1) Acquisto congiunto volontario di gas + rinegoziazione con attuali fornitori di lungo periodo per provare ad abbassare i prezzi: bene per 🇩🇪
2) Nuovo benchmark per prezzi LNG che viene acquistato da soggetti Ue, separando così il mercato
gasdotti dal mercato LNG: effetti sul prezzo tutti da valutare. 3) Corridoio dinamico di prezzo, temporaneo, con le condizioni capestro già fissate ex art. 23 del progetto di regolamento: se mai vedrà la luce avrà l'effetto di tagliare gli approvvigionamenti. 4) Quadro temporaneo
per price cap su generazione elettrica, come Spagna, a condizione che prevenga aumento consumi di gas e non porti turbativa ai flussi transfrontalieri: se mai vedrà la luce, favorisce chi ha tanto rinnovabile, quindi aumentano differenziali di prezzo (e di inflazione) ad esempio
tra 🇩🇪e 🇮🇹. 5) Trasparenza e liquidità: norme per diminuire la volatilità (qui dovrebbe essere compreso l'allargamento dei collaterali a garanzia e il freno temporaneo alle contrattazioni in caso di volatilità estrema intraday). 6) Semplificazione burocratica. 7) Solidarietà
obbligatoria tra paesi nel caso di emergenza gas. 8) Maggior sforzi per risparmiare energia: altri razionamenti. 9) Strumenti pertinenti: raschiare il fondo del barile dei fondi ESISTENTI inutilizzati Ue per destinarli al sostegno di imprese e famiglie.
Come si vede, misure sostanziali sono solo gli acquisti comuni, volontari, e l'obbligo di solidarietà. Forse le misure su liquidità e volatilità. Nessuna di queste riguarda il prezzo del gas. I due tetti sono tutti da scrivere e da sottoporre
alle pesanti condizioni esposte.
Che tutto ciò rappresenti "un successo" è davvero difficile da argomentare.
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🧵La proposta di regolamento della Commissione sul celeberrimo tetto al prezzo del gas, che sarà presentata domani, salvo cambiamenti.
Il Consiglio PUO' (quindi potrebbe anche NON) adottare un meccanismo temporaneo (max tre mesi) per limitare i danni da prezzi estremi del gas,
a condizione che:
- ciò non danneggi gli altri scambi bilaterali;
- non infici la sicurezza del sistema di approvvigionamento gas;
- non porti ad un aumento dei consumi di gas;
- sia strutturato in modo tale da non influire sui flussi di gas infra-UE;
- non danneggi la stabilità e il funzionamento ordinato del mercato dei derivati;
- tenga conto dei prezzi negli altri mercati organizzati nella Ue.
Di fatto, con queste condizioni è pressoché irrealizzabile. In ogni caso, massimo varrebbe per tre mesi (rinnovabili? non si sa).
🧵Articolo su La Verità del 24 febbraio 2022 (l’invasione dell’Ucraina avvenne quel giorno, pezzo scritto il 23).
“Non è un caso che Vladimir Putin abbia deciso di passare all’azione proprio in questi giorni sul dossier Ucraina […]. L’occasione, attesa da anni, gli è fornita
dalla eccezionale crisi energetica che è venuta maturando in Europa. Una crisi indotta dall’Unione europea con il frettoloso e improvvisato abbandono dei combustibili fossili attraverso il programma Fit for 55, proprio nel mezzo di una violenta crisi economica
(quella del 2020-21), che non ha eguali nella storia per genesi, sviluppo e conseguenze.
La questione strategica ucraina si interseca con quella energetica sul fondo del mar Baltico, dove sono posati i tubi del gasdotto Nord Stream 2, che raddoppia il gemello Nord Stream 1 già
"[...] I rincari sono qui per restare, almeno fino a quando la domanda non subirà un calo consistente che riporti l’offerta in una condizione di surplus. Nel comparto dell’energia, l’elasticità della domanda
(cioè la reattività della domanda al variare del prezzo) è assai più bassa che in altri settori commerciali, perché l’energia è un bene essenziale e i consumatori sono disposti a pagare anche molto pur di averne disponibilità. Tuttavia, per quanto alto, esiste un prezzo oltre
il quale la domanda si riduce drasticamente. Per ciò che riguarda il gas, la domanda industriale italiana comincia ad essere vicina a quel prezzo, visto che sta già facendo segnare un –8% nei primi cinque mesi del 2022. Se le quotazioni dovessero aumentare, è facile prevedere che
🧵 Costi dell'energia alle stelle - Le cause
Da La Verità, 4 settembre 2022
Esaminiamo le radici del problema energetico europeo. L’idea nata negli anni ’90 era di creare un mercato europeo concorrenziale per una materia prima essenziale come il gas naturale. Avendo poca
produzione, l’Europa importava gas dai paesi grandi produttori (Norvegia, Russia, Algeria) con contratti di lungo termine. Il prezzo iniziale della materia prima variava di mese in mese, essendo agganciato all’andamento dei prezzi di un paniere di petroli con formule che usavano
la media dei prezzi dei petroli e del cambio con il dollaro su tre, sei o nove mesi. Il prezzo del gas era quindi legato a un mercato estremamente liquido, quello del petrolio in dollari USA, e le formule di calcolo che usavano valori medi su più mesi fornivano una certa
[La Commissione europea vuole introdurre un tetto al prezzo del gas russo]. Si applicherà un prezzo massimo al gas proveniente dai gasdotti russi e solo a quello. L’obiettivo, ha spiegato
Ursula von der Leyen, è quello di ridurre le entrate di Mosca per evitare che Putin possa tamponare le perdite che subisce dalle sanzioni con lo straordinario ricavo derivante dalle vendite di gas a prezzi altissimi.
Abbiamo già esaminato questa proposta, filtrata nei giorni
scorsi, che prevede da parte dell’Ue l’applicazione unilaterale di un tetto massimo. Un po’ come il bugiardino di un medicinale mette in guardia sulle possibili reazioni avverse, il documento illustrativo della proposta che abbiamo potuto visionare avverte che la reazione di
Nella settimana appena conclusa i prezzi del gas nei mercati all’ingrosso europei hanno registrato nuovi rialzi record. Sul mercato olandese TTF (la maggiore piazza di scambio del gas in Europa) il prezzo del gas con consegna giornaliera
(il cosiddetto day ahead) si è assestato per venerdì a 41,20 € per mille kWh (circa 43,6 €cent al metro cubo), dopo aver toccato un massimo il 16 agosto a 47,69 €/MWh. Rispetto a un anno fa i prezzi day ahead hanno subito un incremento di oltre il 500%.
Un aumento che ha
dell’incredibile. Anche i prezzi del gas con consegne future hanno subito rincari notevolissimi. Già nell’ultimo aggiornamento delle tariffe, stabilite trimestralmente dall’Autorità per l’Energia (ARERA), si sono visti i primi effetti sulle bollette degli italiani, almeno per