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Jun 11 28 tweets 7 min read
#11giugno Al quarto mese di guerra qual è lo stato di salute dell’economia russa? Nella narrazione bellicista gli opinionisti con l’elmetto hanno usato il tema dell’economia per spacciarci l’idea di guerra come male necessario e pratica di veloce chiusura perchè tanto
1/25
l’economia russa sarebbe implosa per via dell’isolamento occidentale, la stretta delle sanzioni, la rivolta popolare, quella degli oligarchi ecc ecc.
Nulla di tutto ciò è accaduto ma ovviamente #PUB non si scusa di aver alimentato con balle il fuoco del supporto alla guerra
2/25
Ieri la governatrice della Banca di Russia, Nabiullina, ha parlato di effetto contenuto delle sanzioni. Le sue parole contano doppio perchè nella sessione parlamentare di conferma nel suo mandato, un mese e mezzo fa, si era espressa in maniera pessimistica sugli effetti
3/25
delle sanzioni tanto da far ipotizzare anche una frattura con il più ottimista Putin. Il problema principale dell’economia russa oggi è l’inflazione (soprattutto per via dei costi di trasporto aumentati per import ed export).
Ma dopo il raddoppio di marzo e il quasi 20% di
4/25
aprile sta cominciando a rallentare, i prossimi mesi ci diranno se il trend di raffreddamento continuerà. Il rublo nei primi giorni di marzo era carta straccia, oggi si è talmente rafforzato da essere diventato un problema per l’economia russa, in particolare per export.
5/25
Dietro al rafforzamento di una moneta che sembrava avere i giorni contati c’è la scelta russa di imporre il pagamento del gas in rubli, di fatto sostenendo così la propria divisa. A proposito di gas, dopo la chiusura dei rubinetti per alcuni Paesi europei (Danimarca,
6/25
Polonia, Olanda…) legati propria al rifiuto di pagare in rubli e dopo la messa al bando del petrolio russo siamo sicuri che abbiamo tolto alla Russia una delle principali entrate? Il ridursi delle quantità pare più che bilanciato dall’aumento dei prezzi almeno stando
7/25
alle previsioni (vedremo) alla fine dell’anno. Poi c’è il paradossale caso italiano, nonostante l’embargo europeo sul petrolio (in vigore l’anno prossimo) l’Italia sta importando 4 volte tanto di petrolio russo anche per sostenere raffineria di Priolo
8/25
toronto.citynews.ca/2022/06/01/ita…
Tra sanzioni e paura per la propria immagine molti brand internazionali hanno lasciato il Paese. Prendiamo il caso di McDonald’s, simbolo dell’apertura della Russia post sovietica al mondo. Da domani la catena di ristoranti (festa della Russia)
10/25
in franchising riapre sotto un altro marchio: una “M” composta da 2 patatine fritte e 1 burger. Gli ingredienti vengono dall’interno del Paese e quindi (a parte il logo con gli archi d’oro) il cibo dovrebbe restare uguale (se così fosse sarebbe comunque poco rassicurante😀)
11/25
La riapertura della catena fa interrogare il NYT sull’inattesa resilienza dell’economia russa. La Banca centrale ieri ha tagliato i tassi d’interesse portandoli al livello pre-crisi con lo scopo di favorire la ripresa degli investimenti come questi di “M” cioè provare a
12/25
sostituire prodotti e servizi che venivano dall’estero (o all’estero erano legati) con l’autarchia. Putin dice però che la Russia non si chiuderà come l’URSS, forse queste dichiarazioni nascono da un dato: +80% di import cinese dalla Russia a maggio, anno su anno.
13/25
Di sicuro il dato è enfatizzato dalle vendite a prezzi scontati di greggio verso la Cina (ma anche verso l’India). Sta di fatto che il Cremlino punta, come scrivo da tempo, sui BRICS cioè su una sorta di globalizzazione regionalizzata che va dall’Argentina alla Cina.
14/25
Bordeggiando il confine virtuale ma invalicabile creato con le sanzioni verso europa e Usa. La Russia poi sa di avere leve importanti in mano come i fertilizzanti (ne produce il 25% al mondo, quota che sale al 45% considerando Bielorussia) e minerali strategici per hitech
15/25
come Palladio, Nichel e altri. Va tutto bene insomma? No, quello di Putin è uno “shot in the dark” ed è uno sforzo epocale cioè sostituire il petrodollaro (“esiste” dal 1974) nelle transazioni energetiche e in generale il dollaro in quelle internazionali con yuan e rublo.
