Thread by @osservatorio_ke

MEMORIE DI UNA #PANDEMIA: CADE LA TORRE DI BABELE DELLA MODERNITÀ [thread]

Uno spettro si aggira per le arene del dibattito pubblico. E non è quello di cui scriveva il filosofo di Treviri, bensì il fantasma della “teoria della catastrofe”. 1/23

A distanza di mesi dall’inizio di una crisi di portata inimmaginabile, narrata dalle classi dirigenti e dai media nei modi e secondo le logiche più fuorvianti e confusionarie, viene il tempo di definire delle coordinate più attendibili per orientarsi nel mondo … 2/23

… travolto dalla #pandemia. Le riflessioni che seguono non hanno pretesa di esaustività nel far luce su cause e conseguenze del terremoto pandemico, ma vogliono sviluppare una critica impietosa sulle rappresentazioni convenzionali che ne sono state date. 3/23

#1 Sarebbe buona regola smettere di chiamarla “pandemia”. Ciò non deve stupire, giacché un articolo comparso sulla rivista scientifica @TheLancet a settembre ricorre al termine “syndemia”, che descrive efficacemente la combinazione di difetti… 4/23

… strutturali di un sistema politico, economico e sociale che la diffusione del virus non ha fatto altro che mandare in cortocircuito. Risultato? Si è rivelato per quel che è il malgoverno in cui versa lo Stato italiano 🇮🇹. 5/23

Un susseguirsi incessante di parate di incompetenza, impreparazione e ignoranza ai vertici delle istituzioni pubbliche 🏦, la pochezza di vedute dei leader politici, il deficit di senso di responsabilità e di efficienza nei quadri amministrativi. 6/23

Quel che più sconcerta è l’incapacità di coordinamento tra anime politiche, economiche e sociali del Paese (rimane la curiosità personale di sapere quali frutti encomiabili abbiano prodotto gli #Statigenerali della scorsa primavera). 7/23

#2 Ci si è resi conto di quanto fosse stato inavveduto cedere alla delocalizzazione di settori strategici che avrebbero facilitato la risposta pronta all’emergenza (es. produzione di macchinari medico-sanitari e dispositivi igienico-sanitari). 8/23

#3 E non può passare in sordina il complesso di inferiorità di cui l’Italia 🇮🇹 ha dato mostra ai tavoli europei 🇪🇺, dove le discussioni sulle misure più adeguate da assumere per far fronte all’emergenza si sono protratte da marzo a giugno per ragioni… 9/23

… puramente politiche (molti si ricorderanno le scaramucce tra Paesi del Nord e Paesi del Sud) mentre i decessi toccavano cifre impressionanti in Italia. Serve, in breve, una riflessione seria sull’esercizio della sovranità nazionale 🇮🇹 in campo economico e politico. 10/23

#4 Eppure, solo analizzando gli accaduti da una prospettiva culturale di ampio respiro si possono comprendere i fattori invisibili, ma pur sempre determinanti, della crisi che si è innescata a livello nazionale e internazionale. 11/23

Priva da anni di un briciolo di lungimiranza, la classe dirigente si è lasciata trascinare nel circolo vizioso di una logica emergenziale, in cui non si può far altro che correre ai ripari: mesi fa era così e alla fine del 2020 nulla è cambiato. 12/23

#5 Parimenti, è venuta meno l’osservanza di una prassi giuridica 👨‍⚖️ assennata, che non debba esser costretta a emanare #Dpcm in successione caotica, nonché del rispetto dei #dirittiumani fondamentali, tra cui quello di libera circolazione. 13/23

Si tenga a mente che, dall’inizio dell’emergenza, il governo italiano 🇮🇹 non ha comunicato alla Corte di Strasburgo di voler attivare l’art. 15 CEDU che consente, in situazioni di necessità, la deroga alle norme relative a diritti umani come quello di libera circolazione. 14/23

#6 Se ciò non bastasse, il settore educativo 🚸 è stato messo in ginocchio (a tal proposito, non gioverà passare in rassegna i dibattiti lesivi dell’intelligenza degli studenti sulla didattica integrata e i banchi a rotelle). 15/23

7# Ma l’approccio superficiale e indegno della classe politica verso il tema della #scuola ha svilito anche le prospettive future di rinascita, di ricostruzione, di speranza. Speranza, che nessuno è stato capace di trasmettere alla comunità nazionale. 16/23

#8 La società moderna, italiana e non, si è mostrata nella sua veste individualistica e secolarizzata. Non appena si sono sbriciolate le certezze materiali del quotidiano e la stabilità economica, la reazione collettiva ha visto dirigenti e cittadini tutti … 17/23

… aggrapparsi alle presunte verità della ricerca scientifica. Con risultati melodrammatici: cifre dichiarate volta per volta inattendibili, direttive di comitati scientifici in contrasto con quelle dell’#OMS. 18/23

La verità che è propria della fede è stata ricercata nella scienza, trascurando il fatto che la scientificità si fonda sulla falsificabilità delle teorie ed esige tempi decisamente più lunghi di quelli imposti dai meccanismi decisionali dei governi. 19/23

Ecco quel che resta del vecchio “Dio è morto”. Ma ora che la torre di Babele degli “ipse dixit” moderni è crollata, si può e si deve ricostruire su fondamenta più solide, uscendo dallo stato di infantilizzazione del pubblico favorita da una politica demagogica. 20/23

#9 Occorre investire nell’istruzione pubblica 🚸, ripartendo da una riforma del sistema educativo che trasmetta un approccio generalizzato e interdisciplinare ai giovani, nonché il valore della solidarietà nazionale e il senso di una missione dell’Italia 🇮🇹 nel mondo. 21/23

È ciò che manca all’attuale classe dirigente, che ha assunto la #pandemia come pretesto per coprire le proprie responsabilità pregresse. Ed è perciò che si deve ricostruire il tessuto politico, socio-economico e culturale del Paese a partire dal tema dell’educazione 22/23

Thread ideato e curato da @fra_lau16 su ispirazione del seguente saggio: R. Bodei, “Limite”, Il Mulino, Bologna, 2016. L'articolo pubblicato su The Lancet è il seguente: R. Horton, Offline: COVID-19 is not a pandemic, The Lancet, September 26, 2020. 23/23