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Jun 14 • 32 tweets • 8 min read
#14giugno in questo 🧵 faccio il punto sulla situazione sul campo e un ragionamento parallelo sulla vicenda Azovstal, raccontata come una sorta di telenovela bellicista ma che forse merita un’analisi diversa. Non possiamo però non cominciare da @Pontifex_it che anche oggi
1/30
si conferma essere da capo di Stato l’unico politico rimasto all’Occidente e da Pastore di anime l’unica voce con il coraggio della Pace, scelta molto più difficile della guerra. “Dobbiamo allontanarci dal normale schema di Cappuccetto rosso” dice il Papa a @antoniospadaro
2/30
L’intervista anticipata in parte dalla stampa viene pubblicata oggi su @civcatt
Bellissimo questo passaggio che è un sollievo per tutti i veri pacifisti che si sono opposti al #PUB al Pensiero Unico Bellicista e sono stati trattati da filo-putiniani, amici del nemico
3/30
“Qualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sono. Sarebbe semplicistico ed errato affermare una cosa del genere. Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi
4/30
senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi.”
Ricordiamo che gli opinionisti con l’elmetto sono arrivati a fare affermazioni di una gravità inaudita sul Papa, stupidamente contestandogli - tra le altre cose - la mancata espressa
5/30
condanna di Putin. Il Papa si è sottratto al “concorso di bellezza dell’odio” che è cominciato il 24/2 e ha visto una gara a chi più ha offeso e mostrato rancore verso la Russia. Direte voi: posizioni legittime. Certo ma non se - come ci insegna la storia - prima o poi
6/30
con l’assassino, il macellaio, quello che non può più stare al potere deve sederti a trattare. E che non ci fosse soluzione militare in Ucraina l’ho detto e l’ho scrivo dal primo momento, era chiarissimo. E allora non è un caso che ieri con una precisa liturgia Mosca
7/30
abbia fatto sapere di apprezzare la mediazione del Vaticano, definendola riservata e soprattutto sottolineando la serietà perché messa alla prova dei fatti.
La linea diplomatica del Vaticano è più efficace della verbosa muscolarità che ha contagiato, per es, anche Borrel?
8/30
Ma veniamo a quello che accade sul campo. Severodonetsk è completamente circondata con la distruzione dell’ultimo dei tre ponti che la collegano con esterno (alias via di fuga, linea di rifornimento). La città non è solo circondata ma è in buona parte sotto controllo russo.
9/30
Zelensky parla di costo umano della battagli terrificante, sono parole belle ma di maniera. Non solo in città c’è un numero non chiaro di civili ma gli ucraini (lo scrivevo nei giorni scorsi) hanno mandato in una missione suicida i propri soldati quando hanno deciso
10/30
un improbabile contrattacco sulla cittadina. O è stato il primo grande errore tattico del pur brillante (grazie anche all’intelligence occidentale) Stato Maggiore di Kyev o è una cinica mossa tattica come a Mariupol cioè usare le truppe assediate come un magnete così
11/30
da impedire al nemico di spostare truppe in altre aree. Specificamente: il sacrificio di Severodonetsk serve ad aiutare un contrattacco sull’area di Kherson? Gli opinionisti con l’elmetto (stranieri, gli italiani sono in ritardo di due, tre giorni) stanno trovando un nuovo
12/30
alibi al prolungamento della guerrà, cioè il Donbass è perso ma la vera partita si gioca tra Kherson e Zaporysha cioè quelle aree che la Russia mai ha inserito nei suoi obiettivi dichiarati (Donbass e Crimea) ma che gli servono 1) per portare acqua alla Crimea 2) per
13/30
creare un cuscinetto anti-artiglieria a difesa di Melitopol e il mar d’Azof in genere 3) per consolidare la presenza sul Dnieper che rappresenta asse di penetrazione (arriva fino a Kyev) per future offensive ma soprattutto confine facilmente difendibile (sponda sinistra)
14/30
Torniamo a Severodonietsk, perchè è importante la presa di questa città? Per due motivi: 1) è la terza testa di ponte per chiudere le truppe ucraine in una sacca con spinte da Popasana, Izyum e Severodonietsk. Non è detto che sacca si manifesti come in mia mappa artigianale
15/30
Più probabile che partano sacche concentriche cioè più piccole, sta di fatto che (pur con le difficoltà ad Izyum e Popasana) le truppe russe sono in posizione corretta per manovrare nel Donbass sfruttando il fattore terreno (asciutto) di una stagione più calda del solito.