13/25
Inoltre la Russia sta intensificando i rapporti con il Turkmenistan e con l’Algeria (quella che deve aiutare noi a rimpiazzare il gas russo ma che è il terzo acquirente di armi russe al mondo) ma anche con Iran e Venezuela. Corteggia sauditi in rotta
14/25
english.aawsat.com/home/article/3…
con Stati Uniti di Biden (ma in amore con Trump, a riprova che le cose possono sempre cambiare). Tutti paesi grandi produttori di idrocarburi. E’ una trama politica delicata, incerta e che scatenerà risposte americane, visto che la prima preoccupazione Usa è che sanzioni
15/25
hanno trasformato Russia in stazione di servizio, granaio e mercato di beni di consumo per la Cina. A cosa porterà questo “colpo sparato nel buio”? Solo il tempo ce lo potrà dire. Questo a livello macro, a livello micro in Russia ci dei settori dove c’è una forte sofferenza
16/25
dei consumi. Nelle concessionarie di auto i prezzi dei veicoli disponibili sono alle stelle mentre tutte le popolarissime auto europee e giapponesi hanno grossi problemi di ricambi e software. Chi ne approfitta? Al solito i produttori cinesi anche perchè la Russia
17/25
negli anni si era talmente aperta all’esterno da trascurare produzione interna per esempio di auto, limitandosi pigramente a continuare a produrre quelle obsolete “utilitarie” (che oggi tanta ilarità scatenano in certi osservatori italici).
18/25
che altro non sono che eredi delle auto sovietiche “per il popolo”. Cioè auto che oggi ritrovano popolarità per i prezzi bassi ma che non vengono prodotte oggi per mancanza di altre auto, si producono (purtroppo per gli automobilisti russi soprattutto nelle aeree rurali)
19/25
Da anni.
Sempre dalla Cina ma anche dalla Turchia pare si stia formando un vasto mercato di importazione parallela di pezzi di ricambio e altri prodotti. Se il caso di “M” (il nome verrà svelato domani) è emblematico della sostituzione tra imprese internazionali e locali
20/25
Non è detto sia applicabile in ogni settore (una cosa è fare panini, altra è produrre elettronica di consumo) e intanto comunque fa montare il numero dei disoccupati mentre i russi cominciano a soffrire impossibilità di pianificare il futuro prossimo per es. le vacanze,
21/25
visto che i viaggi aerei sono complicatissimi in termini di rotte e costosissimi) ma anche altre attività che richiedono prodotti (per es. ristrutturazioni di casa) dalla disponibilità fluttuante.
Venendo a sintesi di questo🧵: Russia non è implosa per sanzioni occidentali
22/25
Questo è solo un primo bilancio a pochi mesi da quello che, a mio avviso, se non cambia qualcosa nell’immediato con una de-escalation economica, è l’inizio di una nuova era. Si è aperto un solco che sta rimodellando i rapporti economici mondiali. E’ quindi impossibile fare
23/25
una previsione anche solo di medio-periodo. Quindi è corretto dire che “per ora” l’economia russa regge e prova a rilanciare. Dalle mosse politico-strategiche del governo e dagli assestamenti sui mercati globali (che com’è noto hanno una propria autonoma dinamica) dipenderà
24/25
il futuro volto dell’economia mondiale. Per ora, mi limiterei ad attendere autunno (quindi sanzioni a pieno regime) come prova fondamentale per capire quanto duro sarà il pedaggio che inflazione e disoccupazione (assieme a riduzione PIL) imporranno alla popolazione russa.
25/25
Aggiungo al thread questa lettura dal @nytimes che segnala le difficoltà americane ad allargare l’isolamento economico della Russia (cioè a contrastarne le reazioni alle sanzioni) proprio per via dei legami di Mosca con Asia, Africa e Sud America
nytimes.com/2022/06/11/us/…

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Jun 13
#13giugno Parliamo di grano. Prima un rapido aggiornamento militare la situazione in Donbass è stabile cioè con un continuo, lento, progresso russo e la battaglia di Severodonietsk che mette a rischio un aliquota importante di truppe ucraine.
1/25
Il destino della città è segnato, la resistenza ora serve solo a rinviare il guado del vicino fiume (fallito tragicamente nei mesi scorsi ma che oggi è reso più facile dall’abbassamento estivo del livello delle acque).
