Thread by @Lukyluke311

Naturalmente, la possibile insolvenza di un debitore della dimensione degli Stati Uniti pone problemi anche ai suoi creditori.

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https://twitter.com/Lukyluke311/status/1554492867241992195

2/. Il grafico riporta i dati alla fine del 2021 (in miliardi di dollari) dei principali undici debitori (istogrammi in rosso) e undici creditori mondiali (istogrammi in blu).

È immediato rilevare il precipizio debitorio che caratterizza gli Stati Uniti:

3/. il Paese nordamericano totalizza oltre diciotto mila miliardi di dollari di debiti verso il resto del mondo!

Si tratta di un importo pari al 78,7% del PIL USA.

In questo valore si legge bene l’accumularsi, a partire del 1976, di costanti saldi commerciali negativi.

4/. Tra le nazioni creditrici spicca la Cina 🇨🇳 (inclusa Hong Kong) con un attivo di oltre 4.100 miliardi, seguita da Giappone e Germania. Si tratta di Paesi con ampia base manifatturiera, vocati ad esportare.

5/. Con un tale volume di debito, come potranno gli Stati Uniti continuare ad esercitare l’egemonia mondiale cui aspirano?

Fino ad oggi, tale precario equilibrio è stato reso “sostenibile” dal ruolo di moneta globale svolto dal dollaro USA.

6/. Tuttavia, non vi è dubbio che il meccanismo alla base dello squilibrio dei conti con l’estero degli USA (tuttora in azione) stia minando la forza e la credibilità (economica, finanziaria e, in prospettiva, anche militare) dello Stato nordamericano.☝️

7/. Da un punto di vista teorico vi sarebbero due strade per affrontare il problema: la prima consisterebbe nel riportare sotto controllo la bilancia commerciale degli Stati Uniti, diminuendo le importazioni e aumentando le esportazioni [reshoring],

8/. la seconda prevederebbe la svalutazione del USD, operazione intesa a riportare in parità gli aggregati patrimoniali sottostanti la posizione netta sull’estero.

Di quanto occorrerebbe svalutare il dollaro per riportare in equilibrio la posizione netta sull’estero degli USA?

9/. Lo sbilancio di 18.101 miliardi di dollari è il frutto di passività USA per 53.312 miliardi e attività USA all’estero pari a 35.211 miliardi.
Quindi, per ridurre i 53.312 miliardi di dollari ai 35.211 miliardi di dollari (denominati in valute di altri Paesi)

10/. occorrerebbe una svalutazione del dollaro (rispetto alla media delle monete in cui sono espressi gli attivi detenuti dagli USA) pari al 34% ❗️

11/. Si tratta di un esercizio puramente teorico, anche perché un deprezzamento di questa entità sarebbe, a tutti gli effetti, un #default, anche se parziale.

Tuttavia le implicazioni concettuali che ne derivano sono di grande interesse pratico:

12/. le dimensioni e, più specificatamente, la stessa struttura dell’economia americana *NON* sono più tali da consentire agli USA il predominio mondiale esercitato fino ad oggi.

13/. Nuovi equilibri planetari si stanno profilando.

Se ne conclude che la sfida lanciata dalla Russia e, sebbene in termini affatto diversi, dalla Cina non sia così avventata come potrebbe apparire a prima vista.

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