16/30
Con la secessione di Lugansk (e di un terzo circa dell’omonimo oblast, regione) Severodonietsk era diventata la capitale “ucraina” di quella regione, una volta presa si può dire che si completa quasi l’obiettivo dichiarato dei separatisti cioè far coincidere i confini
17/30
della Repubblica Popolare di Lugansk con quelli della regione amministrativa ucraina. Ovviamente un’offensiva analoga si svolgerà più a sud a Donetsk, dove l’offensiva fino a confini amministrativi è stata rallentata dal lungo assedio di Mariupol.
Fermi tutti: no illusioni
18/30
I progressi dei russi sembrano inesorabili (il terreno favorisce l’assetto militare russo) ma la guerra resta in una condizione di stallo, non c’è un game changer, la svolta, l’ansia da finale di soap opera. Per neutralizzare l’ultima resistenza ucraina a Severodonetsk
19/30
ci vorranno molti giorni (salvo improbabile resa degli ucraini, tra cui ci sono - pare - tanti stranieri che dopo le sentenze di Donetsk sanno cosa li attende se fatti prigionieri). Poi i russi dovranno passare il fiume omonimo (guado che fallì miseramente un mese fa,
20/30
con almeno 80 veicoli corazzati russi distrutti e un’operazione dei commando ucraini da manuale anche se ora difficilmente ripetibile) e poi bisognerà prendere la città “gemella” Lisichansk che però gode di un vantaggio molto raro nelle grandi piane del Donbass cioè
21/30
Ha elevazione di quota che nell’abc di ogni battaglia può essere un fattore chiave per la difesa (dalla Normandia a Korengal). Che cosa potrebbe disattivarlo? La mancanza di artiglieria a medio raggio che denunciano gli ucraini e che potrebbe tenere le truppe russe
22/30
a distanza. Nonostante le liste della spesa e le critiche senza freni di Kyev (si intensificano sempre più quelle contro la Germania, puntualmente reinterpretate dai nostrani opinionisti con l’elmetto) l’occidente sta facendo sforzo enorme e ad alto rischio di estensione
23/30
del conflitto per fornire armi agli ucraini. Il punto è che l’appiattimento di Kyev sulle “liste della spesa” (quindi “l’Occidente non ci aiuta abbastanza”) se è utile per consolidare il consenso intorno a Zelensky, perchè le colpe sarebbero comunque degli alleati
24/30
ma è un suicidio politico perchè si punta solo sul cavallo militare e quindi la prospettiva non potrà che essere una nuova linea di contatto (come negli otto anni precedenti ma più a ovest) con una fase “eterna” a bassa intensità. Conviene a Kyev e all’Europa?
25/30
Il caso Severodonietsk richiama quello di Mariupol e quindi dell’Azovstal. Una rapida riflessione su quello che è accaduto. La città era spacciata da metà marzo, cioè da quando assedio era completo su quattro versanti, ma la resistenza della fanteria da sbarco e del R.O.S.
26/30
Azov è servita a drenare truppe russe ed evitare che si spostassero verso il nord. E’ stato utile militarmente? Si. A livello etico? Premesso che in guerra non c’è etica, si è combattuto inutilmente strada per strada, in città già persa. Resistere in un castello assediato
27/30
è un conto, resistere in una città piena di civili significa mettere a rischio 1/2 milione abitanti, esponendoli al fuoco incrociato. In quanto all’epica dell’assedio all’Azovstal servita anche a continuare a riabilitare soldati con un simbolo nazista sul braccio
28/30
e alla narrazione buoni-cattivi, va detto che 1) come si sapeva dall’inizio quella dei laboratori sotterranei è una balla russa altrimenti ora ce li avrebbero fatti vedere 2) la resa dei soldati per come è arrivata all’improvviso pone interrogativi, cioè è stata scelta
29/30
non rinviabile oppure Kyev ha voluto chiudere vicenda che stava diventando problema politico per Zelensky? Forse lo capiremo quando con i processi in Russia dei soldati catturati. Capro espiatorio della “denazificazione” o nei partita di giro nei sotterranei della guerra?
30/30
Con l’occasione vi ricordo l’appuntamento di oggi
Per chi avesse difficoltĂ  a leggere tutto il mega thread (si oggi ho esagerato).
Nel commento successivo c’è la pagina che “srotola” tutto.

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Jun 13
#13giugno Parliamo di grano. Prima un rapido aggiornamento militare la situazione in Donbass è stabile cioè con un continuo, lento, progresso russo e la battaglia di Severodonietsk che mette a rischio un aliquota importante di truppe ucraine.
