(🧵) Suggerisco di seguire i lavori sulla pagina dell’iter del provvedimento: senato.it/leg/18/BGT/Sch…, altrimenti trovate anche resoconti che non vi interessano e non trovate la trattazione in aula.
Vi segnalo alcuni resoconti interessanti: senato.it/japp/bgt/showd… la seduta 287, in cui viene discusso l’intervento del Governo che ha proposto come suo emendamento al decreto green pass il testo del “decreto capienze”, che a sua volta contiene interventi in ambito privacy.
L’inserimento di un decreto come emendamento governativo comporta: (i) tempi ridotti per subemendare, (ii) tempi compressi per la discussione, senza possibilità di fare audizioni.
In allegato allo stesso resoconto trovate gli emendamenti presentati: senato.it/japp/bgt/showd…. Suggerisco di leggere bene il primo ordine del giorno, che pone il tema della parola fine.
Sempre nella seduta 287 sono state congiunte al provvedimento, ai sensi dell’art. 140 del regolamento (senato.it/istituzione/il…), due petizioni popolari annunciate in aula nella seduta 363 (allegato B: senato.it/japp/bgt/showd…).
Nella seduta 289 (senato.it/leg/18/BGT/Sch…) succede una cosa interessante, su cui anche “eheh” ha attirato la vostra attenzione.
La prossima settimana presumo che si passerà all’esame degli articoli (votazione emendamenti), come da convocazione: senato.it/documenti/repo…. In aula abbiamo incendi boschivi, Zan, titoli universitari, insularità e legge europea.
Quindi fra una decina di giorni si dovrebbe arrivare alla fiducia in aula (cioè a quella cosa che secondo quelli che imbellono è successa… quasi due mesi fa! 🤡😂). Tanto vi dovevo, e se a leggere tutto vi siete annoiati, bè: anch’io. Ma questo è “scaldare la poltrona”.
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A tutti sfugge la scandalosa assurdità dell’ennesimo “Gabanelli gate”, che non risiede nel fatto che un giornalista affermi lievi imprecisioni (ci siamo abituati ed è compatibile con una democrazia liberale), quanto nell’idea che un parlamentare sia un dipendente cottimista. 1/
Lo scandalo cioè sta nell’accettare l’idea degradante di rappresentanza parlamentare che il complesso mediatico-giudiziario vuole affermare, nel tentativo di consolidare il proprio potere, vacillante dopo alcuni noti scandali (Palamara, dossieraggi…) 2/
Il rapporto di rappresentanza non si esaurisce nello schiacciare un tasto (in assemblea) o nell’alzare la mano (in commissione), ma se anche così fosse, la sanzione per questo assenteismoh11!1 sarebbe nelle cose: la maggioranza andrebbe sotto, con ovvie ricadute POLITICHE! 3/
In effetti il livello di ignoranza dei fatti di questa persona è difficilmente riconciliabile col ruolo di sacerdotessa della verità di cui si è autoinvestita. Sta scritto a pag. 130 qui: e forse la Ragioneria dello Stato ne sa più di un giornalista. 1/ rgs.mef.gov.it/_Documenti/VER…
Quello che stupisce tuttavia non è il fatto che chi non è del mestiere parli a vanvera (è un suo diritto costituzionalmente garantito e io non sono di sinistra, quindi non glielo contesto). Stupisce lo schema che hanno in mente! Si sono chiesti da dove vengano questi soldi? 2/
Risposta breve: dai mercati (sono prestiti), e ai mercati dovranno tornare (quindi andranno restituiti). Non capirlo è arduo ma non impossibile. Questa incapacità di risalire la catena delle cause del resto è molto “gauche”… 3/
Un Pennetta’s ratio di 2,36 mi lascia intendere che fare quello che cialtroni e ciarlatani non fanno, cioè spiegarvi i processi politici e la vita parlamentare nella sua concretezza, anziché banalizzarla come schiacciamento di un tasto, non è stato un lavoro inutile. Bene!
Ad esempio, a differenza di analisti superficiali o peggio ontologicamente fascisti in quanto antiparlamentari, voi capite bene che c’è un motivo per cui le opposizioni sono più presenti in aula, ed è banalmente che non hanno niente altro da fare. 🤷🏻♂️
Chi è in maggioranza, oltte a dover occupare ruoli nell’esecutivo, deve occupare ruoli parlamentari formali (presidenze di Commissioni, Giunte, ecc.) o informali (coordinamento di riunioni di maggioranza in cui ci si confronta col Governo sui provvedimenti in itinere, e altro).
Alcune sortite sono sinceramente comiche. Ad esempio, che credito si può dare alle sciocche frecciatine di uno che quando dirigeva il più prestigioso quotidiano economico italiano (quello sbriciolato da #goofynomics alla Festa della rete 2016) confondeva in diretta rivalutazione e svalutazione? Per chi si fosse dimenticato l’episodio, è qui: .ilgiornale.it/video/politica…
Mentre qui: è attestata la legnata che, indignato da tanto fazioso dilettantismo, il popolo della rete dette a cotanto Solone! 😂 Le corazzate dell’informazione sono state affondate dal motosilurante #goofynomics. Avete perso e vi abbiamo sconfitto noi. 👋🏻macchianera.net/wp-content/upl…
Avreste fatto meglio ad assistere al #goofy3 e a capirlo. A chi c’era, e ha capito, esserci ha portato fortuna. Ma questo voi, che accusate la politica di non avere visione, mentre siete spiaccicati sull’effimera dimensione dell’immediato, non potete ammetterlo.
Scusate, per curiosità e pacatamente: solo io penso che chi banalizza il termine “negazionismo” sia un lurido porco antisemita? Le cose vanno chiamate col loro nome. Vale anche per chi banalizza (intenzionalmente?) certi fenomeni storici.
Ne abbiamo le palle piene di questo continuo stupro della memoria, di questa ossessiva reductio ad Hitlerum, di questa incapacità di confrontarsi senza delegittimare l’avversario. Basta! Altri hanno chiesto più autorevolmente di me di farla finita.
Dire che “la scienza non è democratica” per poi avvalersi compulsivamente dell’auctoritas della maggioranza (artefatta) degli “scienziati” è da cretini, lo capite? Se non è democratica, non serve maggioranza!