@michele81660 Mmmmm... le tensioni sui prezzi o meno dipendono sempre tra salari/profitti vs rendite, no?
Di solito sono i rentier che gestiscono la politica monetaria delle banche centrali e, come in UE, dettano pure la politica fiscale.
I rentier decidono il conflitto distributivo tra
@michele81660 profitti e salari *in funzione* del garantire la sicurezza della miglior rendita.
Generalmente i rentier vogliono deflazione salariale (moderare l'inflazione dal lato della domanda) e, appunto, quando a causa di ciò tutto salta per il necessario indebitamento del settore
@michele81660 privato che deve tenere i consumi per l'economia reale e riempire le tasche dei rentier, i rentier risolvono gli squilibri interni ed esterni (bilance dei pagamenti saltate) con la distruzione dei fattori della produzione (capitale e lavoro, mezzi di produzione e persone).
@michele81660 Questo si ottiene generalmente con le guerre di scala necessaria al e in funzione del grado di globalizzazione dei mercati.
Piuttosto che redistribuire e perdere il controllo sulle istituzioni politiche vengono implementate politiche malthusiane.
In questo contesto storico, con
@michele81660 la crisi del 2008, come novità, è stata scelta oltre l'austerità, i lockdown e le soluzioni pandemiche.
E da anni ci ventilano la guerra.
Le dinamiche oggettive sono le stesse da due secoli, solo sempre più ingegnerizzate nel gestirle.
A scapito di noi salariati e imprenditori.
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È dal 2019 che abbiamo argomentato quale sarebbe stata l'integrazione fra identità digitale, blockchain, crittovalute e smart contract per un panopticon biotecnologico e un controllo totalitario ecologico-economico.
Che leuro non sarebbe tramontato facilmente per motivi POLITICI
lo scrivevamo da sempre.
Che la UE fosse solo il punto più avanzato della mondializzazione lo abbiamo sempre scritto.
Che questo fosse un PROGETTO di lunghissimo periodo lo abbiamo sempre documentato e spiegato il rapporto tra scienza che si occupa di sociostruttura nel
L'autarchia fu voluta per restare attaccati al blocco oro; le forme di interventismo all'epoca della grande crisi, peraltro tecnicamente ben fatte, va riconosciuto, come in tutto i paesi occidentali furono sollecitate dagli stessi capitalisti
(che evidentemente non erano preoccupati per la loro autonomia; a ragione, come l'assoluta incapacità di controllare la produzione durante la guerra avrebbe poi ampiamente dimostrato). Quello che parla sono consumi, disoccupazione, disuguaglianze, salari e profitti: tutti
A proposito di menzogne, di cui le anime lontane dallo Spirito si nutrono avidamente...
La narrativa mainstream - atlantista - propone notoriamente una riduzione dell'esperienza sovietica a una galleria di orrori: se vi va bene, testimone vs. testimone proponiamo Shalamov:
«Solzhenitsyn is far from being right when, in his memoirs, he presents himself the winner in the
debate with Shalamov, when he reproaches Shalamov that he remained, “in spite of the Kolyma experience, deep inside a revolution sympathizer, tainted by the twenties.” For without this “taint,” which he shares with the majority of Russia’s population, it is impossible to come to
Giusto. Scagliarsi contro i riduzionismi con frasi come: "un totalitarismo è merda, punto" non è però molto credibile, visto che pure "totalitarismo" è una categoria assai discussa e discutibile, che mette sotto un unico cappello fenomeni sociali assai *diversi* e non banalmente
solo per le "intenzioni", santo cielo! Ma possibile accusare gli altri di semplificare sfoderando non la letteratura, ma la caricatura della letteratura della guerra fredda? Esempio: "In private-ownership classes an individual left his property to his descendants.
In the new class no one inherits anything except the aspiration to raise himself to a higher rung of the ladder. The new class is actually being created from the lowest and broadest strata of the people, and is in constant motion." Questo è Djilas: sarà stato piattamente
«LASCIO IL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA
Ho deciso di uscire dal gruppo della Lega in Consiglio comunale ed entrare in quello Misto perché sento la necessità di prendere le distanze dalle misure sempre più restrittive e discriminatorie assunte dal Governo
in questi mesi. Sin dallasua introduzione, avvenuta ad agosto scorso, mi sono opposta alla certificazione verde covid-19, strumento che, ben lungi dal migliorare la situazione sanitaria, ha contribuito solamente ad aumentare le distanze tra i cittadini e a limitare, in modo
sempre più stringente, le libertà dei singoli.
A me pare chiaro che chi ci governa abbia ben altre priorità rispetto alla salute degli italiani: basta leggere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha relegato la ‘salute’ ad ultima e meno corposa delle missioni, con uno