Thread by @Phdbioscienze

FASTIDIOSA: EPIDEMIA E SCIENZA NEL SUD ITALIA

Il paesaggio della provincia di #Lecce non è più lo stesso: i millenari #ulivi sono ormai morti. Il colpevole? Un minuscolo batterio, il nome è già un programma: #Xylella fastidiosa.
#10yearschallange bit.ly/3iH8SYa

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In breve, #xylella crea delle placche nei vasi linfatici degli #ulivi, occludendo i rami. È come la trombosi per l’uomo: occlusioni nei vasi sanguigni riducono, fino a bloccare, il passaggio di sangue. Gli ulivi muoiono per “infarto” dei propri rami.

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Ulivi infetti non starnutiscono, ma contagiano altri alberi vicini indirettamente. Il vettore è l’insetto #sputacchina che, come le zanzare con la malaria, trasportano il #batterio da un #ulivo malato a quello sano succhiando la linfa degli ulivi (di cui ne vanno ghiotti).

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Scienza ed @EFSA_EU ad inizio epidemia (2013) propongono 4 strategie per evitare contagio: identificare #focolai in zona contenimento, sradicare ulivi malati e sani intorno al focolaio, controllare popolazione vettore, ripiantare specie di ulivo resistenti a #Xylella.
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Subito negazionisti, agricoltori biodinamici, cantanti, giornalisti, ex-comici ecc. hanno mosso l’opinione pubblica verso #scetticismo contro #scienza e gli stessi #ricercatori, accusati di essere #untori. Come dici? Sembra storia di @ilariacapua e di #coronavirus ? Si
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E come dimenticare i #politici, pronti a guidare carro dell’anti-scienza solo perché in grado di trasportare un grande numero di persone verso il proprio partito. Questo schema ricorrente ha rallentato gli interventi permettendo a #Xylella di agire indisturbata. Il costo?
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Se si fosse intervenuto a tempo debito, anche solo parzialmente, il costo di #ulivi spiantati sarebbe stato di circa 3 MILA. Quanti ulivi morti dopo 7 anni? Circa 21 MILIONI!

3 mila contro 21 milioni (in aumento, #xylella è ora nella piana degli ulivi monumentali)

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Con molta probabilità il problema non si sarebbe risolto in toto, ma di sicuro la tragedia sarebbe ora molto più contenuta. Se fossimo intervenuti prima, avremmo potuto donare alla #Ricerca scientifica qualcosa di cui ha estremamente bisogno alla pari del denaro: il tempo.
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#scienziati non sono né indovini, né maghi, né schiavi del consenso: si basano su verità fattuale che richiede sforzo, soldi, tempo ma anche un ambiente favorevole da parte della società e della politica. Da soli non possono fare molto, hanno bisogno di tutti noi.
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Per cui, cosa fare? Informarsi da fonti attendibili, come @infoxylella_it, @CittadinoSalen2 ed @EFSA_EU. Appoggiare agricoltori ascoltando gli appelli di @coldiretti e @ColdirettiP , senza facili proclami e “simbolismi” che ci allontanano dalla realtà lavorativa. #xylella
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E proteggiamo questi #scienziati “cornuti e mazziati”: nonostante stiano lavorando sul campo, sono spesso e volentieri oggetto di attacchi esterni e insinuazioni relative alla loro credibilità o etica professionale. Proteggiamo chi lavora, ascoltiamo le loro esigenze.
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Questo post è un lungo sfogo di un fuori-sede che ha studiato #scienza, definito “traditore” da alcuni conterranei: l’accusa è di aver espresso un’opinione su questa vicenda basandosi su ciò che ha studiato.

@GiAngelini8

#xylella #10yearschallange

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