"Per vedere chiaramente il presente, immaginiamo i bambini del futuro che tra breve giocheranno fra le rovine degli edifici scolastici, degli aeroporti e degli ospedali. ...Già adesso qualche adulto ha la delicatezza di arrossire quando infila nel suo inglese manageriale termini
quali «policy-making», «social planning» e «problem-solving».
L'Era delle Professioni sarà ricordata come l'epoca nella quale dei politici un po' rimbambiti, in nome degli elettori, guidati da professori, affidavano ai tecnocrati il potere di legiferare sui bisogni; rinunciavano
di fatto al potere di decidere in merito alle esigenze della gente diventando succubi delle oligarchie monopolistiche che imponevano gli strumenti con i quali tali esigenze dovevano essere soddisfatte. Sarà ricordata come l'Era della Scolarizzazione, in cui alle persone per un
terzo della loro vita venivano imposti i bisogni di apprendimento ed erano addestrate ad accumulare ulteriori bisogni, cosicché, per gli altri due terzi della loro vita, divenivano clienti di prestigiosi «pusher» che forgiavano le loro abitudini. Sarà ricordata come l'era nella
quale dedicarsi a viaggi ricreativi significava andare in giro intruppati a guardare la gente con l'aria imbambolata, e fare l'amore significava adattarsi ai ruoli sessuali indicati da sessuologi come Masters e Johnson e i loro vari allievi;
l'epoca in cui le opinioni delle persone erano una replica dell'ultimo talk-show televisivo serale e alle elezioni il loro voto serviva a premiare imbonitori e venditori perché potessero fare meglio i comodi propri."
Ivan illich
Esperti di troppo.
Meraviglioso, via Perazzetti
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@theBsaint@Comunardo@donato_valerio Insomma: continuo a vedermi messo sui polpastrelli parole che non ho scritto e concetti che non ho espresso. Mah,
«ESSI sono eugenisti e malthusiani perché vogliono vaccinare la popolazione» Non è scritto da nessuna parte: ESSI (la superclasse dominante) sono eugenisti e
@theBsaint@Comunardo@donato_valerio Mi incuriosisce comunque l'argomentazione: poiché i malthusiani erano antivaccinisti quindi oggi devono continuare ad esserlo. E non è la prima volta che ti si fa notare questo paralogismo: la vaccinazione nasce per immunizzare dalle epidemie, mica per far dei trattamenti genici.
"Non è osservazione recente né dovuta a uno stravagante eversore, bensì a un distinto e coscienzioso economista [Karl William Knapp], la constatazione che se, al posto di ventimila operai, vi fossero ventimila capi di bestiame, esposti a morte sicura dovuta a una malattia
epidemica e ricorrente, si determinerebbe un incentivo agevolmente calcolabile ad adottare le necessarie misure preventive. Per il fatto di non costituire un valore in linea capitale il fattore umano della produzione viene invece a trovarsi, in una economia di mercato, in
@theBsaint@Comunardo@donato_valerio Mi incuriosisce il feedback: ribadisco che la nostra radicale critica alle politiche sanitarie non è nel solco del movimento antivaccinista in sé e per sé, soprattutto non di tutte quelle particolari sensibilità piccolo BORGHESI a cui accenni. Dal femminismo alla vivisezione, al
Parlare di medicina "moderna" è già un ideologema positivista: vorrei ricordare che la questione vaccinale ottocentesca si inserisce tra quelle aberrazioni che fecero sulla pelle del proletariato, reso alcolizzato, tossicodipendente, con
@theBsaint@Comunardo@donato_valerio il beneplacito della classe medico-sanitaria in combutta col capitalismo farmaceutico. Delle MOSTRUOSITÀ, che compresero l'inizio della psichiatrizzazione della società borghese, l'asportazione dei clitoridi alle donne, pratiche orrende per non far masturbare pure i maschi...
"Quando la peste bubbonica colpì Ginevra nel 1530, tutto era già pronto. Hanno persino aperto un intero ospedale per gli appestati. Con medici, paramedici e infermieri. I commercianti contribuivano, il magistrato dava sovvenzioni ogni mese. I pazienti davano sempre soldi, e se
uno di loro moriva da solo, tutti i beni andavano all'ospedale.
Ma poi è successo un disastro: la peste andava spegnendosi, mentre le sovvenzioni dipendevano dal numero di pazienti.
Non esisteva questione di giusto e sbagliato per il personale dell'ospedale di Ginevra nel 1530.
Se la peste produce soldi, allora la peste è buona. E poi i medici si sono organizzati.
All'inizio si limitavano ad avvelenare i pazienti per alzare le statistiche sulla mortalità, ma si sono presto resi conto che le statistiche non dovevano essere solo sulla mortalità, ma sulla
"I medici, e molti di noi, pensano di vedere marketing nella medicina – alcune penne e pranzi in regalo, molti campioni di medicinali gratuiti, forse per alcuni medici di maggiore rilievo viaggi ai Caraibi per giocare a golf – e si sentono capaci di chiudere un occhio.
Si suppone che moderne forme di salvaguardia siano in atto per gestire qualsiasi azione ideata da un dipartimento di marketing. I nostri medicinali devono superare lo scrutinio degli enti di controllo e possono riuscirci solo se vi sono sperimentazioni controllate che ne
dimostrino il funzionamento. Dopo di ciò essi sono disponibili solo attraverso la prescrizione di un medico, sempre più limitato in ciò che può fare a causa di linee guida stilate da esperti, sulla base dei risultati delle sperimentazioni dei farmaci. Queste linee guida si
“La scienza dunque è null’altro che un modo di essere del potere o meglio è comprensibile e leggibile solo nell’ottica della dialettica dei poteri. La borghesia ha fondato a un certo punto della sua nascita, matematica.unibocconi.it/articoli/scien…
una nuova scienza per abbattere il potere feudale e la scienza è stata allora liberatrice nella misura in cui ha posto, nei confronti di un potere egemone (in quel momento storico era il potere feudale), la domanda di potere di un’altra componente sociale che veniva nascendo e
che era la borghesia. La borghesia, naturalmente, ha poi utilizzato e continua più che mai a utilizzare la scienza come strumento della sua conservazione; così fa ogni potere che tende a conservare se stesso.