1/25
Il destino della città è segnato, la resistenza ora serve solo a rinviare il guado del vicino fiume (fallito tragicamente nei mesi scorsi ma che oggi è reso più facile dall’abbassamento estivo del livello delle acque).
2/25
Da segnalare però che a Mellitopol (prima città a cadere sul mar d’Azov per la resa della locale guarnigione) ieri - su ammissione anche della stampa russa - c’è stata un esplosione davanti alla caserma della polizia. L’afghanizzazione del conflitto (da me prevista
3/25
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Jun 12
#12giugno non casualmente nella giornata della Russia (festa nazionale) riapre McDonald's ma in versione autarchica. 30 anni fa si inaugurava a piazza Pushkin il primo fast food americano di Russia, simbolo dell'apertura dell'economia post sovietica e della vittoria del
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capitalismo. Per via delle sanzioni il "doppio arco dorato" ha lasciato il Paese al suo posto "Delizioso e Basta" cui slogan è "Il nome cambia, l'amore rimane". Comprati i ristoranti cambiato il marchio. Storia che racconta di reazione russa a sanzioni che avrebbero dovuto
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far implodere l'economia russa ma che al momento non hanno sortito tale effetto. Me ne sono occupato in dettaglio in questo thread 👇 Comunque sia bisognerà attendere autunno per vedere un completo dispiegamento delle sanzioni e delle contromosse attuate da Mosca
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Jun 11
#11giugno Al quarto mese di guerra qual è lo stato di salute dell’economia russa? Nella narrazione bellicista gli opinionisti con l’elmetto hanno usato il tema dell’economia per spacciarci l’idea di guerra come male necessario e pratica di veloce chiusura perchè tanto
1/25
l’economia russa sarebbe implosa per via dell’isolamento occidentale, la stretta delle sanzioni, la rivolta popolare, quella degli oligarchi ecc ecc.
Nulla di tutto ciò è accaduto ma ovviamente #PUB non si scusa di aver alimentato con balle il fuoco del supporto alla guerra
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3/25
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Jun 10
#10giugno da ieri pomeriggio gli ex-virologi diventati esperti di geopolitica, strategia militare e consulenti della World Trade Organization per le sanzioni, si sono improvvisamente scoperti esperti di diritto di guerra e convenzione di Ginevra 🙂Ovviamente (stando almeno
1/20
Ai commenti ottenuti dal mio tweet pomeridiano) a molto pochi interessa il merito della questione, lo scopo è al solito spargere odio, alimentare il fronte bellicista, tentare di giustificare un ulteriore prolungamento di una guerra tragica e da fermare subito
2/20
Mi riferisco alla questione dei 3 stranieri (due britannici, uno dei quali con doppia cittadinanza, e un marocchino) condannati a morte perchè considerati mercenari dalla CS dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk
3/20
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Jun 9
#9giugno Proviamo a fare qualche previsione. Come scritto e detto tante volte la guerra è in stallo anche se nelle ultime settimane (grazie anche al terreno e al clima più favorevole) i russi stanno facendo una serie di progressi che rispondono a modello tattico della guerra
1/25
d’attrito. Quello che tanti “analisti” occidentali - ispirati dai report delle rispettive intelligence, troppo spesso considerati non come una fonte di parte - hanno negato parlando di conflitto lampo e di sviluppi imminenti; parte del marketing della guerra, affermazioni
2/25
di cui magari dovrebbero scusarsi piuttosto che - come fanno ora - pubblicare sofisticate frasi di storici e studiosi per dire che la guerra è sempre difficile (e non lo sapevano tre mesi fa quando prevedevano la caduta di Putin e il collasso militare russo?).
3/25
Read 25 tweets
Jun 7
#7giugno ci sono elementi per tornare a parlare della situazione sul campo dove è cominciata l’offensiva russa nel Donbass, dopo più di un mese di attività preparatorie consistenti per lo più in fuoco di artiglieria per piegare gli ucraini e preparare le manovre di fanteria
1/21
meccanizzata (che sono, a mio avviso, ancora lontane). Al momento tutte le attenzioni sono concentrate su Severodonetsk e la vicina Lisichansk. Completare la presa di questi 2 centri per le truppe russe e separatiste significherebbe prendere di fatto l’Oblast di Lugansk
2/21
che la repubblica autoproclamata LPR considera come proprio confine costituzionale. Se dovesse essere occupato l’intero oblast l’avanzata si fermerebbe lungo una nuova linea di contatto? Domanda cruciale x capire coincidenza tra obiettivi reali e quelli dichiarati dei russi.
3/21
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