Esiste in narrativa una cosa chiamata "Godzilla Threshold", la "Soglia di Godzilla". È quel fenomeno narrativo per cui finché Godzilla se ne sta tranquillo nella sua isola dei mostri e di tanto in tanto si affaccia sulla Baia di Tokyo a ringhiare, rompere qualche vecchia nave e,
generalmente, importunare la gente, per quanto Godzilla sia pericoloso, fastidioso, poco urbano e decisamente lontano dallo specimen di cittadino modello, viene lasciato stare. Poi una bella mattina Godzilla si sveglia convinto di essere il Re dei Mostri e pem! Te lo trovi
a fondere la Torre di Tokyo col respiro atomico, a sfasciare gli arredi urbani, prendere a calci un edificio e devastare uffici a caso. A questo punto scatta la "soglia di Godzilla". Parte il film e finisce che il simpatico lucertolone si trova addosso bombe a fusione, bombe
all'ossigeno, MechaGodzilla, King Kong, Mothra, le Forze di Difesa del Giappone e, sostanzialmente, le sue possibilità di uscirne intero si riducono a quella di un capitone di uscire vivo dalla teglia durante la Vigilia di Natale.
Perché stiamo parlando di Godzilla?
È una metafora stolti. Vi stiamo parlando del fatto che i QAnon, fino a Capitol Hill, fossero considerati dei simpatici buzzurri dai buffi cappelli con idee strampalate sulla pizza e l'Adrenocromo e dopo sono sono partiti arresti, indagini e quello che sappiamo. Stiamo parlando
del fatto che domenica 10 Ottobre abbiamo avuto la nostra Capitol Hill. Godzilla ha deciso di passare a sparare fuoco atomico in giro. Non potevano non esserci conseguenze.
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