#2agosto 1980 ore 10:25, un ordigno esplode nella sala d’aspetto della stazione di Bologna causando la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento. È l’attentato terroristico più grave avvenuto nel nostro Paese dall’instaurazione della Repubblica...
Le indagini che seguirono furono disturbate dai depistaggi perpetrati da settori deviati del SISMI (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) e dalla loggia massonica P2, l’obiettivo era quello di far credere in una falsa pista internazionale...
Nonostante questo la verità venne a galla, seppur parzialmente. Sentenze definitive stabilirono che i responsabili materiali della strage furono i neofascisti Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, a cui si aggiungerebbero Gilberto Cavallini...
al momento condannato in primo grado e Paolo Bellini, indagato in seguito agli ultimi sviluppi. Mentre per i depistaggi furono condannati Licio Gelli, capo della P2, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, ufficiali del SISMI, e Francesco Pazienza, collaboratore del SISMI...
La verità giudiziaria sul movente e i mandanti della strage ancora non è stata trovata, tuttavia qualcosa negli ultimi tempi si sta muovendo. A quarant’anni dalla strage la Procura generale di Bologna ha rivelato che i mandanti furono quattro membri della P2, ormai defunti:
Licio Gelli, Umberto Ortolani, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi.
Nello specifico Gelli, il burattinaio della P2, avrebbe pagato 5 milioni di dollari gli esecutori materiali dell’attentato...
Questi ultimi risvolti sconvolgenti aggiungono un tassello importante alla verità chiesta da quarant’anni dalle famiglie delle vittime e dalla società civile. Tuttavia rimangono ancora importanti quesiti senza risposta.
#18marzo 1986 il Tribunale di Milano condanna all’ergastolo Michele Sindona e Roberto Venetucci per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli; il primo, un faccendiere, è condannato per essere stato il mandante e il secondo, un trafficante di armi, per aver messo in contatto…
Sindona con gli esecutori materiali del delitto. Il movente dell’omicidio va ricercato nel ruolo che l’avvocato Ambrosoli ha ricoperto come commissario liquidatore di una banca di Sindona, che era stato accusato i aver falsificato i bilanci con l’aggravante di aver causato…
un ingente danno patrimoniale, stimato in centinaia di miliardi di lire. Il tutto a danno dei creditori. Giorgio Ambrosoli, eseguendo verifiche sui registri contabili della banca, scoprì inoltre le relazioni a dir poco opache che intesseva Sindona, il quale aveva ricevuto…
#15febbraio 1926 muore in Francia il giornalista, filosofo e antifascista italiano Piero Gobetti. Nel 1922 fondò la celebre rivista “Rivoluzione liberale”, pubblicando nel primo numero il manifesto di intenti:
“si propone di venire formando una classe politica che abbia chiara coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato”. All’avvento del fascismo Gobetti non si illuse di una sua democratizzazione…
come invece credettero molti esponenti liberali; nel suo testo “La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia”, uscito nell’aprile del 1924, dedica una sezione al fenomeno del fascismo in cui analizza il fenomeno descrivendolo come…
#21gennaio 1921, con la scissione di Livorno nasce il Partito comunista italiano. Sei giorni prima, il 15 gennaio, vennero aperte le porte del XVII Congresso del Partito socialista italiano al Teatro Goldoni...
La sinistra ci arriva spaccata, sostanzialmente in tre posizioni: la mozione comunista, che si allineava senza alcun indugio a Mosca, quindi a favore dell’espulsione dei riformisti. Dall’altra parte la mozione degli massimalisti di Serrati, su posizioni unioniste, sosteneva…
la necessità di mantenere saldo e unito il partito, in quanto sottolineava le differenze sostanziali tra la situazione russa e quella italiana. Infine i riformisti, con la loro mozione, in cui respinsero gli attacchi da parte dei comunisti e sottolinearono l’importanza…
È domenica 23 dicembre 1984, sono le 19:08, il treno Rapido 904 proveniente da Napoli e diretto a Milano, carico di persone che tornano nel proprio domicilio o che viaggiano per trascorrere le vacanze natalizie dai parenti, attraversa la Grande galleria dell’Appennino...
Appena dopo la stazione di Vernio procede spedito, supera i 150 km/h quando, all’improvviso, un’esplosione fa scoperchiare il tetto della nona carrozza di seconda classe e fa tremare l’intero convoglio. È una bomba, l’ennesima, di quel maledetto periodo. La mente evoca subito…
un terribile ricordo non troppo lontano: la Strage dell’Italicus di dieci anni prima, anch’essa provocata da un ordigno posto su un treno che stava attraversando la Grande galleria dell’Appennino. Appena ci si rende conto di quello che è accaduto si chiamano i soccorsi…
#17dicembre 2010 Mohamed Bouazizi, ambulante tunisino, si dà fuoco davanti al Governatorato di Sidi Bouzid per protestare contro le condizioni economiche in Tunisia. Visse una vita difficile fin dai primi anni della sua vita, iniziò a lavorare in giovane età come ambulante…
e continuò nonostante i frequenti sequestri e i maltrattamenti della polizia, perché con i suoi guadagni manteneva tutta la famiglia. La mattina del 17 dicembre un’agente l’avrebbe umiliato pubblicamente sputandogli in faccia e sequestrandogli delle bilance, probabilmente…
a causa dell’impossibilità da parte di Bouazizi di pagare tangenti alla polizia, lui si infuriò per questo ennesimo abuso e andò a protestare all’ufficio del governatore, che non gli diede udienza. Quando tornò davanti al Governatorato aveva una lattina di benzina e si diede…
8 novembre 1926 il regime fascista arresta, nonostante l’immunità parlamentare, Antonio Gramsci, intellettuale, politico e tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia. Lo ricordiamo parlando del suo unico discorso parlamentare pronunciato 16 maggio 1925, in cui denunciò…
la scorrettezza e la pericolosità di un disegno di legge del governo Mussolini che, con il pretesto di colpire la massoneria, aveva invece l’obiettivo di colpire la libertà di associazione e quindi dei partiti. In diverse parti di questo discorso Gramsci critica l’idea…
avallata dai fascisti, secondo la quale la loro presa di potere fosse stato un atto rivoluzionionario. Dice Gramsci: “La rivoluzione fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale”, sottolineando appunto come la vera rivoluzione dovesse…