Erik Spoelstra è entrato nel 1995 come coordinatore video nei Miami Heat. Ora è alla sua quinta finale come capo allenatore. #NBAtipo
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Persi LeBron/Bosh/Wade, Pat Riley non ha mai tankato. In 6 anni ha ricostruito con scelte oculate e scommesse: 3 undrafted (Robinson, Nunn e Jones Jr), una 13esima e 14esima scelta (Herro e Adebayo), uno bollato come il giocatore più problematico della NBA (Butler) #NBAtipo
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L'unico giocatore presente in tutte le sei finali dei Miami Heat (la prima nel 2006), è Udonis Haslem, oggi 40enne. "Il punto di riferimento più importante per i ragazzi in campo e fuori dal campo" (Erik Spoelstra)
Nel 2011, quando Spoelstra, LeBron ed Haslem erano in campo nelle prime finali NBA di Miami, Bam Adebayo abitava in una roulotte con la madre. Stanotte con 32 punti, 14 rimbalzi, 5 assist è stato l'incubo assoluto di Boston. #NBAtipo
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Dal 2011 ad oggi, tutte le Finali NBA hanno visto in campo Iguodala e/o LeBron James. #NbaTipo
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Per la prima volta nella storia, in finale si affronteranno due squadre che nella precedente stagione non si erano qualificate ai playoff. #NBAtipo
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Record nei playoff 2020 di Miami: 12 vinte 3 perse
Record nei playoff 2020 dei Lakers: 12 vinte 3 perse
Georgios Bartzokas non è soltanto il coach dell'Olympiacos, non è soltanto uno dei migliori allenatori d'Europa, ma è anche il figlio dell'uomo la cui fuga dal carcere ispirò il famoso film con Steve McQueen, "The Great Escape" (La Grande Fuga).
Una storia incredibile che vi…
Quando l’attuale coach del Pireo nasce, l’11 giugno 1965, suo padre non è nella sala parto a tenere la mano alla moglie che sta dando alla luce il suo primogenito. Non per sua volontà, o meglio, per non tradire mai le sua volontà: è rinchiuso in un carcere a Corfù. Il suo crimine…
La Grecia degli anni 60 è un campo di guerra (fredda), gli Stati Uniti foraggiano l’impetuoso boom economico ellenico con il Piano Marshall ma l’Unione Sovietica, a sua volta, soffia forte sull’insurrezionalismo dei partiti di estrema sinistra. Un bel casino insomma, ma che…
“E' uno di quelli che ogni tanto il cielo manda sulla Terra e diventa l’immagine di uno sport. L’uomo nuovo, del futuro, l’uomo che è nero ma anche bianco”. Coach Valerio Bianchini descrisse così Carlton Myers, il simbolo del basket italiano negli anni 90.
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Carlton Myers nasce a Londra, il 30 marzo 1971 da padre caraibico musicista e madre italiana. Carlton comincia con il flauto traverso, suona benissimo il sax, ma è col basket che gli brillano gli occhi e può sfogare quell'incredibile vivacità giovanile.
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A 9 anni arriva in Italia, a Rimini, con la mamma. Il professor Gianluigi Rinaldi, e coach Claudio Papini, lo adottano in palestra. “Fino a 13/14 anni non era dominante, un po’ più bravo di tanti altri ma non un fenomeno”
8 maggio 1993, Virtus-Benetton. Il numero 7 supera Kukoc e segna. Un attimo dopo la Virtus festeggia lo Scudetto. Il giocatore si chiama Davide Diacci. Tre anni dopo è su un marciapiede in Colombia: fa l'artista di strada. Questa è la sua incredibile storia.
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Nel 1991 i migliori giovani italiani, classe '74, leader delle nazionali giovanili, si chiamano Andrea Meneghin e Davide Diacci. Se il primo è diventato un campione, il 99% di voi non ha mai sentito parlare del secondo.
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Modena, 1987. Davide è un talento clamoroso della pallacanestro. In un pomeriggio estivo lui e la sua famiglia hanno un appuntamento: arriverà a casa loro l'Avvocato Porelli in persona, lo storico presidente della Virtus Bologna.
Pur senza 4 dita della mano, scelse di giocare a basket. Serie A solo sfiorata, ma dominio dalla Serie B in giù, spesso capocannoniere di vari campionati, spesso con prestazioni oltre i 50 punti a partita. Vi raccontiamo la storia del fenomeno Gianni Gualdi.
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È un giorno come gli altri del 1960 a Campagnola Emilia, nella pianura reggiana. Nel retrobottega di un piccolo forno, il figlio del titolare gioca con una pallina di pasta. Il papà è nei paraggi ma non si accorge di quello che sta per accadere.
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Il piccolo infila la pallina tra i rulli di acciaio dell’impastatrice. L’urlo disperato del genitore non riesce a fermare l’inevitabile e la manina di Gianni viene inghiottita. Della mano destra si salvano solo il pollice e una falange dell’indice.
L'uomo a terra si chiama Willis Reed. Il palcoscenico è quello delle Finali NBA del 1970. Da una parte di Lakers dall'altra i New York Knicks. Questo momento genererà una delle pagine più belle nella storia dello sport.
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Dopo 8 minuti dall'inizio di Gara 5, Reed, fino a quel momento autentico dominatore della serie con 32 punti e 15 rimbalzi di media, cade a terra contorcendosi dal dolore. Il responso non lascia scampo: strappo alla coscia, stagione finita.
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In Gara 6 i Lakers pareggiano la serie sul 3-3 con Wilt Chamberlain autore di 45 punti e 27 rimbalzi. Per Wilt l'assenza di Reed, straordinario difensore, è una manna dal cielo: nelle prime 4 partite difeso da lui non aveva superato i 19 punti di media.
March Madness NCAA: questa notte Fairleigh Dickinson University ha battuto ed eliminato al primo turno Purdue University. Probabilmente per il 90% di voi è una notizia di poco conto. In realtà si tratta di uno dei più pazzeschi miracoli sportivi dell'anno.
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Nel ranking di tutte le 363 università americane, Fairleigh Dickinson è al 300° posto. Purdue al 5°. Ma soprattutto Purdue è la numero 1 nella East Region del tabellone finale NCAA, e Fairleigh Dickinson la numero 16, ossia l'ultima. ncaa.com/rankings/baske…
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Su 363 università USA, Fairleigh Dickinson, come altezza media dei giocatori, è al 363° posto. E' la squadra più bassa degli USA. 7 giocatori non superano l'1.90. Purdue è la terza squadra più alta. Tra la 2 ci sono circa 13 cm di altezza media di differenza