2/25
Da segnalare però che a Mellitopol (prima città a cadere sul mar d’Azov per la resa della locale guarnigione) ieri - su ammissione anche della stampa russa - c’è stata un esplosione davanti alla caserma della polizia. L’afghanizzazione del conflitto (da me prevista
3/25
Read 27 tweets
Jun 12
#12giugno non casualmente nella giornata della Russia (festa nazionale) riapre McDonald's ma in versione autarchica. 30 anni fa si inaugurava a piazza Pushkin il primo fast food americano di Russia, simbolo dell'apertura dell'economia post sovietica e della vittoria del
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capitalismo. Per via delle sanzioni il "doppio arco dorato" ha lasciato il Paese al suo posto "Delizioso e Basta" cui slogan è "Il nome cambia, l'amore rimane". Comprati i ristoranti cambiato il marchio. Storia che racconta di reazione russa a sanzioni che avrebbero dovuto
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far implodere l'economia russa ma che al momento non hanno sortito tale effetto. Me ne sono occupato in dettaglio in questo thread 👇 Comunque sia bisognerà attendere autunno per vedere un completo dispiegamento delle sanzioni e delle contromosse attuate da Mosca
3/20
Read 20 tweets
Jun 10
#10giugno da ieri pomeriggio gli ex-virologi diventati esperti di geopolitica, strategia militare e consulenti della World Trade Organization per le sanzioni, si sono improvvisamente scoperti esperti di diritto di guerra e convenzione di Ginevra 🙂Ovviamente (stando almeno
1/20
Ai commenti ottenuti dal mio tweet pomeridiano) a molto pochi interessa il merito della questione, lo scopo è al solito spargere odio, alimentare il fronte bellicista, tentare di giustificare un ulteriore prolungamento di una guerra tragica e da fermare subito
2/20
Mi riferisco alla questione dei 3 stranieri (due britannici, uno dei quali con doppia cittadinanza, e un marocchino) condannati a morte perchè considerati mercenari dalla CS dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk
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Read 20 tweets
Jun 9
#9giugno Proviamo a fare qualche previsione. Come scritto e detto tante volte la guerra è in stallo anche se nelle ultime settimane (grazie anche al terreno e al clima più favorevole) i russi stanno facendo una serie di progressi che rispondono a modello tattico della guerra
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d’attrito. Quello che tanti “analisti” occidentali - ispirati dai report delle rispettive intelligence, troppo spesso considerati non come una fonte di parte - hanno negato parlando di conflitto lampo e di sviluppi imminenti; parte del marketing della guerra, affermazioni
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di cui magari dovrebbero scusarsi piuttosto che - come fanno ora - pubblicare sofisticate frasi di storici e studiosi per dire che la guerra è sempre difficile (e non lo sapevano tre mesi fa quando prevedevano la caduta di Putin e il collasso militare russo?).
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Read 25 tweets
Jun 7
#7giugno ci sono elementi per tornare a parlare della situazione sul campo dove è cominciata l’offensiva russa nel Donbass, dopo più di un mese di attività preparatorie consistenti per lo più in fuoco di artiglieria per piegare gli ucraini e preparare le manovre di fanteria
1/21
meccanizzata (che sono, a mio avviso, ancora lontane). Al momento tutte le attenzioni sono concentrate su Severodonetsk e la vicina Lisichansk. Completare la presa di questi 2 centri per le truppe russe e separatiste significherebbe prendere di fatto l’Oblast di Lugansk
2/21
che la repubblica autoproclamata LPR considera come proprio confine costituzionale. Se dovesse essere occupato l’intero oblast l’avanzata si fermerebbe lungo una nuova linea di contatto? Domanda cruciale x capire coincidenza tra obiettivi reali e quelli dichiarati dei russi.
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Read 21 tweets
Jun 6
#6giugno le “liste” che girano dall’inizio del conflitto mi mettono i brividi, sono un passo indietro per la democrazia italiana.
Non hanno nulla di oggettivo, sono pericolose messe all’indice assolutamente arbitrarie. Lo strabismo del Corriere lo dimostra perfettamente 👇
1/18
Altrettanto perfetto è il coro del PUB, il Pensiero Unico Bellicista, quello che toglie dignità a chiunque chieda pace o esprima dissenso ma che funge anche da arma di distrazione di massa. La colpa è dei pacifisti - ci spiegano - nessuno però che ricordi il coro di politica
2/18
italiana proCremlino dove c’era persino il “lettone di Putin”. I personaggi della lista Corriere non li conosco (con l’eccezione di Giorgio Bianchi, di nome). Non li seguo. A Orsini ho dedicato 2 pagine di “Maledetti Pacifisti” (ieri mi ha inviato questa foto una lettrice)👇
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Read 21 tweets

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