1/n Nel 2021 ho partecipato alla perforazione della carota di ghiaccio più profonda estratta da un #ghiacciaio Alpino. 222 metri di buon ghiaccio dal più grande ghiacciaio italiano: quello dell’#Adamello.
2/n L’impresa è stata una sfida per lo spessore del ghiacciaio di oltre 200 m. Se nelle zone polari carote tanto lunghe sono la norma, per i ghiacciai continentali sono l’eccezione. La logistica adatta a una perforazione polare su un ghiacciaio a 3000 metri è stata complessa.
3/n C’è poi il fatto che il ghiacciaio dell’Adamello è caldo e bagnato, in gergo temperato. Questo significa che si trova alla temperatura di fusione e contiene acqua liquida. Per perforare un ghiacciaio simile non è possibile usare i carotieri meccanici.
4/n Bisogna usarne uno termico che fonde il ghiaccio invece di tagliarlo. Se si usasse un carotiere con coltelli i residui di taglio si impasterebbero con l’acqua bloccando tutto in pochi metri. Non ci sono molti carotieri termici adatti per spessori di ghiaccio tanto elevati.
5/n Anche l’aspetto scientifico sarà una sfida. Di norma le carote di ghiaccio si perforano sui ghiacciai freddi, dove la temperatura del ghiaccio è sempre negativa, non c’è acqua di fusione e i segnali stratigrafici sono ben preservati.
6/n Molti ghiacciai freddi stanno trasformandosi in temperati. Studiare i ghiacciai temperati è l’unico futuro per le carote di ghiaccio estratte dai ghiacciai montani. Il problema dei ghiacciai temperati è però che l’acqua rovina i segnali e li rende difficili da interpretare.
7/n Per ora abbiamo terminato il primo taglio della carota, il primo passo per preparare i campioni da condividere con i laboratori coinvolti nel progetto. Abbiamo trascorso una settimana a -20°C a tagliare. Almeno dicono che il freddo mantiene giovani… E adesso?
8/n Adesso comincia la parte difficile: le analisi e l’interpretazione dei dati. Vedremo quali storie il ghiacciaio dell'Adamello ci racconterà.
Grazie a Elena per l'aiuto e a Claudio per l'impeccabile gestione delle celle fredde!
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0° all'interfaccia terreno-neve e presenza di acqua liquida
Terreno regolare privo di asperità
Pendenza > 15°
Manto di neve uniforme, privo di strati deboli
Seguitemi per altre ricette
(spiegazione della foto qui sotto👇)
Questa è una bocca di balena, ovvero una frattura di slittamento che si apre in un manto nevoso coinvolgendolo fino alla base. Si intuisce che a causare l’apertura è stato appunto lo slittamento del manto a valle della frattura.
A dirlo sono anche i fili d’erba schiacciati lungo la linea di pendenza, proprio a causa dello scivolamento.
Responsabile di questi fenomeni è la lubrificazione dell’interfaccia tra neve e suolo, prodotta dalla presenza di acqua di fusione.
L'assurda vicenda della pista da sci svata sui ghiacciai del Monte Rosa
🧵1/n Nelle scorse settimane una pista da sci è stata scavata sui ghiacciai tra Zermatt e Cervinia per preparare un tracciato destinato alle gare di Coppa del Mondo, al cospetto del Cervino.
📷: S. Anex
2/n Grazie al prezioso reprtage di Sebastien Anex, le immagini dei bulldozer che spianano i già compromessi ghiacciai del Teodulo e di Valtournenche, hanno fatto il giro del mondo. La questione però non è solamente estetica.
3/n In primis sembra che parte di questi lavori siano stati fatti in aree al di fuori del dominio sciabile, andando a intaccare una parte di ghiacciaio che non avrebbe dovuto essere coinvolta. Gli accertamenti da parte delle autorità sono in corso sia in Svizzera che in Italia.
La fine groenlandese di Alfred Wegener
🧵1/n Le persone ritratte in questa fotografia sono lo scienziato tedesco Alfred Wegener e l’esploratore inuit Rasmus Villumsen. Lo scatto fu catturato il primo novembre 1930, nel cuore della calotta groenlandese.
2/n Si tratta dell’ultima immagine che mostra Wegener e Villumsen in vita. Cosa ci facevano negli anni ’30 nel gelido cuore della Groenlandia alle soglie dell’inverno artico? Per rispondere bisogna ripercorrere una storia di scienza, esplorazione e sacrificio.
3/n Oggi Alfred Wegener è ricordato per la teoria della deriva dei continenti, secondo cui essi non sono immobili ma cambiano posizione nel tempo. Questo modello, che Wegener sviluppò negli anni 1920, è stato il fondamento su cui è stata costruita la tettonica delle placche.
🧵1/n Siamo usciti dal rifugio (Marinelli-Bombardieri 2900 metri) alle 4.30 e il termometro segnava 10 gradi. Facendo finta di niente ci siamo messi in cammino verso i grandi ghiacciai.
2/n Raggiunta la bocchetta un maestoso panorama glaciale ci si è parato innanzi. Se fosse stata la prima volta in quel luogo saremmo stati semplicemente rapiti da tanta bellezza.
3/n Enormi bastioni di roccia nera eretti su un campo di ghiaccio esteso a perdita d’occhio e coronato da impressionanti colate. Conoscevamo invece quei luoghi e abbiamo subito osservato che per metter i piedi su ghiaccio avremmo dovuto camminare 10' in più tra gli sfasciumi.
🧵1/n Mentre percorro la solita pista in bicicletta, a un tratto i miei sensi vanno in confusione.
Seguo la sterrata al margine di un fitto bosco. Fino a poche settimane fa potevo lanciare lo sguardo al suo interno, facendomi strada tra i rami spogli.
2/n Ora che le foglie sono esplose col loro verde brillante tutto è invece celato e bastano pochi metri per oscurare completamente la foresta. Un mondo buio, umido e meraviglioso. Non tutto è però sigillato in quello scrigno vegetale.
3/n In questo periodo di tanto in tanto dei respiri balsamici si sprigionano dal bosco invadendo la pista e le mie narici. Un'essenza di aglio riempie l'aria e per un istante la mente mi fa credere di trovarmi in cucina, insieme a un soffritto sul fuoco.
Una storia di geografia per il 25 aprile - la storia di Bruno Castiglioni 🧵
1/n Il 25 aprile 1945 a Pavia -come in gran parte d’Italia- è una giornata agitata. Il CNL ha proclamato l’insurrezione e non mancano nazi-fascisti che continuano a combattere.
2/n Nella periferia della città un gruppo di tedeschi spara a chiunque si avvicina al loro presidio. Sono già morte alcune persone e le voci degli scontri si spargono in Pavia. Un geografo si offre volontario per parlamentare con i soldati.
3/n Conosce il tedesco e spera di riuscire a convincerli a deporre le armi. Corre in comune dove riceve sia dal CNL che dal podestà l’incarico ufficiale per tentare la mediazione.