#9giugno Proviamo a fare qualche previsione. Come scritto e detto tante volte la guerra è in stallo anche se nelle ultime settimane (grazie anche al terreno e al clima più favorevole) i russi stanno facendo una serie di progressi che rispondono a modello tattico della guerra
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d’attrito. Quello che tanti “analisti” occidentali - ispirati dai report delle rispettive intelligence, troppo spesso considerati non come una fonte di parte - hanno negato parlando di conflitto lampo e di sviluppi imminenti; parte del marketing della guerra, affermazioni
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di cui magari dovrebbero scusarsi piuttosto che - come fanno ora - pubblicare sofisticate frasi di storici e studiosi per dire che la guerra è sempre difficile (e non lo sapevano tre mesi fa quando prevedevano la caduta di Putin e il collasso militare russo?).
3/25
Lo sport delle previsioni mi fa sempre paura, lo pratico oggi solo per provare a dare prospettiva alle posizioni di chi chiede pace. Proviamo a dirla semplice: da un lato c’è la posizione ottimistica di bellicisti come Aslund (a cui si ispirano tutti gli opinionisti
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con l’elmetto pur senza citarlo). In sintesi, la Russia perderà la guerra, Putin cadrà per un golpe (se non muore prima per malattia), ecc. ecc. Insomma conviene andare avanti con il conflitto.
C’è poi un altra ipotesi, più realistica (propendo per questa).
5/25
I russi continuano ad avanzare su tre teste di ponte Severodonetsk, Izum e Popasana. E’ guerra d’attrito, lenta. (anni) e dispendiosa ma si avvicina l’obiettivo di prendere il Donbass o meglio di occupare gli oblast (regioni amministrative ucraine) di Dontesk e di Lugansk
6/25
Obiettivo dichiarato delle repubbliche separatiste. Intanto la sponda occupata del Mar d’Azof è saldamente nelle mani dei russi che hanno riaperto i porti di Berdyansk e di Mariupol (a proposito, prima o poi scriverò un thread su Azovstal). I russi hanno quindi messo in
7/25
sicurezza il mar d’Azov (che è un mare chiuso quindi pone problemi di vulnerabilità se le sponde sono divise tra due nemici, per l’uno e per l’altro) e si sono garantiti corridoio di terra verso la Crimea. Ieri scrivevo di come il contrattacco ucraino su Severodonetsk fosse
8/25
stata il primo vero errore tattico degli ucraini in questo conflitto e non a caso Zelensky ieri ha parlato di autorizzazione alla ritirata (traducibile in “le truppe sono in rotta”?). La mia impressione è che gli ucraini in Donbass possono solo rallentare e
9/25
rendere più costosa l’avanzata russa. Le notizie su uccisioni di generali (ormai parzialmente confermate anche da Mosca) fanno parte di questo prezzo come i caduti (sui cui numeri non sappiano nulla nè da un lato nè dall’altro). Da fonti osint quello che vediamo è che
10/25
l’attrito per i russi si è molto ridotto (meno evidenze di veicoli distrutti) perchè siamo in una fase in cui l’artiglieria più che la fanteria sta contando (si combatte “a distanza”). Il vero problema per i russi potrebbe essere quello della sostituzione delle truppe
11/25
visto che l’idea di “force protection” di quell’esercito è ben diversa da quello occidentale e quindi il numero di caduti è in paragone alto. Però con la dichiarazione di “operazione speciale” non è possibile la mobilitazione di tutti gli abili ma solo della leva annuale.
12/25
Se questo è un parametro da tener presente, le ammissioni di Zelensky (60-100 caduti al giorno) non mettono l’Ucraina in una posizione migliore in termini di manpower e rotazione.
La mia impressione è che se nel Donbass gli Ucraini (forse anche tentando di prender tempo
13/25
in attesa di nuove armi) abbiamo l’obiettivo di rallentare i russi, la vera battaglia si giochi a Zaporizhzhya cioè su quella sponda sinistra del Dnieper che dal primo momento avevo segnalato come asse strategico della guerra.
