Nelle ultime 24 ore ho capito quanto non si sappia sugli #Psicologi. Forse li si immagina solo dietro un lettino, mentre la contessa aristocratica racconta i sogni. Gli psicologi però sono: quelli che lavorano nelle RSA dei vostri nonni facendo riabilitazione cognitiva e 1/2
quindi lavorando affinché la loro memoria non si deteriori; sono quelli che lavorano in neurologia, con i pazienti che hanno avuto ictus, affinché riprendano linguaggio e funzioni esecutive; sono quelli che lavorano con gli adolescenti al limite, che si tagliano o tentano il 2/3
il suicidio; sono quelli che lavorano in oncologia, nelle cure palliative, affinché anche i pazienti terminali possano "vivere fino alla morte"; sono quelli che lavorano con i tossicodipendenti nelle unità di strada, affinché si riduca il danno da assunzione di sostanze; 3/4
sono quelli che lavorano in qualsiasi unità operativa per le malattie complesse, come il diabete o la fibrosi cistica; sono quelli che intervengono nelle catastrofi ambientali, dando sostegno alle popolazioni colpite; sono quelli che lavorano nelle carceri e 4/5
assistono il detenuto nell'elaborazione della propria condizione e nella ricerca di una vita altra; sono quelli che lavorano nei reparti di psichiatria e cercano di capire insieme ai pazienti il senso dei propri deliri e portarli alla recovery; sono quelli che lavorano sui 5/6
traumi, sulle bruttezze della vita, ricostruendo stabilità alle menti in frantumi.
Sono quelli che lavorano in molto altro ancora. E tutto questo venendo spesso screditati, persino dal capo del governo.
Ma almeno #Draghi ci ha offerto così la possibilità di ribadire chi siamo.
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