#5ottobre 2000 Slobodan Milosevic, presidente della Jugoslavia, è costretto a dimettersi dopo una grande mobilitazione per portare al potere Vojislav Kostunica, il legittimo vincitore delle elezioni del 24 settembre precedente...
Tramonta così un protagonista assoluto della politica balcanica degli anni ‘90, ma di lui si continuò a parlare per molto tempo.
Il 27 maggio 1999, infatti, il Tribunale internazionale dei crimini di guerra dell’Aia aveva accolto l’istanza del procuratore Louise Arbour...
la quale accusava Milosevic e quattro uomini a lui più vicini di aver: “pianificato, preparato, istigato e aiutato a eseguire” la pulizia etnica durante le guerre jugoslave con lo scopo di creare territori serbi etnicamente puri.
Questo piano causò oltre 100.000 morti e milioni di profughi in tutta l’area balcanica. In Bosnia il 70-80% delle vittime civili nella guerra furono musulmani, a Srebrenica si ricorda uno dei peggiori massacri, quando 8000 musulmani tra i 14 e i settant’anni furono fucilati...
e sepolti da ruspe in un’azione che durò quattro giorni. Durante la guerra in Kosovo i Serbi costrinsero 800.000 albanesi ad abbandonare l’area intimidendoli con omicidi, stupri e saccheggi. Quando arrivò la decisione del Tribunale dell’Aia il conflitto era ancora in corso...
ed era da poco intervenuta la NATO iniziando a bombardare Belgrado. Milosevic rispose alle accuse del procuratore dicendo: “Louise Arbour è solo una marionetta degli americani, e il tribunale uno strumento per nascondere i reali responsabili del genocidio della Jugoslavia”.
Il presidente degli USA Bill Clinton accolse favorevolmente la decisione dicendo: “Questa incriminazione rassicura le vittime delle atrocità di Belgrado e agirà da deterrente in futuro contro i crimini di guerra, stabilendo che chi dà gli ordini ne porta la responsabilità”...
Milosevic perse le elezioni del 2000 e l’anno successivo venne consegnato al Tribunale dell’Aia, ma il suo processo fu interrotto poco tempo prima della conclusione a causa della morte dell’imputato avvenuta l’11 marzo 2006 per arresto cardiaco
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#4ottobre 1949 nasce a Ovalle, in Cile, Luis Sepúlveda, scrittore, poeta e attivista.
Il nonno paterno e lo zio, entrambi anarchici, lo fecero appassionare alla lettura fin da giovane. Oltre a essere un avido lettore, Sepúlveda iniziò ben presto a scrivere...
conciliando con queste passioni anche quella della politica. A quindicini anni si iscrisse alla Gioventù comunista. Successivamente vinse una borsa di studio all’Università di Mosca, ma fu espulso pochi mesi dopo per aver avuto “atteggiamenti contrari alla morale proletaria”...
Tornato in Cile venne espulso anche dalla Gioventù comunista e, dopo un certo periodo, entrò a far parte del Partito socialista e diventò guardia personale del presidente cileno Salvator Allende, eletto nel 1970. Dopo il colpo di Stato di Pinochet dell’11 settembre 1973...
#1ottobre, oggi avrebbe compiuto 42 anni Stefano Cucchi, geometra e protagonista di un caso giudiziario tristemente noto nel nostro Paese. Il 15 ottobre 2009 venne fermato e arrestato dai carabinieri per possesso di piccole quantità di stupefacenti. Morì il 22 ottobre 2009...
nel reparto detenuti dell’ospedale Sandro Pertini; al momento del decesso Stefano pesava trentasette chili, aveva diverse fratture ed era ricoperto da ecchimosi. Dopo anni di depistaggi, pressioni e omertà all’interno dell’Arma; dopo fiumi di parole diffamatorie...
rivolte verso Stefano e la sua famiglia; dopo anni di sofferenza, di strenua lotta dei familiari e di sentenze insoddisfacenti, il 14 novembre scorso arrivò una buona notizia...
#29settembre 1944 ha inizio uno dei peggiori crimini dell’occupazione nazista in Italia, quello che sarà ricordato come strage di Marzabotto. In quattro comuni nella provincia di Bologna i nazisti spalleggiati da militari fascisti uccisero 1830 civili...
come rappresaglia per le azioni dei partigiani.
Per questo crimine contro l’umanità furono processati due repubblichini, Lorenzo Mingardi e Giovanni Quadri, condannati entrambi, ma poi scarcerati in seguito all’amnistia. Su Albert Kesserling, il più grande responsabile...
per questa e altre stragi nel nostro Paese, pendeva la condanna a morte, ma la fucilazione non fu mai eseguita e addirittura venne scarcerato nel 1952. Un altro responsabile, Walter Reder, venne condannato all’ergastolo nel 1951 e scontò più di trent’anni di carcere...
#26settembre 1988 in Sicilia la mafia uccide Mauro Rostagno, giornalista, attivista politico e sociologo. Rostagno fu uno dei maggiori esponenti del movimento sessantottino e insieme ad altri compagni fondò nel 1969 il movimento Lotta Continua...
Più tardi, allontanatosi dalla politica, intraprese un viaggio in India, che gli cambiò la vita. Nel Subcontinente si avvicinò a Osho, un mistico che diventò il suo guru e lo plasmò in molti aspetti della sua vita; tantoché, tornato a Trapani, fondò la Comunità Saman...
prima centro di meditazione e poi trasformata in comunità terapeutica per tossicodipendenti. Ma Rostagno non si fermò qua; iniziò a lavorare anche come giornalista e conduttore nell'emittente televisiva Radio Tele Cine, dando vita a indagini su Cosa Nostra e i suoi malaffari...
#25settembre 2005 a Ferrara, durante un controllo di polizia, viene ucciso il diciottenne Federico Aldrovandi. Aveva trascorso una serata in un locale con degli amici, i quali, successivamente, dichiararono che Federico appariva tranquillo. Del parere opposto i poliziotti...
che lo fermarono in via Ippodromo, il giovane venne descritto come un “invasato violento in stato di agitazione”. La colluttazione, stando alla versione dei poliziotti, avvenne proprio per le condizioni in cui versava il ragazzo. Sta di fatto che Federico quella notte...
non tornò a casa; alle 6 del mattino i medici lo trovarono: “riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena” morto per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale”. La famiglia fu avvisata solo cinque ore dopo...
#23settembre 1943 il vigebrigadiere ventitreenne Salvo D’Acquisto si sacrifica per salvare da una rappresaglia nazista la vita di ventidue civili innocenti.
Il giorno precedente a Palidoro, località del comune di Fiumicino, un’esplosione uccise due soldati nazisti...
Il comandante del reparto convocò immediatamente il vicebrigadiere della zona, Salvo D’Acquisto, e gli ordinò di trovare i responsabili: pena una rappresaglia di civili.
Il vigebrigadiere fece le sue indagini e concluse che si trattava di un incidente privo di autori:
probabilmente gli stessi tedeschi sganciarono per sbaglio una bomba a mano, ma il comandante nazista non si lasciò convincere e ordinò la rappresaglia. Ventidue civili furono prelevati dalle loro case e portati in piazza per l’esecuzione...