Quanti sono i casi diagnosticati nella settimana 21-27 agosto? Non i 10.368 indicati nell'ultimo report ISS, ma *almeno* 11.741.
Un aggiornamento sui ritardi diagnosi notifica (aggregati nazionali) con un po' di grafici e qualche considerazione.
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Confronto tra curva Protezione Civile e ISS.
Dopo l'accelerazione nella seconda metà di agosto e il recupero nella prima metà di settembre, dalla seconda metà settembre la curva ISS e la curva PC sembrano allineate.
La distinzione delle varie fasi e l'apparente "allineamento" delle ultime settimane si vedono anche meglio guardando al numero di casi diagnositicati e notificati distinguendo in periodi di due settimane.
Ma attenzione: la curva ISS tarda a consolidarsi. I dati dei casi per data di diagnosi - in particolare quelli delle ultime due settimane - potrebbero essere sottostimati. Il ritardo nel consolidamento della curva ISS è mostrato in questo grafico
Il grafico mostra varie curve che rappresentano il numero di casi per data di diagnosi. La più "attendibile" è quella più recente (la più scura) ed è tanto più attendibile quanto più si riferisce al passato.
L'andamento dei ritardi diagnosi-notifica è mostrato in questo grafico, dove i casi diagnosticati sono raggruppati a livello settimanale e sono disinti in tre classi di ritardo tra la diagnosi e la notifica.
E qui un grafico a partire dagli stessi dati, ma visti in percentuale. Come si può vedere nell'ultima settimana meno del 40% dei casi viene notificato entro due giorni dalla diagnosi, e meno del 90% entro cinque giorni.
Per una visione più dettagliata degli stessi dati, si possono guardare queste curve di consolidamento, che mostrano la percentuale di casi (media settimanale) notificata entro N giorni dalla diagnosi, con N compreso tra 1 e 6.
Il grafico mostra come dopo l'aumento dei ritardi registrato nella seconda metà di agosto ci sia stato un periodo di recupero e come nell'ultima settimana (21-27 settembre non ancora consolidata) i ritardi abbiano iniziato nuovamente a crescere.
Ovviamente i ritardi diagnosi-notifica dipendono da molti fattori tra i quali il numero di tamponi e casi testati: quando aumentano i tamponi effettuati, aumentano i ritardi.
E ovviamente il dato aggregato nazionale può nascondere un ampia variabilità regionale.
I casi notificati in ritardo a ISS nel periodo 25 agosto - 29 settembre sono distribuiti nelle varie regioni/PA come mostra la seguente mappa.
Si vede subito che i ritardi sono concentrati in alcune regioni. Ad esempio il Lazio pur avendo contribuito a poco più del 10% dei casi (6mila su 50mila) ha contribuito a quasi il 25% dei ritardi (1.800 su 7.300).
Ma ovviamente i casi notificati in ritardo vanno "pesati" considerando il numero totale di casi notificati, ed è quindi possibile calcolare un coefficiente di ritardo per ogni Regione/PA.
Il grafico mostra ad esempio come nel periodo 25 agosto - 29 settembre la Calabaria abbia notificato in ritardo a ISS quasi la metà di casi (circa 290 su 600).
E infine si può guardare all'andamento nel tempo di questo coefficiente di ritardo. Qui un grafico che mostra come il Lazio sia da tempo sistematicamente e ampiamente più in ritardo rispetto alla media nazionale.
Come previsto il "tuo" venerdì 25 agosto nel frattempo è già arrivato a 1988 casi diagnositicati [dati aggiornati a ieri 2 ottobre]. E salirà ancora un po' nei prossimi giorni...
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E dire che almeno per l'Italia non mancano i dati per capire ad esempio quanto età e status vaccinale dei positivi siano cambiati da novembre a gennaio.
Qui due dei famosi tabelloni che ISS pubblica ogni settimana (e che certamente @GiorgioSestili e @92Fisico conoscono).
Ad esempio - e limitandosi agli estremi dei possibili status vaccinali - le quote di "non vaccinati" e "vaccinati con booster" tra i diagnosticati sono tutt'altro che costanti.
Da novembre a gennaio i primi scendono dal 36% al 21%, i secondi aumentano dal 1% al 18%.
Qui uno spiegone di @ProcessNamed su significato e implicazioni delle numerosità degli omini. Era sulle Terapie Intensive, ma il senso è ovviamente sempre lo stesso perché la metodologia di standardizzazione è la stessa.
E qui un confronto tra due ipotetiche distribuzioni dei diagnosticati negli ultimi sei mesi: una con classi pluriventennali (quella dei tabelloni ISS) e una con classi decennali (quella che si ha purtroppo soltanto sulle diagnosi dei mai vaccinati).
Mortalità ospedaliera e ricoveri con Covid (aka «i centauri»)
Qualche grafico e una domanda
In un mese la quota di decessi su ricoveri (HFR) è diminuita del 20%: fino a inizio dicembre morivano 18 ricoverati su 100, a inizio gennaio 14 su 100.
Disaggregando per classi di età si nota una dinamica simile. Pur partendo da quote diverse, in tutte le classi di età si rileva a partire da dicembre una più o meno significativa riduzione della quota di decessi su ricoveri (HFR)
Se guardiamo distinguiamo per età *e* status vaccinale, notiamo a partire da dicembre una diminuzione della quota di non vaccinati tra i ricoveri. Ed è risaputo che a pari età il non essere vaccinati aumenta il rischio di decesso in caso di ricovero, e quindi aumenta l'HFR.
Sarà anche vero (o magari anche no) che guardare ai numeri assoluti è «roba da novax» ma nei tabelloni settimanali di @istsupsan qualcosa non torna: i numeri sono gli stessi della scorsa settimana, son cambiate solo le date.
In ogni caso i tabelloni con le incidenze sono stati aggiornati, quindi un po' a fatica incrociandole con i dati sui vaccini qualche numero assoluto (magari non precisissimo) lo si può tirare fuori.
[Non fate caso alle date in basso a sinistra, è solo un altro innocuo refuso]
E a proposito di "precisione" giova ricordare che quei dati vanno sempre interpretati cum grano salis.
Da un lato i denominatori sono notoriamente affetti da 'Fake Precision'
Covid-19 Italia - La prevalenza è un treno sempre un po' in ritardo
Storicamente all'aumento (o diminuzione) dei "nuovi ricoveri" corrisponde *dopo un paio di settimane* un sovrapponibile aumento (o diminuzione) del "totale ricoverati positivi".
Il tema del ritardo tra diversi indicatori è tra quelli affrontati in questo articolo di @cislaghi2 sempre attuale e non a caso intitolato "Più che ERRORI quelli sul Covid sono ORRORI"
Come ISS ci ricorda da un paio di mesi a questa parte quei numeri sulla suddivisione della popolazione in base allo status vaccinale sono fondamentali per leggere correttamente il resto dei dati riportati in tabella.
Dal momento che anche ISTAT fatica a stare al passo con la mortalità generale e ad esempio muoiono (anche indipendentemente da COVID-19) muoiono ogni giorno circa un migliaio di over80, si potrebbe pensare che si tratti dei classici dati non consolidati.
Ma non è proprio così.