Nuova dichiarazione di Alexey Navalny, il leader dell'opposizione russa incarcerato, sulla invasione russa in Ucraina che chiede di protestare contro la guerra in tutto il mondo. Di seguito la traduzione del suo appello. ⤵️
"Noi - la Russia - vogliamo essere una nazione di pace. Ahimè, pochi ci definirebbero così ora.
Ma almeno cerchiamo di non diventare una nazione di silenziosi e terrorizzati. Vigliacchi che fingono di non accorgersi della guerra di aggressione scatenata dal nostro zar evidentemente pazzo contro l'Ucraina.
Non posso, non voglio e non resterò in silenzio a guardare mentre le sciocchezze pseudo-storiche sugli eventi di 100 anni fa diventano una scusa per i russi per uccidere gli ucraini, e questi ultimi, per difendersi, e per uccidere i russi.
Siamo negli anni '20 del XXI secolo e guardiamo il telegiornale su persone che bruciano nei carri armati e case bombardate. Guardiamo in televisione le minacce molto reali di una guerra nucleare.
Vengo dall'Unione Sovietica. Sono nato lì. E la frase chiave da lì - dalla mia infanzia - è 'lotta per la pace'. Esorto tutti a scendere in strada e a lottare per la pace.
Putin non è la Russia. E se c'è una cosa in Russia in questo momento di cui possiamo essere più orgogliosi, sono quelle 6.824 persone che sono state arrestate perché - senza alcun appello - sono scese in strada con cartelli "no alla guerra".
Dicono che non si può convocare una manifestazione se non ci si va e si rischia di essere arrestati. Bene, io sono già in prigione, quindi penso che mi sia permesso.
Non potete aspettare ancora. Non importa dove vi trovate. In Russia, Bielorussia o dall'altra parte del pianeta. Scendete a protestare nella piazza principale della vostra città ogni giorno feriale alle 19:00 e alle 14:00 nei fine settimana e nei giorni festivi.
Se potete fare una manifestazione, fatela nel fine settimana. Sì, non molte persone possono uscire il primo giorno. E ancora meno il secondo giorno.
Ma dobbiamo, stringendo i denti e vincendo la nostra paura, uscire allo scoperto e chiedere la fine della guerra.
Ogni persona arrestata dovrebbe essere sostituita da due nuove persone che sono venute a manifestare.
Se - per finire la guerra - dobbiamo riempire le carceri e le auto della polizia con noi, ebbene riempiremo le carceri e le auto della polizia con noi.
Tutto ha un prezzo e ora, nella primavera del 2022, questo prezzo deve essere pagato da noi. Non c'è nessun altro prezzo da pagare. Non dobbiamo 'essere contro la guerra'. Dobbiamo combattere contro la guerra".
A valle di questo appello il team di Navalny chiede di manifestare nelle seguenti località ⤵️
Mosca - Piazza Manezhnaya
Pietroburgo - Gostiny Dvor
Novosibirsk - la piazza vicino al Teatro dell'Opera
Ekaterinburg - Piazza del Lavoro
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Recap informazioni del Pentagono di oggi 02.03.2022 ⤵️
- Circa l'82% dei soldati mobilitati per l'invasione sono ora impegnati in Ucraina (ieri era l'80%)
- La Russia non sta mobilitando altre truppe verso l'Ucraina oltre a quelle già mobilitate
- Non ci sono movimenti concreti verso Kiyv da parte russa, il convoglio di tank e truppe è ancora sostanzialmente fermo
- I russi stanno cercando di accerchiare Mariupol (loro obiettivo principale al momento al sud), ma la città sarà ben difesa dagli ucraini
- La resistenza ucraina è "particolarmente forte" a Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina
- La Russia ha lanciato più di 450 missili contro l'Ucraina, ma negli ultimi giorni sta usando maggiormente l'artiglieria con maggiori rischi per la popolazione civile
Attacco alla stampa indipendente russa. L'ufficio del procuratore generale ha chiesto al Roskomnadzor di limitare l'accesso ai siti web di Ekho Moskvy e al canale televisivo Dozhd (incluso dalle autorità nel registro degli agenti stranieri).
Ekho Moskvy è una radio storica di Mosca aperta ai tempi della glasnost ed ora di proprietà di Gazprom Media — ma che resta una voce indipendente. Dozhd invece è l’ultima TV indipendente russa nata durante la presidenza Medvedev.
Update: già bloccati, almeno sulle reti mobile. Per accederci ora è necessaria una VPN.
• Una percentuale significativa dei 150.000 soldati russi mobilitati per l’invasione sono ragazzini da poco arruolati nell’esercito, inconsapevoli di dover passare dalle esercitazioni alla guerra;
• I russi hanno mandato sul campo l’80% delle truppe;
• Il convoglio lungo 60 km diretto verso Kyiv si è bloccato. I russi hanno seri problemi con i rifornimenti di carburante, ma anche con le provviste, più seri di quanto sembra;
• Interi reparti dell’esercito russo si sarebbero arresi senza combattere;
• Non è in programma nessuna rivalutazione strategica: il piano iniziale starebbe proseguendo, nonostante l’evidente fallimento.