In Italia nella settimana 16-22 settembre sono stati notificati a ISS oltre 10mila nuovi casi positivi. L'11% di questi sono casi notificati in ritardo.
Come sono distribuiti i ritardi di notifica nelle varie Regioni e Province Autonome?
Per casi notificati in ritardo si intendono tutti i casi notificati a ISS nella settimana 16-22 settembre, ma aventi data di diagnosi precedente al 14/9. Si tratta quindi di casi che avrebbero dovuto essere conteggiati nei report ISS precedenti.
Un coefficiente di ritardo è calcolabile come il rapporto tra il numero di casi notificati a ISS nella settimana 16-22 settembre aventi diagnosi precedente al 14 settembre e il totale dei casi notificati a ISS nello stesso periodo.
In altri termini ad esempio in Calabria nella settimana 16-22 settembre dei 140 casi notificati a ISS più di uno su quattro (38 su 140) aveva una diagnosi antecedente al 14/9 e quasi un caso su cinque (25 su 140) aveva una diagnosi antecedente al 7/9.
E dire che almeno per l'Italia non mancano i dati per capire ad esempio quanto età e status vaccinale dei positivi siano cambiati da novembre a gennaio.
Qui due dei famosi tabelloni che ISS pubblica ogni settimana (e che certamente @GiorgioSestili e @92Fisico conoscono).
Ad esempio - e limitandosi agli estremi dei possibili status vaccinali - le quote di "non vaccinati" e "vaccinati con booster" tra i diagnosticati sono tutt'altro che costanti.
Da novembre a gennaio i primi scendono dal 36% al 21%, i secondi aumentano dal 1% al 18%.
Qui uno spiegone di @ProcessNamed su significato e implicazioni delle numerosità degli omini. Era sulle Terapie Intensive, ma il senso è ovviamente sempre lo stesso perché la metodologia di standardizzazione è la stessa.
E qui un confronto tra due ipotetiche distribuzioni dei diagnosticati negli ultimi sei mesi: una con classi pluriventennali (quella dei tabelloni ISS) e una con classi decennali (quella che si ha purtroppo soltanto sulle diagnosi dei mai vaccinati).
Mortalità ospedaliera e ricoveri con Covid (aka «i centauri»)
Qualche grafico e una domanda
In un mese la quota di decessi su ricoveri (HFR) è diminuita del 20%: fino a inizio dicembre morivano 18 ricoverati su 100, a inizio gennaio 14 su 100.
Disaggregando per classi di età si nota una dinamica simile. Pur partendo da quote diverse, in tutte le classi di età si rileva a partire da dicembre una più o meno significativa riduzione della quota di decessi su ricoveri (HFR)
Se guardiamo distinguiamo per età *e* status vaccinale, notiamo a partire da dicembre una diminuzione della quota di non vaccinati tra i ricoveri. Ed è risaputo che a pari età il non essere vaccinati aumenta il rischio di decesso in caso di ricovero, e quindi aumenta l'HFR.
Sarà anche vero (o magari anche no) che guardare ai numeri assoluti è «roba da novax» ma nei tabelloni settimanali di @istsupsan qualcosa non torna: i numeri sono gli stessi della scorsa settimana, son cambiate solo le date.
In ogni caso i tabelloni con le incidenze sono stati aggiornati, quindi un po' a fatica incrociandole con i dati sui vaccini qualche numero assoluto (magari non precisissimo) lo si può tirare fuori.
[Non fate caso alle date in basso a sinistra, è solo un altro innocuo refuso]
E a proposito di "precisione" giova ricordare che quei dati vanno sempre interpretati cum grano salis.
Da un lato i denominatori sono notoriamente affetti da 'Fake Precision'
Covid-19 Italia - La prevalenza è un treno sempre un po' in ritardo
Storicamente all'aumento (o diminuzione) dei "nuovi ricoveri" corrisponde *dopo un paio di settimane* un sovrapponibile aumento (o diminuzione) del "totale ricoverati positivi".
Il tema del ritardo tra diversi indicatori è tra quelli affrontati in questo articolo di @cislaghi2 sempre attuale e non a caso intitolato "Più che ERRORI quelli sul Covid sono ORRORI"
Come ISS ci ricorda da un paio di mesi a questa parte quei numeri sulla suddivisione della popolazione in base allo status vaccinale sono fondamentali per leggere correttamente il resto dei dati riportati in tabella.
Dal momento che anche ISTAT fatica a stare al passo con la mortalità generale e ad esempio muoiono (anche indipendentemente da COVID-19) muoiono ogni giorno circa un migliaio di over80, si potrebbe pensare che si tratti dei classici dati non consolidati.
Ma non è proprio così.