Quello che è accaduto ieri con la firma del primo contratto nazionale collettivo dei rider è piuttosto incredibile e sicuramente senza precedenti, lo abbiamo raccontato su @domanigiornaleeditorialedomani.it/fatti/il-contr…
Il decreto rider di un anno fa obbligava le aziende di delivery a trovare un accordo con i rider entro novembre, pena il loro riconoscimento come lavoratori subordinati. Ma fino a ieri le aziende si erano sempre rifiutate di riconoscere sindacati e colletivi come interlocutori
Il 23 settembre avrebbe dovuto tenersi un nuovo incontro con tutte le parti. Poi, ieri, improvvisamente le aziende hanno annunciato di aver firmato un contratto colletivo nazionale con l'Ugl che, curiosamente, soddisfa più o meno tutte le loro richieste
Chi ha discusso questo accordo e come? Chi lo ha approvato? Quanti lavoratori sono stati coinvolti? Sono domande senza una chiara risposta. L'Ugl è un sindacato di destra radicale vicino alla Lega di Salvini e non è chiaro quanto sia effettivamente rappresentativo della categoria
Il nuovo contratto nazionale potrebbe essere buonissimo, la soluzione migliore per la maggioranza dei rider, ma né aziende né Ugl sembrano interessate a chiederglielo. Il metodo con cui è stato raggiunto l'accordo è stato una trattativa segreta, con un sindacato piccolo...
...da sempre vicinissimo alle posizioni delle aziende ed escludendo tutte le altre realtà organizzative, senza coinvolgere le persone più importanti in questa trattativa: i rider. È questa la "modernità" nelle relazioni industriali di cui si sente tanto parlare?
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«Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale, dove ci state portando».
Piaccia o meno, con gli argomenti di Conte bisogna misurarsi sul serio. E lo devono fare soprattutto coloro che hanno davvero a cuore l'Ucraina.
Un thread 👇🧵
(video da @MarcoFattorini)
1/ Non importa se sono argomenti portati avanti in buona o cattiva fede. I timori di un'escalation militare e del taglio di una già risicata spesa sociale in nome del riarmo sono paure reali di una fetta rilevante del pubblico e come tali vanno affrontate.
2/ Se Conte, o chi per lui, dice: "Siamo spaventati, fermate il conflitto" la risposta non può essere: "Ma la colpa è di Putin!". Come risponde questo alla paura reale delle persone?
Il Washington Post pubblica un lunghissimo e dettagliato post mortem della controffensiva ucraina in due parti: è la più accurata ricostruzione degli eventi dell'ultimo anno resa pubblica fino a questo momento.
I punti chiave 👇🧵
1. Ucraina ed alleati hanno iniziato a preparare la controffensiva già l'anno scorso. La pianificazione è state estensiva, con settimane di wargame per simulare i possibili effetti dell'attacco e le reazioni russe.
2. Com'era già emerso nei mesi scorsi, ci sono state forti divisioni tra ucraini e alleati su come condurre la battaglia. A livello strategico/operativo: gli americani favorivano un'avanzata concentrata in un'unica direzione, l'asse sud Melitopol-Mar D'Azov
Pur di difendere i bombardamenti israeliani allo scopo di segnare qualche misero punto contro gli avversari interni siamo arrivati a giustificare i bombardamenti a tappeto della II guerra mondiale.
Un🧵per spiegare l'orrore di queste posizioni 👇
Partiamo da un presupposto: per gran parte dell'epoca moderna l'idea generale che avevano gli strateghi era che per vincere una guerra bisognasse essenzialmente sconfiggere l'esercito del nemico. I civili, ai militari, non interessavano più di tanto
Questo non significa che non ci fossero massacri e uccisioni deliberate. Ma la distruzione della vita civile non era considerato un obiettivo centrale del conflitto. Per ragioni pratiche, prima che umanitarie
Alcuni abbozzi di riflessione sul perché le forze della sinistra internazionale sono state, in generale e con eccezioni, colte impreparate dall'invasione dell'Ucraina e nel dibattito sul conflitto ne sono uscite indebolite anche sul fronte politico interno 👇🧵
1. Una persistente sottovalutazione e, nei casi peggiori, una complicità con il regime di Putin che spesso ha fatto spendere più energie nel tentativo di giustificare o razionalizzare l'invasione rispetto al tentativo di creare una differente lettura complessiva del conflitto
2. La debolezza delle forze progressiste ed egualitarie in Ucraina, comune a gran parte dell'Europa centrale e orientale, che ha reso difficile trovare una sponda nel paese (unita all'ignoranza/sottavalutazione da parte della sinistra internazionale di queste forze dove presenti)
Abbiamo trascorso qualche giorno vicino al fronte meridionale, dove gli ucraini stanno concentrando gli sforzi maggiori della loro controffensiva. Un 🧵su quello che abbiamo visto e le impressioni che abbiamo avuto👇
Abbiamo fatto base a Zaporizhizhia, un grande centro industriale che con l'inizio della controffensiva è diventatato una città caserma, piena di soldati e di negozi di articoli militari, da cui i soldati si riforniscono di tutto ciò che non ricevono dall'esercito, che è parecchio
L'accesso al fronte è molto difficile per i giornalisti. L'esercito ucraino ha imposto nuove limitazioni alla stampa, ma siamo stati fortunati e abbiamo avuto modo di aggregarci per alcuni giorni alla Legione georgiana, un'unità di volontari con regole molto più informali
Quando si parla del progetto neo-imperiale di Putin, la regione russofona del Donbass ha, giustamente, un posto centrale. Ma altrettanto, e forse ancora più importante in questa narrativa, è la storia e il valore simbolico dell'Ucraina meridionale. Un 🧵👇
Per secoli, la costa settentrionale del Mar Nero e le steppe sulla riva sinistra del fiume Dnipro sono state una frontiera popolata da servi della gleba in fuga, predoni tatari e mercanti di schiavi che le realtà statali più strutturate a nord e ovest non riuscivano a dominare
La "chiusura" di questa frontiera arriverà solo nel tardo XVIII secolo, quando l'impero zarista ha ormai sufficienti forze da imporsi sui tatari e i loro alleati turchi e a cooptare, con le buone o le cattive, le élite cosacche slavofone