Per rendere la spesa pensionistica più sostenibile si potrebbero fare tre cose:
1) rimuovere l'adeguamento al 100% dell'inflazione per tutti e passare ad un sistema a scaglioni di adeguamento per almeno 5 anni
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2) inserire un’età minima adeguata come ulteriore requisito per andare in pensione 3) rimuovere le agevolazioni per andare in pensione anticipatamente fatta eccezione per l’APE social a cui andrebbe applicata una grande modifica
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Sul primo punto propongo di creare 6 scaglioni di reddito pensionistico come segue: 1) da 0 a 9999 2) da 10000 a 19999 3) da 20000 a 29999 4) da 30000 a 39999 5) da 40000 a 49999 6) da 50000 in su
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Su questi scaglioni propongo di applicare le seguenti rivalutazioni: 1) 100% 2) 80% 3) 60% 4) 40% 5) 20% 6) 0%
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Basandomi sulla seguente tabella pubblicata da Itinerari Previdenziali e basandomi sui livelli di inflazioni previsti (che saranno sicuramente errati ma sono un punto di partenza) con 8% quest’anno e a seguire 6,4,2 e 2 si arriverebbe alla fine del periodo ad avere..
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una spesa nominale su pil inferiore rispetto al sistema attuale di circa 35 miliardi (intervallo 28-42).
A questo andrebbe sommato l’effetto della seconda proposta ossia di inserire un’età minima per andare in pensione.
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La mia idea sarebbe di partire da un’età minima di 62 anni e di farla salire della metà dell’aumento dell’aspettativa di vità ogni anno (se l’aspettativa di vita salisse di 8 mesi in un anno l’anno dopo l’età minima salirebbe di 4 mesi).
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La terza parte della proposta prevede di rimuovere le agevolazioni che permettono di andare in pensione anzitempo fatta eccezione per l’APE social a cui applicherei una sostanziale modifica.
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Le categorie non dovrebbero più essere decise dalla contrattazione tra politica e sindacali ma aggiornate annualmente in base all’aspettativa di vita stimata per le categorie di lavoro. 9/n
Se l’aspettativa di vita si discostasse in maniera negativa per più di una deviazione standard rispetto alla media allora la categoria andrebbe inserita tra quelle considerate usuranti.
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L’insieme di queste proposte porterebbe a regime ad un risparmio nell’ordine del 2% del PIL.
Risorse che si potrebbero usare in parte per abbattere il cuneo contributivo e in parte per rendere il bilancio pubblico più sostenibile.
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Simulazione grafica fatta sapendo che a luglio, secondo l'analisi sierologica svolta dall'#ISTAT, i casi reali di positività al covid-19 erano 6 volte i casi dichiarati.
Questo vuol dire che non dobbiamo preoccuparci?
Niente affatto. Anche se la letalità reale potrebbe essere vicina al 2% (o anche inferiore) uno dei più grandi rischi è il cosiddetto concentration risk.
Cosa vuol dire?
Banalmente che se abbiamo troppi malati assieme sarà impossibile curarli tutti decentemente.