Thread by @acino2020

C’era una volta un paese chiuso tra un mare altrettanto chiuso e una catena di monti che cucivano una valle via l’altra. Erano pochi gli abitanti che ne varcavano i confini, e siccome non facevano mai ritorno né mandavano notizie, ciò scoraggiava altri a seguirne l’esempio.
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L’isolamento geografico di Nullandia, questo il nome del paese, si era tradotto in chiusura mentale dei suoi cittadini, convinti di vivere uno dei territori più floridi e giusti del pianeta (di cui sapevano molto poco, data l’assenza di telefoni e figuriamoci internet).

Erano noti per lamentarsi poco, o solo di problemi inesistenti come una probabile invasione straniera, la cui minaccia pareva incombere una volta al mese, almeno secondo le fonti governative.

Il Parlamento di Nullandia, democraticamente eletto secondo leggi vigenti immutabili da secoli, non aveva poi molto di cui occuparsi, se non far quadrare il bilancio nel Registro delle Sostanze Psicoattive Somministrate al Popolo (SPSP da qui in poi).

Sembra più complicato di quanto fosse: i deputati scelti dal popolo —per modo di dire— ne dovevano amministrare l’umore e l’attività, ma favorendo i loro veri padroni: uomini pingui dal sigaro fumante in bocca e altrettanto fumante caffè in tazza grande,

a capo di non grandi ma grandissime case farmaceutiche, a loro volta cugine di sette sorelle un po’ pazzerelle e presuntuose, capaci addirittura di attentare alla sicurezza del pianeta senza prima averne cercato uno di scorta.

La gente di Nullandia era all’oscuro di tutto ciò, ma anche l’avesse scoperto non avrebbe potuto capirlo, sprovvista di strumenti. Basti dire che il Ministero dell’Istruzione era scherzosamente detto

Ministero della Distruzione nei tanti dispensari dove si somministravano legalmente le SPSP più amate come zucchero, etanolo o nicotina e soprattutto caffeina, senza la quale a nessuno sarebbe mai saltato in mente di alzarsi la mattina dopo la consueta sbornia serale.

Certo bisognava sottostare a leggi stupide e obsolete, ma, per il resto, gli Spensierati (antico nome della tribù primigenia e mai cambiato) riuscivano a mangiare ogni giorno, senza nemmeno doversi crucciare all’idea che i primi cittadini mangiassero ben più di loro.

Una delle leggi meno tollerate era la 69/90, stabilita (forse) millenni prima onde proibire categoricamente la somministrazione autonoma di tre SPSP in particolare: ossitocina, dopamina e serotonina.

La sola applicazione della 69/90 era sufficiente a dare lavoro alle schiere delle Guardie di Sicurezza, angeli autorizzati a far rispettare norme da chiunque, soprattutto i più giovani, che…

...Ovunque! Innanzi ai licei destinati all’educazione, nei parchi a memoria di grandi imprese, sotto alberi patrimonio dell’umanità… (Ho un groppo in gola, quasi è difficile pronunciarlo per via dello scandalo che tale comportamento generava tra le teste vuote di quel paese).

Insomma, fatto sta che questi adolescenti —in preda a reazioni chimiche fuori controllo— se ne andavano in giro bel belli a cercarsi liberamente le suddette SPSP, senza autorizzazione ufficiale dei dirigenti scolastico-medico-genitoriali, né accontentarsi della microdose

settimanale comunque prevista per la loro età.
A questi ragazzini la felicità pareva non bastare mai, si può dire che ne fossero dipendenti, maschi quanto femmine. E giù multe come piovesse, stigma dai più maturi, che sì, in gioventù anche loro avevano provato lo sballo

di sbaciucchiarsi con gli amici, ma poi erano venuti il lavoro, le responsabilità e i figli (no, figuriamoci, la loro prole non pomiciava in giro di nascosto, era —cito testualmente— «per la famiglia tradizionale»).

Se questa storia fosse vera, potrebbe anche avere un lieto fine: un giorno tornò a Nullandia un vecchio praticamente cieco, che se n’era andato da giovane, e portò un verbo strabiliante: oltre il confine, la gente faceva l’amore.

Dappertutto, a qualsiasi età e qualunque ora. L’ossitocina era disponibile gratis per tutti, la dopamina sgorgava da una fonte sotterranea inesauribile, la serotonina cresceva sui cigli delle strade.

Così, risvegliando desideri anche nei cuori più vetusti, il vecchio iniziò a tracciare un segno sulla terra col suo bastone, e poi un altro e un altro ancora, fino a disegnare la mappa per andare oltre.
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