L’ #11settembre 2001 è un momento storico che rimarrà cristallizzato nelle menti di chi l’ha vissuto per sempre, un evento che ha cambiato radicalmente la concezione di sicurezza degli Stati. Il crollo delle torri ha generato un terremoto che ha fatto tremare tutto il globo...
rendendo necessarie le dichiarazione di tutta la politica mondiale. Iniziamo, ovviamente, dalle parole di George W. Bush, il quale tenne una conferenza stampa in tarda serata, in cui disse queste parole al suo popolo ancora sotto schock:
“Siate certi, gli Stati Uniti daranno la caccia e puniranno coloro che sono responsabili di questi codardi attacchi (...) la forza di questo Paese è stata messa alla prova, ma non lasciatevi ingannare, noi mostreremo al mondo che siamo in grado di superare questo test”.
Nel nostro Paese il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentò in questo modo: “Sappiamo che ci attende un futuro che metterà alla prova la nostra capacità di resistere alla barbarie, ma non abbiamo paura di affrontarlo. Le democrazie danno il meglio di se stesse...
e della loro capacità di resistenza nei momenti di pericolo, perché si fondano sul consenso dei loro cittadini (...) L’Italia sarà solidale con gli Stati Uniti, il suo popolo e le sue istituzioni”. La solidarietà fu quasi unanime, anche Paesi tradizionalmente ostili agli USA...
offrirono supporto e manifestarono il loro cordoglio. Muhammar Gheddafi definì gli attacchi “un atto odioso” e Fidel Castro evocò la creazione di una “internazionale contro il terrorismo”. Arafat, il presidente dell’ANP, donò il sangue per i cittadini statunitensi, tuttavia...
in Palestina e in altri stati arabi come l’Egitto, il Libano, l’Iraq e la Nigeria molte persone scesero in piazza per manifestare la loro felicità per gli attentati terroristici. A livello istituzionale invece i paesi che non espressero il ben che minimo dispiacere...
per gli attacchi furono solo tre: Iraq, Iran e Afghanistan. Saddam Hussein dichiarò: “Gli Usa hanno raccolto le spine della loro politica”.
Infine Bin Laden, responsabile diretto degli attacchi, si affrettò a comunicare di non avere nulla a che fare con le azioni terroristiche...
ma al contempo tesse le lodi ai “coraggiosi attentatori” e ringraziò Allah.
Quest’anno l’ISIS, per la prima volta dalla sua costituzione, emette un comunicato sugli attentati dell’11 settembre, descritti come un “momento cruciale” nella storia islamica contemporanea.
#2giugno 1946 il meteo presagiva quello che le urne avrebbero rivelato per il referendum istituzionale; un’Italia divisa in due: il Centro-Nord avvolto dai temporali e dal clima fresco votò per la repubblica e il Sud cullato da una temperatura più calda votò per la monarchia...
Gli italiani che si recarono alle urne furono l’89,1% degli aventi diritto e non ci furono grandi problemi di ordine pubblico, molti giornali fecero notare come questa elezione fosse stata il primo successo della democrazia italiana. I risultati iniziarono ad arrivare giorno...
dopo giorno, mentre l’agitazione montava. L’ufficialità della vittoria della repubblica venne data solo il 18 giugno dalla Corte di Cassazione che si espresse contro un ricorso presentato da un gruppo di professori monarchici. Non c’erano stati brogli: 12.718.641 elettori...
#18marzo 1986 il Tribunale di Milano condanna all’ergastolo Michele Sindona e Roberto Venetucci per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli; il primo, un faccendiere, è condannato per essere stato il mandante e il secondo, un trafficante di armi, per aver messo in contatto…
Sindona con gli esecutori materiali del delitto. Il movente dell’omicidio va ricercato nel ruolo che l’avvocato Ambrosoli ha ricoperto come commissario liquidatore di una banca di Sindona, che era stato accusato i aver falsificato i bilanci con l’aggravante di aver causato…
un ingente danno patrimoniale, stimato in centinaia di miliardi di lire. Il tutto a danno dei creditori. Giorgio Ambrosoli, eseguendo verifiche sui registri contabili della banca, scoprì inoltre le relazioni a dir poco opache che intesseva Sindona, il quale aveva ricevuto…
#15febbraio 1926 muore in Francia il giornalista, filosofo e antifascista italiano Piero Gobetti. Nel 1922 fondò la celebre rivista “Rivoluzione liberale”, pubblicando nel primo numero il manifesto di intenti:
“si propone di venire formando una classe politica che abbia chiara coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato”. All’avvento del fascismo Gobetti non si illuse di una sua democratizzazione…
come invece credettero molti esponenti liberali; nel suo testo “La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia”, uscito nell’aprile del 1924, dedica una sezione al fenomeno del fascismo in cui analizza il fenomeno descrivendolo come…
#21gennaio 1921, con la scissione di Livorno nasce il Partito comunista italiano. Sei giorni prima, il 15 gennaio, vennero aperte le porte del XVII Congresso del Partito socialista italiano al Teatro Goldoni...
La sinistra ci arriva spaccata, sostanzialmente in tre posizioni: la mozione comunista, che si allineava senza alcun indugio a Mosca, quindi a favore dell’espulsione dei riformisti. Dall’altra parte la mozione degli massimalisti di Serrati, su posizioni unioniste, sosteneva…
la necessità di mantenere saldo e unito il partito, in quanto sottolineava le differenze sostanziali tra la situazione russa e quella italiana. Infine i riformisti, con la loro mozione, in cui respinsero gli attacchi da parte dei comunisti e sottolinearono l’importanza…
È domenica 23 dicembre 1984, sono le 19:08, il treno Rapido 904 proveniente da Napoli e diretto a Milano, carico di persone che tornano nel proprio domicilio o che viaggiano per trascorrere le vacanze natalizie dai parenti, attraversa la Grande galleria dell’Appennino...
Appena dopo la stazione di Vernio procede spedito, supera i 150 km/h quando, all’improvviso, un’esplosione fa scoperchiare il tetto della nona carrozza di seconda classe e fa tremare l’intero convoglio. È una bomba, l’ennesima, di quel maledetto periodo. La mente evoca subito…
un terribile ricordo non troppo lontano: la Strage dell’Italicus di dieci anni prima, anch’essa provocata da un ordigno posto su un treno che stava attraversando la Grande galleria dell’Appennino. Appena ci si rende conto di quello che è accaduto si chiamano i soccorsi…
#17dicembre 2010 Mohamed Bouazizi, ambulante tunisino, si dà fuoco davanti al Governatorato di Sidi Bouzid per protestare contro le condizioni economiche in Tunisia. Visse una vita difficile fin dai primi anni della sua vita, iniziò a lavorare in giovane età come ambulante…
e continuò nonostante i frequenti sequestri e i maltrattamenti della polizia, perché con i suoi guadagni manteneva tutta la famiglia. La mattina del 17 dicembre un’agente l’avrebbe umiliato pubblicamente sputandogli in faccia e sequestrandogli delle bilance, probabilmente…
a causa dell’impossibilità da parte di Bouazizi di pagare tangenti alla polizia, lui si infuriò per questo ennesimo abuso e andò a protestare all’ufficio del governatore, che non gli diede udienza. Quando tornò davanti al Governatorato aveva una lattina di benzina e si diede…