Tito Boeri @Tboeri ha già rilevato i due punti principali di criticità. È un provvedimento che spinge alla spesa di persona in periodo di pandemia ed è un provvedimento che beneficia soprattuto le classi medio-alte. 2/11
In particolare, gli effetti redistributivi (da ''Robin Hood al contrario'') sono stati approfonditi da Enrico d'Elia, senior economist al Dipartimento delle Finanze del MEF. lavoce.info/archives/71253… 3/11
Nel mio articolo aggiungo il seguente contributo. La presunta motivazione del cashback è quella di incoraggiare l'emersione di fatturato da parte piccoli commerci che altrimenti lo manterrebbero in nero. 4/11
Non viene offerta nessuna misura quantitativa di tale effetto di emersione, a fronte di un costo per l'erario stimato intorno ai 5 miliardi. A mio avviso ci sono buone ragioni per essere scettici su questa presunta emersione del sommerso. 5/11
La ragione sta nella struttura degli ingressi fiscali in Italia.
La seguente figura è di fonte OCSE, si veda oecd.org/tax/tax-policy… 6/11
Il piccolo negozio che vende solo in contanti può essere indotto a tirare fuori da sotto il cassetto il POS. Ma questa è solo parte delle tasse che andrebbero pagate. Il grafico OCSE mostra l’importanza dei contributi previdenziali e delle imposta sul reddito. 7/11
Il cashback non contrasta l’evasione contributiva. Il negoziante che insiste per il pagamento in contanti probabilmente ha anche un garzone o un collaboratore familiare che paga in nero, evadendo i contributi. Questa fonte di evasione resterà intatta. 8/11
Il grafico mette anche nella giusta prospettiva la discussione sull'elusione fiscale da parte delle multinazionali. È un problema che va affrontato, ma teniamo a mente che la multinazionale paga tutte le altre tasse. 9/11
Il piccolo negozio che evade invece non solo non paga imposte sugli utili ma non paga contributi e altre tasse che sono assai più importanti per gettito. 10/11
Per questo l'esclusione del commercio online appare come un'addizionale assurdità in un provvedimento che è già assurdo e dannoso. 11/11
Sono contento che sia stato reso nuovamente accessibile l'archivio di noisefromamerika. Permette di ripresentare vecchi articoli che restano (purtroppo) sempre attuali. Oggi parliamo della lamentatio di Fassina sulla competenza. 1/4
A costo di essere noioso, vorrei tornare sul tema del deficit di crescita dell'Italia. Semplicemente, mi pare che questo tema, che dovrebbe essere centrale nel dibattito di politica economica, non riceva la giusta attenzione. 1/12
Ho discusso precedentemente l'andamento comparato del PIL pro-capite e della produttività totale dei fattori. 2/12
In questo thread comparerò il tasso di crescita del PIL reale (non pro-capite) dell'Italia con quello dell'Eurozona e con quello dell'Unione Europea dal 1995 al 2009. 3/12
.@emanuelefelice2,
Io sono abbastanza confuso. In questo thread ci spieghi che volete (dici ''noi'', suppongo parli a nome del PD) più informazioni su come le multinazionali pagano le tasse. Queste informazioni, ci spieghi, sono già in possesso dell'Agenzia delle Entrate. 1/6
La differenza è che volete che le informazioni vengano rese pubbliche. Al tempo stesso il vicesegretario del PD afferma che ''chi chiede ingenti finanziamenti riporta la sede in Italia'', cosa diversa dall'obbligo informativo. 2/6
Infine, queste differenti richieste sembrano arrivare solo ora, con il ''decreto liquidità'' già operativo e con procedure già avviate di richiesta prestiti e relative garanzie. 3/6 ilsole24ore.com/art/fiat-chrys…
Volevo riprendere un thread recentemente pubblicato da @micheleboldrin sull'andamento della Produttività Totale dei Fattori. Per favore leggere prima il suo thread. 1/13
Qui voglio solo presentare gli stessi identici dati in un modo che forse è più adatto per la divulgazione. Essenzialmente faccio due cose: pongo come anno base l'inizio del periodo e metto meno linee per grafico. 2/13
Cominciamo con l'Italia. Vi ricordo che la Produttività Totale dei Fattori è una misura di efficienza nell'uso dei fattori. L'Italia fece molto bene durante il ''miracolo economico. Lo stallo inizia nella seconda metà degli anni Settanta. 3/13
Walter, hai ragione. Però non mi trovi impreparato. Insieme a @CarloStagnaro fui il coordinatore della stesura del programma di Fare per Fermare il Declino. Ormai è vecchio (fu scritto 7 anni fa) e andrebbe aggiornato, ma almeno ci si può fare un'idea. 1/5
2) Se siete di sinistra, provate con ''Salvini e Meloni decidono gli investimenti privati''.
3) Se non siete né di destra né di sinistra ma avete buonsenso, provate con ''Laura Castelli decide gli investimenti privati''. 2/4
Infine, se non vi piace nessuno dei politici attuali ma pensate che qualcuno intelligentissimo e onestissimo arriverà in futuro e guiderà alla grande gli investimenti, ho l'ingrato compito di informarvi che Babbo Natale non esiste. 3/4