🧵#logistica aggiornamento: causa covid il porto di Shanghai ha circa un +47% di imbarchi/sbarchi inevasi (navi in attesa), Singapore (🚨) + 37%, Ningbo + 31%, Shenzhen 28% e via a scendere molti altri intorno al 20%.
I distretti industriali collegati stanno accumulando merci
in attesa di spedizione, i container vuoti cominciano nuovamente a scarseggiare.
I noli import, attualmente, sono scesi di circa un 5-600 $, ci sono relativamente meno merci in arrivo e questo sta permettendo lentamente di smaltire gli intasamenti nei ns porti e magazzini
Questo rallentamento, sta pesando, lato Italia, un appesantimento della logistica interna lato inverso (export), molto più legata alla veloce sincronizzazione fra carico della merce e partenza nave: saltando di volta in volta o il trasporto rotabile (treno/camion) o l'arrivo nave
si perdono le "coincidenze", con conseguenti spese di soste portuali e ingolfamento della catena.
Previsione (per quanto possibile e al netto di guerre stellari): quando ripartiranno a pieno servizio i porti del se asiatico (non ho citato Manila, Bangkok ecc, ma vale lo stesso)
e in coincidenza con l'incremento di ordini dovuti alla stagionalità, ci sarà una nuova mini impennata dei prezzi (da -600 a + 1200 circa) oltre al quale non avrebbe comunque più senso, e un nuovo effetto "fionda" sulle ns logistiche interne, tipo novembre-febbraio passati
con nuovo intasamento dei porti, insufficienza di trasporto e capienza di stockaggio dei magazzini, sia di logistiche interne, sia degli imnportatori stessi, che a loro volta potrebbero subire difficoltà lato vendita causa pressione inflattiva e possibili difficoltà creditizie
La buona notizia? Ci siamo già passati, siamo ancora qua, abbiamo studiato tutte le possibili e immaginabili soluzioni per contenere danni, costi e insoluti 😏, forse non andrà male come quest'inverno.
Postilla: c'è senz'altro molto altro che mi sfugge e altrettanto che conosco ma non ho il tempo di descrivere o sviscerare, visto che nel settore ci lavoro e sono nel guano da mane a sera. Ciao! 👋🏼
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la fabbrica del falso, ovviamente, si scusa solo degli "errori" che non cambiano la percezione.
Che fosse la foto di un videogioco non cambia il fatto che nello stabilimento ci siano rifugi.
I falsi veri vengono invece ben custoditi e protetti, dai mercenari dell'informazione.
"si, ci siamo sbagliati,vedete come siamo bravi noi? Ci prendiamo cura della verità ™️ anche autodenunciandoci, potete (dovete) credere a tutto il resto."
questo è accaduto anche con i bombardamenti: spingendo immagini e video falsi o di repertorio per ammetterlo successivamente, hanno spinto la convinzione del pubblico che questi media si autocorreggano, senza cambiare la sostanza (i bombardamento c'erano), con la "preziosa"-->
Un po' di cose imparate (forse) da questa crisi: in questo momento, probabilmente, l'Italia deve confidare nella capacità negoziale principalmente di Francia e Germania (e satelliti), nell'ottenere condizioni accettabili nell'affrontare questa contrapposizione fra "anglosfera" e
Russia-Cina.
Al di la del merito di questa frattura, che considero per molti versi inevitabile, questo ci pone in un paradosso: colori che abbiamo contemplato come nemici del nosto interesse nazionale, oggi ci occorrono per contrastare coloro ai quali pensavamo di rivolgerci
per salvarci dalle mire dei primi.
Al contempo dobbiamo in qualche modo lavorare sottotraccia per salvaguardare i ns futuri rapporti, o quel che ne resterà, con russi e cinesi, il tutto potendo contare sulla nostra capacità (intesa come potenza) negoziale di secondo livello
Ci sono due tendenze abbastanza negative da entrambe le parti, che noto non si riescono a distinguere: da una parte un certo "atlantismo", che rinunciando (sorprendentemente) ad un approccio razionale che gli è solitamente caratteristico
punta al pensiero unico su base emozionale: la Russia è il nemico, va ammazzato con ogni mezzo compresa la menzogna, chi analizza la situazione partendo dalle cause è anch'esso nemico.
Dall'altra una dolorosa tendenza ad una logica che in altri casi abbiamo sempre respinto
l'occidente è stato colonialista, ha fatto l'Iraq e l'Afghanistan, l'Occidente (solo l'occidente) è storicamente perfido e manipolatorio, l'Occidente ha torto a prescindere, quindi io non ne faccio parte, gli stranieri/russi/ecc hanno ragione a prescindere,
Il progetto europeo non è di costruzione di un qualcosa (che c'è già), ma di destrutturazione di qualcos'altro (che da noia).
Per questo sembra tendere a scopi imprecisati e sempre in divenire, in realtà sono solo inconfessabili.
la chiave di lettura di questa tesi si può trovare in molti fatti, ma trovo sia stata espressa magistralmente da Schauble quando disse, all'incirca, che i risultati elettorali in Grecia, avendo potenzialmente conseguenze su altri, non dovevano contare nulla.
Quindi, in buona sostanza, la stato unico europeo esiste già, in parte formalmente e in parte no, ma quel che conta è che vanno destrutturati gli stati nazionali a mera funzione amministrativa regionale, con varie tecniche cui stiamo assistendo.
alcuni esperti mostrano solo oggi qualche dubbio sulla narrazione della guerra lampo, totalmente autoinflitta.
A me è sembrato evidente da sempre a cosa puntassero i russi, con qualche punto interrogativo sul tratto di costa a sudovest fino a transnistria.
ovviamente non posso sapere se riusciranno ed è senz'altro vero che l'esercito ucraino ha perfomato bene, ma che entrassero a kyev...parecchi dubbi anche su Odessa e Karkhiv, per ragioni diverse.
Odessa è un altro boccone fin troppo grande da tentare con le forze finora schierate, viene minacciata per tenere bloccato il contingente nemico e bloccarne la funzione commerciale, strangolando economicamente l'Ucraina (e facendo male anche a noi)
Battutacce a parte, a meno di colpi di scena davvero drammatici mi aspetto mi aspetto un passaggio si molto turbolento, magari per un decennio, ma verso un nuovo equilibrio più realistico della globalizzazione, che resterà.
Il guaio, quello che ci ha messo più nelle canne, è di aver avuto (e avere ancora) l'illusione di poter dare solo noi le carte, come 20 anni fa.
Questo ci ha fatto muovere con arroganza e poca intelligenza, scoprendoci il culo di parecchio.
Dobbiamo accettare il cambiamento.
Smettere di sottovalutare chi abbiamo di fronte, non ci sono più una Russia in bancarotta, né Cina e India in via di sviluppo, sono dei giganti e hanno potenza finanziaria, tecnologica, militare e zone di influenza in espansione.
Siamo ancora superiori ma dobbiamo tenerne conto.