Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato ufficialmente oggi alla Casa Bianca il divieto sulle importazioni di petrolio russo come ritorsione per l'invasione russa dell'Ucraina.
Il divieto includerà anche le importazioni di gas ed energia dalla Russia.
Si tratta di un altro duro colpo all'economia russa, che è già stata colpita da una serie di pesanti sanzioni da parte dell'Occidente.
Nella sua dichiarazione televisiva, Biden ha detto che gli Stati Uniti hanno preso la decisione in stretta consultazione con i suoi alleati, ma comprende che alcuni dei suoi alleati europei non potranno fare la stessa mossa, a causa della propria dipendenza dal petrolio russo.
Biden ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno finora implementato le sanzioni più significative della storia contro la Russia, "paralizzando" la capacità di Mosca di fare affari con altri Paesi del mondo e danneggiando la sua economia.
Tuttavia, il Presidente americano ha anche avvertito che la nuove sanzioni colpiranno anche direttamente gli americani visto che il prezzo del gas rischia di aumentare ulteriormente.
Oltre al disastro umanitario in corso in Ucraina, i combattimenti hanno infatti mandato i prezzi del petrolio e del gas alle stelle in tutto il mondo. La media nazionale degli Stati Uniti per un gallone di benzina è aumentata di 45c la scorsa settimana e ha raggiunto i 4,06 USD.
L'aumento ha scatenato le critiche dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti dell'attuale Amministrazione. Trump ha rilasciato una dichiarazione con scritto semplicemente: "I prezzi del gas più alti della storia. Vi manco adesso?".
La Russia da parte sua ha precedentemente minacciato di tagliare tutte le forniture di gas all'Occidente se dovesse essere applicato un divieto sulle sue importazioni di petrolio da parte dei Paesi considerati come "ostili".
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Il ministero della Difesa russo riferisce i dettagli del progetto UP-4, che sarebbe stato attuato dagli Stati Uniti con la partecipazione di laboratori a Kiyv, Kharkiv e Odesa ed è stato progettato per il periodo fino al 2020.
Lo scopo del progetto era quello di studiare la diffusione di infezioni pericolose per gli umani attraverso gli uccelli migratori, tra cui l'influenza altamente patogena H5N1, che ha un tasso di mortalità fino al 50% negli esseri umani, così come la malattia di Newcastle.
Nuovo discorso di Zelensky: "La TV russa ha menzionato l'attacco a Mariupol. Ma hanno mentito sul fatto che non c'erano donne o bambini in ospedale e hanno detto che lì c'erano nazionalisti. Stanno mentendo con la faccia tosta, come sempre fanno”.
Oltre alle accuse contro la Russia per l'attacco contro l'ospedale di Mariupol ecco le altre dichiazioni di oggi di Zelensky ⤵️
- Le truppe russe stanno cercando di ottenere che i residenti delle città circondate fuggano solo verso Russia e Bielorussia. Questo è necessario per la propaganda russa. Tuttavia ieri 60.000 persone hanno lasciato le città circondate solo verso altre zone dell'Ucraina.
Un insegnante di Mosca è stato minacciato di licenziamento per un post in cui ha detto di non voler "essere uno specchio della propaganda statale". Il preside ha preteso che il post venisse rimosso o l'insegnante sarebbe stato licenziato ma lui ha rifiutato.
Ora la scuola intende convocare una commissione per decidere in base a quale articolo dovrebbe essere licenziato. Sotto la pubblicazione stessa ci sono numerosi commenti degli alunni a sostegno dell'insegnante. Anche i bambini sono stati invitati a rimuovere i commenti.
Il post incriminato: "La scuola recentemente mi ha detto: 'Non puoi avere nessuna posizione che non sia quella ufficiale'. Beh, io ho la mia opinione! E non solo io, molti insegnanti hanno un'opinione. E sai una cosa? Chiaramente non coincide con l'opinione dello Stato...".
George Orwell sarebbe andato fiero di Sergey Lavrov: “non stiamo pianificando attacchi contro altri Paesi. Non abbiamo attaccato neppure l’Ucraina a dire il vero”. ⤵️
Cioè davvero c’è qualcuno che da retta alla propaganda russa quando questi NEGANO persino di aver attaccato l’Ucraina dopo 15 giorni dall’inizio dell’invasione?
Questo è il video di Lavrov che fa queste affermazioni.
Come ampiamente prevedibile è fallito il vertice diretto tra il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, e quello ucraino, Dmytro Kuleba.
In conferenza stampa Kuleba ha detto che Lavrov non si è neppure impegnato sui corridoi umanitari a Mariupol. Lavrov ha risposto che deve prima consultare Mosca per questo.
Kuleba ha aggiunto che non sono stati fatti progressi sul cessate il fuoco perché Lavrov non era autorizzato a discutere la questione.
Kuleba dice che sarà aperto a questo formato di colloqui anche in futuro solo se la Russia si presenta con intenzioni genuine.