Seconda puntata di info (anche un pizzico di storia) sui cicloni mediterranei.
Partiamo dal dove arrivano i termini TLC e MEDICANE.
Fino agli anni 80 veniva ritenuta erroneamente impossibile una ciclogenesi tropicale se non in fascia tropicale con acque con T<26 °C.
Sul finire del decennio ci fu la prima definizione di questi cicloni: “Mediterranean Tropical Storm”.
Ulteriori studi tra anni 90 e inizio 2000 aggiunsero “Tropical Like Cyclone (TLC) e “Mediterranean Hurricane” (da cui MEDICANE).
Tutte nomenclature non ufficiali.
Ufficialmente infatti in meteorologia esistono cicloni extratropicali e cicloni tropicali (TLC, MEDICANE ne fanno parte).
TLC e MEDICANE devono la loro fortuna nella diffusione come nome a internet. Prima della diffusione su forum e siti dubbi il nome quasi non esisteva.
Pur essendo sbagliato pensare sia un’esclusiva mediterranea (si possono formare anche nel N Atlantico) la formazione di questi cicloni tropicali fuori dalla zona tropicale, se usati con cognizione, i termini rendono l’idea di cos’è e cosa ha di diverso un TLC da un altro ciclone
Nel mediterraneo lo sviluppo dei cicloni tropicali è spesso legato ad una transizione da extratrop. a tropicale: 1. da sistema baroclino a barotropico 2. da cuore freddo a cuore caldo 3. chiusura dell’alimentazione fredda, inizio alimentazione del sistema per moto convettivi
Per essere classificato come Uragano, un ciclone deve avere venti > 119 km/h (Scala Saffir-Simpson).
Se li raggiunge diventa Uragano, altrimenti rimane una Tempesta Tropicale.
v (venti medi) < 119 km/h —> ciclone tropicale / Mediterranean Tropical Storm
I cicloni tropicali mediterranei sono in tutto e per tutto simili agli uragani oceanici.
L’intensità però non è paragonabile.
Le dimensioni sono <.
Lo spazio di formazione è ridotto a poche centinaia di km per via delle tante isole e della vicina terraferma ovunque ci si trovi.
La troposfera è più stretta limitando così la differenza di temperatura e l’umidità a disposizione, che permettono gli intensi moti verticali che portano allo sviluppo dei sistemi da cui generano gli uragani in zona tropicale. Da 15/16 km a circa 12 km alla nostra latitudine.
La temperatura superficiale del Mediterraneo è comparabile a quella delle zone tropicali, con la sostanziale differenza che da noi le T elevate sono limitate quasi solo alla superficie, in zona tropicale anche a diversi metri di profondità si trovano T di 25/27 °C.
Nello specifico i TLC vengono classificati in questo modo:
Mediterranean Tropical Disturbance v vento< 45 km/h
Med Tropical Depression 45 km/h < v < 61 km/h
Med Tropical Storm 62 km/h < v < 110 km/h
Med Hurricane (MEDICANE) v > 110 km/h
Ricordo che però non è una scala ufficiale.
Concludo dicendo che non è necessario un mare + caldo della norma per la formazione dei Cicloni tropicali mediterranei, sono necessarie particolari condizioni meteorologiche. Questi fenomeni non sono legati al GW. Un mondo più caldo può inasprirli, ma non c’entra con la frequenza
Ps l’attuale ciclone mediterraneo NON È ancora un ciclone tropicale. Potrebbe diventarlo nei prossimi giorni. I modelli meteorologici indicano questa possibilità. Vedremo.
Nel caso, l’occhio diventerà ben definito con nubi torreggianti tutto attorno.
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Il nostro ciclone ha assunto caratteristiche sub-tropicali!
Si autoalimenta dal calore latente del mare e nelle prossime ore si approfondirà grazie ai forti temporali che si sviluppano attorno al classico “occhio”.
Porterà piogge intense, vento forte e mareggiate.
Dettagli👇
La convezione è sempre più simmetrica, entro domani dovrebbe abbracciare completamente l’occhio.
La sua traiettoria ad ora non è ancora chiara del tutto. Dovrebbe risalire verso la Sicilia, stazionando al largo per qualche ora prima di tornare verso la Libia dove si dissiperà
Le zone più esposte alle forti piogge saranno siracusano ragusano e basso catanese con forti temporali.
Il vento sarà forte lungo tutta la costa ionica con punte possibili attorno ai 100 km/h.
Il problema maggiore sarà il mare grosso. Le onde potranno raggiungere i 4/5 metri.