andrea manzitti e’ un bravo, colto e intelligente avvocato tributarista. E’ partner di uno studio molto prestigioso e frequenta clienti solo milionari. E’ un uomo libero e giustiziainsieme.it/it/news/126-ma…
sa distinguere le idee da studioso della società e del bene comune, da quelle di professionista che cura x lavoro interesse particolare del cliente.
La sua posizione professionale non gli impedisce di guardare come studioso in faccia le cose come stanno, e di capire come dovrebbe essere progettata una moderna imposta patrimoniale che lo colpirebbe nell’ambito di una riforma complessiva di coordinamento con altre imposte
non espropriativa, equa, idonea ad esprimere più dei redditi (superate certe soglie di accumulo, non parliamo certo di piccoli patrimoni o di prima casa) una differente forza e potere economico di un soggetto e la sua diversa attitudine a contribuire in base al principio
di progressività, specie in un sistema dove il capitale finanziario di borsa può incrementare (specie in tempi in di QE,r zero, e prezzi borsistici destinati strutturalmente a crescere) senza mai essere monetizzato e tassato in capital gain (puoi farti fare prestiti
da banca con azioni in pegno e poi mandi in successione il debito senza mai pagare il calpital gain in vita); le rendite immobiliari sono soggette in fase di accumulo a miti tassazioni sostitutive in capo a persone fisiche, i passaggi generazionali di ricchezza sono tassati
in modo irrisorio, etc. Ormai non esistono neanche più grandi ostacoli alla conoscenza automatica dei conti esteri dei soggetti e la imposta dovrebbe riguardare anche la ricchezza detenuta per tramite società il patrimonio liquido investito in attività finanziarie
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
