La formula di pagare il gas in EUR a Gazprombank che poi li convertirà in RUB è stato un passo obbligato per il semplice fatto che non esportando in Russia gli europei non avrebbero avuta una quantità sufficiente di RUB per pagare il gas. Ma il redde rationem è solo rinviato/1.
Che cosa accadrà infatti quando Mosca annuncerà la quotazione in RUB di altre materie prime come rottame, metalli e beni agricoli disarticolando più di quanto già non lo sia il mercato mondiale delle commodities? Come reagirà l’Occidente?/2
La questione riguarda anche la Cina. Malgrado il consensus del mercato punti a un allineamento tra yuan onshore CNY e yuan offshore CHH, il sistema valutario cinese rimane chiuso e rimarrà tale anche nel futuro/3
Pechino a mio avviso non permetterà mai la libera circolazione di capitale ma anzi separerà ulteriormente i due sistemi valutari basato su un CNY digitale per uso interno e un CNH per le transazioni estere che si avvicinerà al modello utilizzato per il rublo nel sistema Comecon.
Nel frattempo il RUB ha recuperato il suo valore prebellico. La valuta e' scambiata a 76 per dollaro, rispetto ai quasi 140 per un dollaro all'inizio di marzo, quando sono state applicate le sanzioni.
E tuttavia il quadro geopolitico rimane in grande fermento. Dal mio punto di vista uno dei game changer è l'adesione per ora parziale da parte dell'India al blocco dell'EST. Forse una sorpresa per Washington che pensava di aver portato a sè Nuova Delhi dopo accordo QUAD.
= Russia-INDIA: Lavrov a Nuova Delhi dal 31 marzo al 1 aprile = (AGI) - Roma, 30 mar. - Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, effettuera' una visita ufficiale a Nuova Delhi dal 31 marzo al 1 aprile. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo, riporta Tass. (AGI)
Russia Offers SWIFT Alternative to India for Ruble Payments. The plan involves rupee-ruble-denominated payments using Russia’s messaging system SPFS, the people said, asking not to be identified discussing confidential deliberations. (BBG)
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La Cina ha raggiunto con l’Algeria un accordo da $7mld per la produzione di 5,5 mln di ton di fertilizzanti. Pechino e Mosca (Wagner) già controllano molti paesi africani grandi produttori di materie prime. La teoria del domino in purezza. Solo che ora siamo noi a subirla.
Il prossimo effetto domino potrebbe investire i mercati del petrolio e del diesel che rischiano di assistere a uno squeeze simile a quello che ha investito il nichel ora che la stagione della manutenzione delle raffinerie volge al termine. Poi seguirà il mercato del bond.
L’Europa rischia di uscire con le ossa rotte dall’attuale crisi in 🇺🇦, speculare a quella energetica. Incapace di comprendere quanto sicurezza e sovranità siano i punti cardini del nuovo paradigma, il Vecchio Continente potrebbe finire oggetto di un ‘grand bargain’ tra 🇺🇸 e 🇷🇺/1
Perché mai 🇺🇸 dovrebbero infatti intervenire militarmente a protezione dello ‘status quo’ quando è evidente che non siamo disposti a subire le conseguenze economiche di vere sanzioni contro la 🇷🇺?/2
La verità è che che oggi paghiamo le conseguenze di aver perseguito politiche climatiche prive di senso. Anziché investire nella max diversificazione possibile, abbiamo (hanno) pensato che pale eoliche e pannelli solari bastassero a garantirci l’indipendenza energetica./3
Non lasciatevi influenzare dal recente raffreddamento del prezzo del petrolio. Omicron è servito come semplice pretesto per fare profitto a ridosso della fine dell’anno. Tanto che la scorsa settimana il greggio ha già recuperato buona parte delle perdite di novembre/1
Come illustrato in #materiarara, le politiche climatiche infatti continueranno a mantenere strutturali le tensioni sul lato dell’offerta, come evidenzia la stessa JP Morgan, che non esclude una fiammata sopra i $150 nel 2023/2
Non parliamo poi del gas che venerdì scorso ad Amsterdam ha chiuso sopra i 100 eur/MWh. Oppure dell’elettricità il cui contratti a 1 anno in Europa hanno superato i livelli di ottobre/3.
Bloomberg lancia allarme su livello “critico” delle scorte di gas che potrebbero arrivare ad appena 4,4 mld/mc entro marzo 2022. Nel magico mondo del green sei costretto a pregare di non incorrere in un inverno rigido per non finire in crisi energetica #materiarara
Proprio ieri in Belgio il prezzo dell’elettricità è balzato a 645 euro/megawattora a causa della bassa resa da fonti eoliche per il poco vento. La politica energetica UE si sta rivelando un totale fallimento.
Inutile poi incolpare Gazprom dato che, stando alle ultime rilevazioni, i flussi di gas a novembre sono saliti del +2% rispetto ottobre. La compagnia sta producendo a piena capacità.
Anche in Italia sono decine i piccoli fornitori che hanno venduto a famiglie e imprese contratti a tariffa fissa ma che non riescono più a onorare a seguito dell’impennata dei prezzi dell’elettricità. Risultato: default del fornitore e adeguamento al prezzo spot per il cliente.
Il biz model di queste piccole utilities è semplice: comprano power in Borsa rivendendolo a prezzo fisso con un mark-up e dunque lucrando sullo spread. Il giochino procede fino a che il prezzo del power scende. Ma quando invece il prezzo sale, salta l’impianto del trade.
In caso di default del fornitore, il cliente viene tutelato sul fronte dell’ approvvigionamento e messo in condizione di fare un nuovo contratto. Il punto però è che le tariffe che pagherà d’ora in poi saranno MOLTO più alte di quelle che aveva preventivato.
L'aspetto interessante del sell-off che ha investito venerdì il petrolio è che a essere stati liquidati non sono stati solo i contratti a breve scadenza ma anche quelli a lunga, come è ben evidente dalla comparazione della curva forward di mercoledì con quella di venerdì/1
Anche il contratto a 2 anni sul WTI ha registrato infatti una perdita dell'11%. Secondo Goldman, il selling sconterebbe un danno ai consumi legati alla variante sudafricana di 4 milioni di barili al giorno per i prossimi 3 mesi. Uno scenario questo giudicato troppo pessimistico/2
In effetti la reazione che hanno avuto i contratti future del greggio non è andata di pari passo con quella dei titoli petroliferi capaci di produrre una sovraperformance del +6,6%. Come si spiega questa divergenza?/3