Come durante conflitto in Georgia (vero modello
14/25
altro che Siria) i russi cercano di costruire un cuscinetto di sicurezza rispetto alle zone di interesse ma in questo caso c’è la necessità di tenere Kherson per garantire l’afflusso di acqua alla Crimea con il canale settentrionale. Il fatto che si stiano distribuendo
15/25
passaporti russi in zona è un segnale preoccupante, perchè Kherson a questo punto potrebbe non essere parte di una eventuale possibile trattativa sugli aspetti territoriali del conflitto.
E qui veniamo al punto chiave di questo thread
16/25
O ha ragione Aslund e allora il sacrificio enorme degli ucraini e il flusso di armi occidentali (pericolosissimo per la sicurezza di tutta Europa, l’ho già detto) hanno un fondamento perchè l’Ucraina vincerà e ci sarà il regime change a Mosca (che poi siamo sicuri che
17/25
nel caso arriverà qualcuno più “simpatico” di Putin? il liberale Medved che mangiava hamburger con Obama e oggi dice “odio occidentali”?) oppure nella seconda ipotesi, cioè di una Russia che lentamente consolida guadagni territoriali e crea amministrazioni locali amiche,
18/25
ogni morto ucraino è un sacrificio inutile e converrebbe trattare ora per fermare lo spargimento di sangue innocente e la distruzione del Paese. A questo punto l’obiezione è: ma così la si dà vinta a Putin. Bene, preferiamo scommettere su una improbabile vittoria oppure
19/25
che in questa continua erosione del territorio ucraino si arrivi ad un Paese che perderà il 50% del suo territorio (per dire visto che al momento ne ha perso il 20%)?
Tutto questo anche considerando la guerra come un fenomeno lineare (non lo è) e quindi trascurando i rischi
20/25
di incidente nucleare e di allargamento del conflitto a Paesi vicini.
Tutto questo trascurando la “fatica” da guerra dell’opinione pubblica europea sia per via del ciclo mediatico (la guerra si sgretola dai notiziari progressivamente) che del peso delle sanzioni, le quali
21/25
si fanno sentire sempre più anche sull’Europa (gli Usa al solito sono protetti da un oceano). Tra l’altro, colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà agli opinionisti con l’elmetto sempre più soli a comandare truppe virtuali dai loro attici visto che sondaggi danno
22/25
gli italiani sempre più schierati per la pace (lo erano già all’inizio figurarsi ora).
La storia dimostra che la guerra per procura non è un modello che funziona più si combatte e più peggiorano le condizioni per trattare. E’ qualcosa di drammatico che nessuno sembra capire
23/25
in primis quelli che muscolarmente difendo la resistenza dell’Ucraina dall’invasore perchè del resto a combattere non sono loro.
Proprio sul valore della pace si legga @antoniospadaro segnalato da @Reale_Scenari
24/25
Intanto se l’ucraina sta per garantire ai polacchi pressochè gli stessi diritti dei propri cittadini (prodromi di un’annessione si “ironizza” a Mosca) per l’accoglienza ai profughi @heatherbarr1 ci racconta che l’accoglienza polacca non è cambiata per chi ha la pelle scura
25/25
#11giugno Al quarto mese di guerra qual è lo stato di salute dell’economia russa? Nella narrazione bellicista gli opinionisti con l’elmetto hanno usato il tema dell’economia per spacciarci l’idea di guerra come male necessario e pratica di veloce chiusura perchè tanto
1/25
l’economia russa sarebbe implosa per via dell’isolamento occidentale, la stretta delle sanzioni, la rivolta popolare, quella degli oligarchi ecc ecc.
