Il 9 marzo 1973 Franca Rame subì uno stupro di gruppo che racconterà lei stessa in uno splendido monologo anni dopo.
Franca Rame non fu violentata perché era particolarmente bella, provocante e quindi una "che se l'andava a cercare".
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Lei fu punita perché era una donna di sinistra impegnata nella politica e nel sociale.
Il suo fu uno stupro su commissione.
Rapita da una squadraccia fascista composta da cinque uomini fu obbligata a salire su un furgoncino,
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le ruppero gli occhiali, le bruciarono la pelle con delle cicche di sigaretta, la tagliuzzarono con delle lamette e poi a turno abusarono di lei.
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I fascisti scelsero lei anche perché era la moglie di Dario Fo che all'epoca collaborava col "Soccorso Rosso".
I suoi violentatori non furono mai condannati perché il reato, manco a dirlo, cadde in prescrizione.
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«La notizia dello stupro della Rame in caserma fu accolta con euforia, il comandante era festante come se avesse fatto una bella operazione di servizio. Anzi, di più…» carmillaonline.com/2013/05/31/lo-…
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Sansonetti l’avevo bloccato perché mi fa schifo che un direttore di giornale con un enorme potere rispetto al mio che non ne ho nemmeno un po’ indichi al ludibrio utenti comuni per farli trattare dai fan. #bastabestie vale per tutti, @bravimabasta o solo per qualcuno?
Questo tweet sta lì dal 27 febbraio, è normale @BeppeGiulietti che il direttore di un giornale esponga un’utente come me che a differenza di Sansonetti non sono mai stata condannata per diffamazione alla gogna della sua teppa?
Se dare le notizie è l’abc del giornalismo bisognerebbe darle sempre e tutte, non servivano certo le minacce di un arrogante sopravvalutato e disabituato a rendere conto di quello che fa a spiegare che da noi le notizie non si danno sempre e non si danno tutte. 1/2
E fa un po' ridere che a cercare solidarietà siano quelli che non le danno sempre e non le danno tutte e se una volta lo fanno diventa un casus belli.
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A scatenare di nuovo l'inferno sono bastate due parole di #Saviano che sui rapporti di renzi col regime saudita ha detto il minimo indispensabile, perché in prima serata alla Rai di più non si può e infatti non ne aveva ancora parlato nessuno.
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L'hanno gonfiato come un pallone perché da un anno brigava contro Conte e allora faceva comodo a chi anche fuori dalla politica aveva interesse a far cadere il governo.
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L'intervista quotidiana a renzi e a quelli di italia viva è stato un cult per settimane perché serviva a togliere la terra sotto ai piedi di Conte.
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Adesso che l'intruso se n'è andato e non è più l'oggetto dell'attenzione mediatica minuto per minuto si pretende che renzi riconosca ai giornalisti l'autorità e il diritto di poter parlare di lui e dei suoi affari poco chiari come se renzi fosse uno capace di essere leale
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E siccome io non sono un account che festeggia quando i politici querelano i giornalisti volevo solo dire che questa questione l'ho sollevata più io di molti giornalisti.
Forse perché ci sono giornalisti che la sollevano solo quando tocca a loro. 1/2
Il Fatto, da sempre nel mirino di renzi e renziani ha collezionato una ventina di querele da renzi, ma non ho visto appelli della categoria a difesa del Fatto e di Travaglio e del loro diritto ad informare anche su renzi. #dubai #giannini #lastampa #querelebavaglio
Avevo parlato anche delle bestie e delle bestioline che minacciano nei social, ma io non sono abbastanza autorevole da essere citata dai diretti interessati.
Qui ha suscitato scandalo che un'emittente abbia chiuso i microfoni a Trump, allora uomo più potente del mondo per impedirgli di diffondere menzogne pericolose
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però non solo non fa scandalo ma nemmeno notizia che un ex presidente del consiglio attualmente senatore, stipendiato dai cittadini, si rifiuti di dare spiegazioni circa i suoi rapporti di natura economica con una dittatura criminale. #1marzo #renzidimettiti
Negli Stati Uniti anche il presidente, l'uomo più potente del mondo, è obbligato a rispondere ai giornalisti e non se la può cavare parlando d'altro, sviando e cazzeggiando perché finché non risponde in modo esaustivo e convincente non lo lasciano andare. Qui questo non si fa mai
Il nonnino che a casa ci può stare ed eventualmente può uscire per brevi e innocue passeggiate è ben felice che il vaccino sia somministrato prima a chi esce tutti i giorni per andare a lavorare, magari coi mezzi e sta a contatto col pubblico.
Adesso la guerra ai dipendenti pubblici passa anche per i vaccini?
Nessuno si vergogna di condividere queste fregnacce?