#September11
20 anni fa alle 14.46 ero in ufficio, radio accesa, interruppero le trasmissioni al primo aereo credendolo un terribile incidente, sentii in diretta l'annuncio del secondo schianto poi del Pentagono poi del 4° aereo, con la sensazione fisica che fosse arrivata⬇️
⬆️ la fine del mondo.
Come quasi tutti (l'ho scoperto dopo) d'stinto telefonai a tutti i componenti della mia famiglia, quasi per assicurarmi che il mio di mondo fosse ancora sano e salvo; gridavo: "accendete la televisione, guardate cosa succede!"
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⬆️ Mio padre è americano, avevamo ospiti i suoi migliori amici, di New York, Gene e Rick, che proprio il giorno prima erano partiti per Capri; cercavo di contattarli prima che vedessero le immagini passando davanti a qualche bar, qualche vetrina, ma niente.⬇️
⬆️ Chiamarono loro tremanti e con un filo di voce, più tardi, quando ritornando in albergo trovarono il direttore e lo staff in lacrime che aspettavano i loro ospiti stanutensi per sostenerli e mettersi a disposizione.
Avrebbero voluto tornare in America per poter partecipare ⬇️
⬆️ concretamente, donare il sangue, offrirsi come volontari, per esserci insomma, ma gli aeroporti ovviamente ormai erano chiusi; riuscirono solo a tornare a Roma per assistere con noi, impotenti, alla devastazione della loro casa. ⬇️
⬆️ Nella notte arrivavano immagini sempre più tragiche, persone intrappolate che volavano giù dalle finestre per sfuggire al fuoco, le torri erano crollate, montagne di cemento e ferro e polvere seppellivano per sempre quasi 3.000 persone ⬇️
⬆️ compresi quelli che erano intervenuti per aiutare.
Nei giorni successivi le notizie e i gesti più strazianti, la gara di solidarietà dei cittadini di New York, degli altri stati americani e di tutto il mondo, ⬇️
⬆️ i vigili del fuoco, coperti di polvere che non interrompevano mai le ricerche di eventuali superstiti, i volontari che scavavano, i poliziotti con i cani sulle macerie, le interminabili file fuori dagli ospedali per donare il sangue, e, più doloroso di ogni altra cosa, ⬇️
⬆️ i messaggi scritti o vocali di chi, capendo di morire, affidava a una segreteria un ultimo "Ti amo" per un compagno, un genitore, un figlio,un fratello, con parole che spezzavano il cuore.
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⬆️Non ho dimenticato neanche la gentilezza partecipe degli esercenti del quartiere romano dove vivo, appena sentivano Gene e Rick parlare americano uscivano da dietro i banconi per stringergli la mano o abbracciarli, gli offrivano il caffè, si proponevano per portare pacchi.⬇️
⬆️ Perché questo mi ricordo, più di tutto, del #11settembre2001, in mezzo a tanto orrore: il pensiero d'amore con cui ognuno ha scelto di aiutare, con ogni mezzo a sua disposizione e quello di chi salutava per l'ultima volta le persone che amava.
Voglio celebrare l'amore.
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