Sia chiaro, non e' peggio delle altre papabili, ma non e' sicuramente meglio ed evitiamo di pensare che porti qualcosa di progressista al ticket di suo gia' parecchio centrista tendente al conservatore. #kamalaharris
fondamentalmente si vuol far digerire l'ennesimo schiaffo in faccia alla consistente minoranza progressista candidando una donna di colore. Cioè, non contano le policy, non contano le idee, ma madre natura...#kamalaharris
ovviamente dopo un mandato razzista e machista e' un messaggio di default migliore, ma in termini concreti cosa rimane? Nulla #kamalaharris
C'e' poi la questione elettorale dove magari @giodiamanti o @lorepregliasco hanno le idee piu' chiare di me. Ma una donna di una minority della California non mi e' chiaro cosa porti sul tavolo in termini di voti, di states, di swinging electoral colleges. #kamalaharris
forse c'e' la convinzione di aver gia' vinto e quindi si preferisce il candidato "poster" a quello che porta voti sul campo (l'esperienza minima nelle primarie ha gia' chiarito che non ha eserciti di voti dietro) #kamalaharris
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La lettura che dà Molinari - e molti altri, in Italia ed in USA - è totalmente disancorata dalla realtà.
Harris ha puntato al centro, promettendo addirittura dei Repubblicani nel suo Congresso e facendosi vanto di avere tra i suoi sostenitori dei Repubblicani anti-Trump.
Non ha funzionato, gli indipendenti hanno votato Trump. Perché? Non certo perché Trump sia un moderato ma esattamente per la ragione opposta- la destra parla alla pancia del Paese, alla protesta, alla voglia di cambiamento. I Democratici, la sinistra in generale, difende...
...uno status quo che interessa sempre meno. In un tempo di polarizzazione del reddito, diseguaglianza, rabbia sociale, il ceto medio si riduce numericamente e cambia le sue preferenze politiche- chiaramente immoderate.
Aver lasciato che la destra cavalcasse la protesta e lo..
Sulla maternità surrogata sarebbe il caso di fare qualche riflessione, perché risolvere tutto con il diritto alla maternità e la semplificazione che che "il corpo è mio e lo gestisco io" è fuorviante. E' un tema che ho affrontato in classe diverse volte.
Appunto, il corpo è mio e lo gestisco io, chi si opporrebbe? Tra i progressisti, come principio generale venuto fuori dalla sacrosanta lotta per l'aborto, nessuno. E per fortuna pensano così praticamente tutti i miei studenti.
Ma questo vuol dire che non ci sono limiti?
Posso vendere un rene? Tanto ne ho due.
Posso vendere il mio cuore? Ho una famiglia povera, senza speranze, mi sacrifico per dare ai miei. figli una vita migliore.
Ovviamente, e per fortuna, ci sono dei limiti. Imposti certo dalla morale comune, ma non solo.
La Russia invade l'Ucraina, dice, per garantire la sua sicurezza.
Israele invade il Libano, dice, per garantire la sua sicurezza.
Una dice operazione speciale.
Una, dicono gli USA, operazione di terra mirata.
Sono entrambe invasioni, tranne per i tifosi.
Israele dice che fa tutte queste guerre per garantire il suo diritto alla sicurezza.
E' quello che dice anche la Russia.
Entrambe fanno valere la loro forza con paesi e popolazioni più deboli, ma che non si sottomettono.
L'Ucraina deve avere il suo territorio intatto, senza compromessi, rispettando i suoi confini originali.
La Palestina non esiste - gli accordi di Camp David non ridavano alla Palestina i suoi territori interamente e accettavano un pezzo di colonizzazione israeliana.
Sia nel rapporto Draghi che nella discussione politica corrente si continua a parlare di innalzare la spesa pubblica per armamenti, senza che ci sia nessuna vera discussione pubblica. Ci sono 2 problemi enormi:
- si dice dobbiamo difenderci dai russi - ma che la Russia voglia...
...attaccare l'Europa è una fantasia basata su propaganda da 4 soldi. La guerra in Ucraina, per quanto imperialista, non c'entra nulla con Europa ed Occidente ma con problemi storici di quell'area;
- la storia della Guerra Fredda e le politiche per evitare i conflitti insegnano..
...SENZA alcun dubbio che la pace e la sicurezza non si ottengono con l'escalation ma col disarmo, coi trattati, con l'istituzionalizzazione delle relazioni di sicurezza. Più si spende più il rischio di conflitto aumenta.
E dunque forse è proprio quello che si vuole.
E' forse ora di fare qualche riflessione sul tema delle contestazioni ai giornalisti, politici ed intellettuali che difendono Israele e sulle reazioni che ne sono seguite.
Iniziamo con qualche punto fermo:
- la contestazione non e' squadrismo, checche' ne dica Ricolfi
.....
- non esiste in natura la censura dal basso verso l'alto, che esiste invece quando e' il potere a mettere la museruola a chi contesta
- i contestati hanno tutti amplissima occasione di scrivere sui giornali, parlare in radio e in TV
- le idee degli amici di Israele sono quindi...
...amplissimamente rappresentante nel dibattito pubblico.
Molto meno lo sono quelle di chi supporta la Palestina, nonostante siano, probabilmente, maggioritarie nella società ma assolutamente minoritarie nella politica istituzionale ed ancora di più nei media.
Vedo che quando ci sono le bombe degli amici siamo tutti "cauti" ed in cerca di spiegazioni ma il punto politico rimane: Israele bombarda ospedali e scuole (FATTI non in discussione) e uccide civili, asseta e affama popolazioni inermi e proclama che c'è una colpa collettiva.
Davanti a queste enormità una buona fetta dell'Occidente applaude: se ammazzi i civili in ucraina è colpa dei russi che sono dediti al genocidio; se li ammazzi a Gaza è colpa di Hamas che usa scudi umani; se Israele bombarda una scuola è obiettivo legittimo perché da lì sparano..
...ma se la Russia bombarda criminalmente un teatro perché dice che a fianco ci sono carri armati è incurante delle vittime civili; possiamo accogliere milioni di sfollati ucraini ma lasciare morire di sete i palestinesi. E per concludere rivendichiamo con gusto tutte le vittime