Nulla di tutto ciò è accaduto ma ovviamente #PUB non si scusa di aver alimentato con balle il fuoco del supporto alla guerra
2/25
Ieri la governatrice della Banca di Russia, Nabiullina, ha parlato di effetto contenuto delle sanzioni. Le sue parole contano doppio perchè nella sessione parlamentare di conferma nel suo mandato, un mese e mezzo fa, si era espressa in maniera pessimistica sugli effetti
3/25
#10giugno da ieri pomeriggio gli ex-virologi diventati esperti di geopolitica, strategia militare e consulenti della World Trade Organization per le sanzioni, si sono improvvisamente scoperti esperti di diritto di guerra e convenzione di Ginevra 🙂Ovviamente (stando almeno
1/20
Ai commenti ottenuti dal mio tweet pomeridiano) a molto pochi interessa il merito della questione, lo scopo è al solito spargere odio, alimentare il fronte bellicista, tentare di giustificare un ulteriore prolungamento di una guerra tragica e da fermare subito
2/20
Mi riferisco alla questione dei 3 stranieri (due britannici, uno dei quali con doppia cittadinanza, e un marocchino) condannati a morte perchè considerati mercenari dalla CS dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk
3/20
#7giugno ci sono elementi per tornare a parlare della situazione sul campo dove è cominciata l’offensiva russa nel Donbass, dopo più di un mese di attività preparatorie consistenti per lo più in fuoco di artiglieria per piegare gli ucraini e preparare le manovre di fanteria
1/21
meccanizzata (che sono, a mio avviso, ancora lontane). Al momento tutte le attenzioni sono concentrate su Severodonetsk e la vicina Lisichansk. Completare la presa di questi 2 centri per le truppe russe e separatiste significherebbe prendere di fatto l’Oblast di Lugansk
2/21
che la repubblica autoproclamata LPR considera come proprio confine costituzionale. Se dovesse essere occupato l’intero oblast l’avanzata si fermerebbe lungo una nuova linea di contatto? Domanda cruciale x capire coincidenza tra obiettivi reali e quelli dichiarati dei russi.
3/21
#6giugno le “liste” che girano dall’inizio del conflitto mi mettono i brividi, sono un passo indietro per la democrazia italiana.
Non hanno nulla di oggettivo, sono pericolose messe all’indice assolutamente arbitrarie. Lo strabismo del Corriere lo dimostra perfettamente 👇
1/18
Altrettanto perfetto è il coro del PUB, il Pensiero Unico Bellicista, quello che toglie dignità a chiunque chieda pace o esprima dissenso ma che funge anche da arma di distrazione di massa. La colpa è dei pacifisti - ci spiegano - nessuno però che ricordi il coro di politica
2/18
italiana proCremlino dove c’era persino il “lettone di Putin”. I personaggi della lista Corriere non li conosco (con l’eccezione di Giorgio Bianchi, di nome). Non li seguo. A Orsini ho dedicato 2 pagine di “Maledetti Pacifisti” (ieri mi ha inviato questa foto una lettrice)👇
3/18
#3giugno il centesimo giorno di guerra significa poco per le vittime civili: 4,149 morti e 4,945 feriti (dati alla mezzanotte del 31 maggio, fonte Onu 👇) sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto e sono anche le più dimenticate.
1/23 ukraine.un.org/sites/default/…
Giorno 100 dovrebbe invece significare molto per tutti quelli che dal 24 febbraio ci stanno vendendo la guerra come un male inevitabile e necessario ma tutto sommato una pratica che si sarebbe sbrigata facilmente. L’ho analizzata nel mio “Maledetti Pacifisti” ma ripensate
2/23
ai vari analisti e opinionisti con l’elmetto che a marzo vi hanno “venduto” l’imminente collasso dell’esercito russo (hanno risorse solo per 1 settimana di guerra), la rivolta degli oligarchi contro Putin, golpe di Lavrov, il collasso dell’economia russa ecc.
3/23
@giammarcosicuro@rulajebreal Cara @rulajebreal caro @giammarcosicuro non entro nel merito anche perchè chi vuole ha tutti gli elementi per farsi un'idea e qualunque cosa dicessi finirebbe per innescare 🔥 Colgo l'occasione peró per dire che da mesi i giornalisti italiani (escludiamo per favore gli
@giammarcosicuro@rulajebreal Opinionisti e i conduttori di talk show che per me sono un altro sport parlo di inviati e corrispondenti) sono oggetto di attacchi (anche) di altri giornalisti che o non sono sul campo o sono schierati con una delle parti in causa. Sono attacchi feroci che spesso passano
@giammarcosicuro@rulajebreal il segno del diritto di critica e diventano indebite pressioni ad un passo dalla tentata censura. Siamo arrivati al punto in cui se non aderisci alla narrazione dominante (pur emotiva, non verificata e il caso della rimozione della commissaria ucraina dimostra a volte falsa)