Thread by @FabioMontale

Una #lista che si voglia presentare alle prossime #elezioni deve raccogliere in ogni collegio plurinominale almeno 750 sottoscrizioni (ma per evitare cattive sorprese può presentarne fino a 2000).
I collegi plurinominali della Camera sono 49, quelli del Senato sono 26.
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Quindi per candidarsi in tutta Italia bisogna raccogliere almeno 36.750 #firme per la #Camera e 19.500 per il #Senato. E chi firma per la Camera può farlo anche per il Senato (ora il corpo elettorale dei due organi coincide: anche per il Senato votano tutti i maggiorenni).
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Perché l'ordinamento prevede la raccolta delle firme? Per evitare che un qualunque pincopallino presenti delle liste che non hanno nessun sostegno nel Paese. Questo spiega anche il motivo per cui è previsto che le liste che rispondono a certi criteri ne siano esentate.
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Per capirci non c'è bisogno delle firme per sapere che PD, M5S, FI, Lega e FdI hanno un certo seguito nel Paese.
Bisogna anche ricordare che queste eccezioni, previste negli anni '70, hanno subito nel corso del tempo e soprattutto negli ultimi lustri un progressivo ampliamento;
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ampliamento che coincide con l'esplosione del fenomeno dei "partiti" nati in seguito alla fuoruscita di parlamentari da partiti preesistenti. Insomma partiti nati in Parlamento che in molti casi non hanno poi mai neppure avuto un battesimo elettorale perché evaporati prima.
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Comunque le firme da raccogliere sono davvero poche. Per capirci in un collegio plurinominale della Camera ci sono mediamente un milione di elettori e bisogna trovarne almeno 750 che firmino per la presentazione della lista. Cioè meno dello 0,1% del corpo elettorale.
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Ciononostante, in fase di conversione di un decreto-legge riguardante le elezioni amministrative e i referendum tenuti a giugno, il Parlamento ha approvato alcune disposizioni volte ad ampliare il novero delle liste che non hanno bisogno di raccogliere le firme.
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Poi di queste disposizioni è stata data un'interpretazione volta ad ampliare ulteriormente le liste beneficiarie.
Ci sarà da ridere nell'ipotesi (improbabile) in cui gli uffici elettorali circoscrizionali e quello centrale adotteranno un'interpretazione restrittiva.
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Poi ci sono coloro che hanno chiesto di poter firmare le liste anche in modalità telematica.
Pure in questo caso l'obiettivo è quello di facilitare la presentazione delle liste, ma questa richiesta è, al contrario degli ampliamenti di cui sopra, seria e condivisibile.
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In primo luogo non è volta ad eludere la raccolta delle firme, ma solo a facilitarla tecnicamente.
In secondo luogo si tratta di considerare le firme per presentare le liste alla stessa stregua delle firme per presentare una proposta di legge popolare o un referendum.
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È infatti irragionevole - e quindi seriamente sospetto di incostituzionalità - consentire la firma elettronica in certi casi e vietarla in altri del tutto simili.
Inutile dire che questa richiesta - cui dovrebbe provvedere il governo con decreto-legge - è stata disattesa
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mentre si è proceduto ad esenzioni che in concreto di ragionevole hanno ben poco per non dire nulla. E basta leggere i giornali per averne numerosi esempi.
Termino questo thread fin troppo lungo con una constatazione amara:
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tutto questo accade perché la stragrande maggioranza dei partiti non è in grado neppure di raccogliere le firme dello 0,1% del corpo elettorale in quanto privo di radicamento territoriale. Ed è questa crisi dei partiti alla base di molti problemi della nostra democrazia.