Il flop delle recenti manifestazioni no-vax in Italia ha reso urgente riflettere sul perché i media sopravvalutino, nonostante i dati di realtà, il numero degli antivaccinisti nel nostro Paese. Ecco 5 motivi per cui lo fanno - INIZIO THREAD
1) DEFINIZIONE APPROSSIMATIVA.
I media non hanno capito chi sono i no-vax. Non puoi affrontare un problema se prima non lo definisci. I no-vax non sono i contrari all'obbligo vaccinale, né gli scettici che non si sono ancora vaccinati e nemmeno i contrari al vaccino anti-Covid19.
I no-vax sono gli indisponibili, per principio, alla vaccinazione. I media confondono i no-vax in senso stretto con la più ampia categoria degli “esitanti vaccinali”, in cui rientrano riluttanti e indecisi che nutrono dubbi anche legittimi e ragionevoli.
2) QUANTIFICAZIONE SBALLATA.
I media non hanno capito quanti sono i no-vax. Secondo Euromedia Research, gli italiani che si dichiarano tali sono fra il 6% e il 9% della popolazione, in linea con la stima di uno studio dell'Università di Milano, 5% circa.
lavoce.info/archives/88574…
I media tendono erroneamente a raddoppiare se non a triplicare e quadruplicare questo dato perché ai no-vax aggiungono indecisi e riluttanti, un altro 5-7%, e persino i contrari all’obbligo vaccinale, fra cui si annidano alcuni fra i favorevoli alla vaccinazione!
ATTRAZIONE MORBOSA PER L’ECCENTRICO E L’IRRAZIONALE.
No-vax, indecisi e riluttanti sono stereotipati come residui di un’irrazionalità premoderna, barbari da esporre al museo delle stranezze per attrarre il pubblico, ignoranti o minorati cognitivi.
Gli studi accademici sostengono l'opposto. Fra i no-vax troviamo istruiti e benestanti. La maggioranza degli esitanti vaccinali è dialogante, disponibile al confronto. Può cambiare idea! Lo zoccolo duro no-vax, rumoroso e aggressivo, è solo la punta di un iceberg di sfaccettature
RICERCA DELLA POLARIZZAZIONE POLITICA COME STRATEGIA DI SEMPLIFICAZIONE DEL DIBATTITO PUBBLICO.
Presentare un argomento ponendo sullo stesso piano favorevoli e contrari appare, a prima vista, un metodo equilibrato e imparziale per informare l’opinione pubblica. Ma non sempre.
Non quando una delle due posizioni è clamorosamente minoritaria nel senso comune. La creazione di uno scontro artificiale nel dibattito pubblico è una strategia semplificatoria che asseconda le logiche mediatiche, soprattutto televisive, di audience.
Aggiungiamoci la convenienza politica nella polarizzazione e nella creazione di un nemico su cui scaricare eventuali rovesci. La tragica conseguenza è stata spingere molti indecisi verso la galassia no-vax, abilissima nel vittimizzarsi, e radicalizzare gli estremisti anti-vaccino
Un fallimento su tutta la linea proprio quando occorreva svuotare il vaccino di contenuti politici e favorire una comunicazione scientifica accattivante e rassicurante.
5) ERRATA INTERPRETAZIONE DELL’ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA VACCINALE.
Quando, il 22 luglio, è stato approvato il green pass in consigli dei ministri, era diffusa l’impressione che la campagna di vaccinazione fosse giunta a un’impasse. Ma era una falsa impressione.
La somministrazione di prime dosi era calata a causa della riduzione delle forniture e della necessità di destinare le fiale ai richiami. Ne è una prova il fatto che quasi tutte le Regioni comunicassero di aver usato più del 90% di quanto ricevuto.
Come poteva esserci un problema no-vax se non c’erano dosi a sufficienza per tutti? Il certificato, come osserva @PagellaPolitica, non sembra aver avuto effetto sulle prenotazioni. Con il green pass si è voluto creare il problema prima che si presentasse
pagellapolitica.it/blog/show/1179…
Perché? Forse per provincialismo, per imitare il pass sanitario di Macron, nonostante il contesto francese sia imparagonabile a quello italiano, perché la Francia è uno dei Paesi più no-vax a livello europeo.
Anche dal punto di vista sanitario, esperti come Andrea Crisanti hanno sollevato dubbi sulla misura perché creerebbe un falso senso di sicurezza, parificando ad esempio i vaccinati con una dose sola a quelli con due.
adnkronos.com/green-pass-cri…
A prescindere dalle ragioni, l’esito immediato è stato di scegliere lo scontro con indecisi, riluttanti e ritardatari, spingendone una parte verso i no-vax, e di dare un immeritato palcoscenico a una trascurabile minoranza che ha interesse a rappresentarsi come consistente.
Paradossalmente, la sopravvalutazione del numero dei no-vax porterà all’incomprensione delle ragioni profonde che li spingono a opporsi alle autorità, all’incancrenirsi del problema e alla sottovalutazione dei (pochi) elementi radicalizzati e degli intrecci con estremisti / FINE
Sulle ragioni più profonde consiglio di leggere questo thread da qui
E soprattutto consiglio questo approfondimento
osservatoriocomplottismo.substack.com/p/i-no-vax-son…

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