Definizione:
I giocatori che trattengono il portatore di palla, trascinandolo a terra e finendo anch'essi a terra, vengono detti placcatori mentre il giocatore atterrato è definito placcato.
Questa è la teoria, ora vi dico come funziona davvero >>
In pratica c'è un tizio del peso approssimativo di 100 Kg con la palla in mano che vi corre incontro a tutta paletta.
Sebbene il vostro cervello vi stia urlando di levarvi di mezzo, non potete farlo. Cioè potreste, ma sareste esiliati per sempre e giustamente dalla squadra >>
Voi lo dovere fermare. E questo è l'obiettivo primario.
Quello secondario è fargli male, in modo che la prossima volta che vi si para davanti CI PENSA MEGLIO.
La preservazione della propria incolumità, in questa situazione, non è contemplata. >>
Il MOMENTO GIUSTO per iniziare il placcaggio è già un problema. Troppo lontano e l'avversario troverà il modo di schivare, troppo vicino e verrete travolti.
Inoltre, non è che lo puoi aspettare, perché lui intanto guadagna terreno. >>
Così devi corrergli incontro pure tu, in un gesto kamikaze che già è il preludio del botto che si sentirà a breve.
Vi ritroverete così a circa 1,5 m di distanza l'uno dall'altro, entrambi in corsa.
A quel punto dovete abbassarvi piegandovi sulle ginocchia. IN FRETTA >>
In fretta perché se lui si abbassa e voi no vi pianta una spallata altezza stomaco e vomitate anche Pasqua dell'82.
Poi, sfruttando la spinta delle ginocchia piegate, vi fiondate in avanti, con la testa di lato, a braccia aperte, altezza cosce.
Mi raccomando la testa >>
La testa deve essere FUORI dalla traiettoria di corsa, altrimenti fate la tartaruga. E non parlo di addominali, ve rientra dentro proprio.
Fatto ciò, con la spalla tirate una legnata altezza fegato.
Se avete eseguito correttamente il gesto >>
sentirete un rumore tipo quando hai mangiato il sugo dei crostini di 5 giorni fa diaccio di frigo, una specie di "OOUUFFFFF"
Mettete quindi le braccia intorno alle sue cosce e stringete come fosse vostra mamma che non vedete da 10 anni, scendendo verso le caviglie >>
A quel punto dovreste essere tutte e due a terra e quindi il placcaggio è tecnicamente finito.
Dovete solo rialzarvi e levarvi dalle palle VELOCEMENTE perché stanno arrivando una decina di persone infoiate che NON faranno caso al fatto che siete per terra e vi calpesteranno >>
Vi calpesteranno.
In 10.
Coi tacchetti di ferro.
SEMPRE.
Ora sapete placcare, provateci a casa e fatemi sapere, mi raccomando.
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Con l'occasione della #RWC2019 in Giappone vi racconto una favoletta (credo di averla già raccontata ma mi piace troppo)
Coppa del mondo 2015: la nazionale Giapponese affronta la corazzata Sud Africa.
Una corazzata un po' in crisi va detto, ma è ha pur sempre 2 titoli mondiali>>
La partita prende una piega strana, i Sudafricani faticano contro un Giappone che è oltre 15esimo nel ranking mondiale. I "Cherry Blossom" o "Sakura" (nickname della squadra nipponica) mordono, corrono e lottano come samurai non permettendo all'avversario di prendere il largo >>
A pochi minuti dalla fine il punteggio è inchiodato sul 32-29 a favore del Sud Africa.
L'arbitro assegna una punizione al Giappone, in posizione favorevole.
Sono 3 punti FACILI che significano un risultato storico: un pareggio contro una delle squadre più forti del mondo... MA >>