darwiniana come ogni altra cosa al mondo, non esiste la sacralità della crescita meneghina quanto, se ne facciano una ragione, non esiste quella della mummificazione conservatoria delle terrazze romane. 7/n
Il mio sindaco, con i toni e gli argomenti del quale mi sono trovato piuttosto critico nelle ultime settimane, sa bene che se il proiettato 40% dell’offerta milanese crollasse (ed è crollanda), difficilmente si riuscirà a fare massa crititca e sostenere tutto il resto 8/n
Per fare un esempio magari molto semplificato, se le università concedono e riescono (kudos!) a gestire la didattica a distanza, a Milano manca una fascia di consumatori tra i 20 e 26 anni che sta a casetta sua. Nel segmento ci sono le/i babysitter, però. 9/n
Volendo tacere dei consumi in ambito intrattenimento e ristorazione. Tra una famiglia e un ragazzo di 22 anni, tendo a considerare il secondo un po’ più propenso a stare fuori 4 giorni su 5. Eccetera: insomma, avete il panorama. 10/n
Se la famosa e tragica litania delle depressioni economiche dice “per chi produco se non ci sono consumatori?”, lo stesso vale per le città: per chi la faccio la metropolitana se non posso più fare la metropoli? Chi trasportiamo nei trasporti di massa, senza le masse? 11/n
Chi ci mettiamo nei grattacieli, se connessione, spazi, cibo, elettricità per l’uso quotidiano dell’ufficio è a carico del lavoratore ad erosione dei costi delle aziende? 12/n
Nella testa di moltissimi, più in stato di shock che per lungimiranza o vision, e probabilmente (spero di no) anche in quella di @BeppeSala c’è che siamo di fronte ad una fase transitoria e poi ci sarà un rollback. Francamente io penso di no. 13/n
Che nessuno tornerà a spendere tanto se può spendere poco, e non serve chiederlo ai CFO, bastano le massaie e la buona vecchia economia domestica. Credo che tra le varie accelerazioni sia in corso quella sostitutiva delle occupazioni d’ingresso. 14/n
E che questi siano posti di lavoro che semplicemente non saranno più a bacino. Non ci saranno meno possibilità di fare il cassiere in Esselunga, non ci saranno più cassieri. See the difference? 15/n
E ogni cassiere in meno è un panino in meno, un abbonamento in meno, un regalo di Natale in meno. Ingranaggio che avviluppa verso terra rutto quanto. Temo non ci salveranno le biciclette. Magari poi sbaglio. 16/n
Ora, il gruppo di illuminati signori tra i quali, ed ero riluttante ad accettarlo, oggi mi pregio di contare tra le fila (ma più per emersione per differenza che altro, sia chiaro), è il medesimo che il 21 febbraio 2020 aveva abbastanza chiaro che la Scuola era finita. 17/n
Oggi sono trascorsi cinque mesi esatti, difficilissimi e per gran parte dei cittatidini di ogni provincia e regione dolorosissimi. I perigli dovuti all’assenza dell’istituto scolastico forse non sono neppure perimetrabili, data la loro moltitudine e varianza. 18/n
Le famiglie, tutte, di qualsivoglia estrazione e ceto sociale, hanno infine scoperto che la quotidianità che permette qualunque successiva attività si basa esclusivamente sul fatto che la scuola esista: in primis come posto in cui i minori sono accuditi. 19/n
Con buona pace di molti, da Piaget a Benedetto Croce, siamo grati venga insegnato ai nostri figli ad imparare, e poi che cosa, ma nel frattempo noi dobbiamo fare gli adulti ed essere liberi di muoverci sul territorio, magari in metropolitana. 20/n
Se stiamo tutti a casa, abbiamo visto, la giostra si ferma. Certo, può essere un momento per riformare profondamente la scuola, il lavoro e le città, figurarsi se lascio correre lincredibile opportunità costata circa 40 mila morti. Ma la vedo dura. 21/n
Vuoi perché la nazione sono decenni che dà prova di non essere un interlocutore credibile su alcun argomento, vuoi perché nello striminzito gruppo di illuminati non sembrano starci dentro i ministri della Repubblica, vuoi perché l’offerta politica pesca da un bacino 22/n
che è il medesimo di chi quella selezione va poi a votare, e non si capisce perché tutti i giganti dovrebbero candidarsi e tutti gli imbecilli mettere una croce. Ergo. 23/n
Una classe dirigente che non ha saputo dare alcuna prova, e che non stento a credere incapace di trovare accordi, tempi e modi, per installare una rastrelliera per le biciclette in un cortile condominiale, non si spiega come possa affrontare Lavoro, Scuola, Società: assieme. 24/n
Magari si può, magari sia @BeppeSala che @CarloCalenda hanno soluzioni che a medio/lungo termine possono funzionare. Temo il medio e lungo termine non siano nel novero del possibile. E non ci siano i voti, poi. 25/25-ciao.
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