Per come stanno ad oggi le cose, l’obiettivo più probabile degli Stati Uniti 🇺🇸 è l’Iran 🇮🇷
Gli elementi che portano a questa conclusione sono numerosi, per quanto – ovviamente – indiziari.
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2/. Innanzi tutto, l’Iran è un nemico storico degli USA, e molto più che la Russia è percepito in occidente come un paese estraneo, ostile.
Il fatto che sia considerato una teocrazia islamica è in questo un fattore determinante.
3/ In questa fase, ed in misura crescente, l’Iran si configura come un alleato strategico della Russia, con cui coopera sia sul piano economico che militare.
4/ Oltre ad avere una posizione strategica importantissima, l’Iran 🇮🇷 è il 2º paese al mondo per riserve di petrolio e dispone delle seconde riserve di gas mondiali dopo la Russia 🇷🇺
5/ Un’eventuale caduta del regime iraniano 🇮🇷 aprirebbe la strada ad una eguale sorte per Hezbollah in LIbano 🇱🇧, e soprattutto per il regime di Assad in Siria 🇸🇾 – altro alleato di Mosca 🇷🇺,
Gli USA e la NATO dispongono nell’area di basi, di punti d’appoggio e paesi amici. In una decina di paesi vicini ci sono basi americane,
7/ nel mare Arabico incrociano le navi della 5a flotta, a due passi c’è l’irriducibile nemico Israele.
Un conflitto nell’area avrebbe il vantaggio di riavvicinare Washington e Ryad, tradizionalmente ostile a Teheran, con cui i rapporti si stanno ultimamente inasprendo nuovamente.
8/ Un regime change in Iran 🇮🇷 renderebbe pienamente sostituibile la Turchia 🇹🇷 , come pilastro regionale dell’impero.
L’Iran non dispone (ancora) di armi nucleari – Israele si.
9/ L’abbattimento dell’ostile regime iraniano interromperebbe sia la linea del corridoio nord-sud che la nuova via della seta.
Il paese è attualmente oggetto di una fase di pre-riscaldamento; dopo il fallimento dell’ennesimo tentativo di rivoluzione colorata,
10/ siamo adesso nella fase del #terrorismo. Per il momento ad agire sono prevalentemente commando dell’Isis (riconducibili quindi all’Arabia Saudita), ma quanto prima arriveranno i curdi (il Kurdistan iracheno è una solida base americana),
12/ così come che la Russia decida a sua volta di sostenere attivamente l’alleato, come ha già fatto in Siria.
Ma gli USA hanno già condotto una proxy war contro l’Iran, utilizzando l’Iraq di Saddam, e riuscendo a mantenere il conflitto in un ambito accettabile.
13/. Anche se ovviamente la situazione è oggi profondamente diversa da quella di quarant’anni fa. Lo è però anche per gli Stati Uniti, che hanno la necessità di agire.
È assai probabile che, comunque, ciò non avvenga prima di una qualche conclusione del conflitto in Ucraina,
15/ L’ordine del caos: gli Stati Uniti hanno messo a punto un vero e proprio format, replicabile quasi all’infinito sinistrainrete.info/articoli-brevi…
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Putin ha intuito per tempo la trappola tesagli dalla élite di potere USA
Il comando statunitense ha necessità di una pausa invernale per riconfigurare il proprio complesso militare-industriale e potenziare le armi delle forze armate ucraine.
(segue)
2/ Senza 3-4 mesi di calma, gli americani e le forze Nato presenti in Ucraina potrebbero subire una schiacciante sconfitta.
3/ Il comando USA sa bene che la Russia si è preparata il più possibile per un’operazione offensiva su larga scala, che può concludersi solo con una vittoria completa.
Guerra - Il blocco dei debitori e quello dei creditori
Da un lato c’è il vecchio blocco imperialista definibile “dei debitori”, a guida americana e anglosassone, con l’Europa al traino, impegnati a difendere un’infiacchita egemonia con tutti i mezzi possibili,
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2/ una volta militar-monetari e dopo la grande recessione anche protezionistici.
Dall’altro lato, c’è un emergente blocco imperialista “dei creditori” a guida cinese, che coinvolge russi e vari asiatici e registra un’indubbia fase di ascesa.
3/ Quest’ultima, tuttavia, è resa instabile proprio dalla decisione di rispondere al protezionismo dei debitori con una scompaginante aggressione militare, che sfida il feroce monopolio della guerra imperialista lungamente detenuto dagli Stati Uniti e dagli alleati occidentali.
Dichiarazione del presidente 🇷🇸 Vučić sull’attuale crisi con il Kosovo
“Oggi è chiaro a tutti chi è stato costruttivo e chi si batte per la pace e la stabilità. Per ragioni a me poco chiare, non siamo riusciti a raggiungere alcun accordo". 1/3
2/3. “Voglio riassumere tutte le impressioni e mi rivolgerò al nostro popolo. Ci aspettano notti insonni e molti giorni difficili. Quando si parla di qualcosa in futuro, bisogna rispettare gli accordi che sono stati firmati.”b92.net/eng/news/polit…
3/3. Loro vogliono rispettare qualcosa che non è stato nemmeno discusso. Certamente non sarà facile nel prossimo periodo", ha concluso Vučić dopo l’incontro tenuto oggi a Bruxelles per discutere della crisi in Kosovo e Metohija, nell'ambito del dialogo con Pristina.
Due piloti buontemponi 🇷🇺 si sono divertiti a “terrorizzare” le navi della Nato schierate nel Baltico 😂😂
Comunicato stampa della NATO:
“Due aerei da combattimento russi si sono avvicinati in modo non sicuro e non professionale alle navi NATO
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2/. HNLMS Tromp e FS Chevalier Paul nel Mar Baltico giovedì (17 novembre 2022), sorvolandole ad un'altitudine di 300 piedi [ca. 91 metri 😂] e non rispondendo ai tentativi di comunicazione degli Alleati.
Le forze NATO hanno agito con calma e responsabilità in ogni momento.”
3/ “I piloti russi 🇷🇺 NON hanno risposto alle comunicazioni delle forze alleate e hanno sorvolato le navi della Nato ad un'altitudine di 91 metri e ad una distanza di 73 metri.” 😎😂🤣 navalnews.com/naval-news/202…
2/ Secondo i media USA, i politici temono che una campagna di raccolta fondi su larga scala possa generare rabbia tra i cittadini e dare il via a nuove proteste di massa, considerata la notevole affluenza registrata alle dimostrazioni tenutesi in molte città europee
3/ per chiedere lo stop degli aiuti finanziari indiscriminati al regime di Kiev, la revoca delle sanzioni alla Russia, una maggiore attenzione alla crisi interna che si si sta abbattendo sui cittadini europei.
Tim Sebastian, conduttore e presidente di Conflict Zone, il talk show politico di punta di Deutsche Welle, intervista il professor Marandi @s_m_marandi
Tema: proteste in corso in Iran e violazione dei diritti umani.
(segue)
2/ Il giornalista incalza di domande il prestigioso ospite, ma subisce un contropiede fulminante.
Marandi è costretto a rinfrescargli la memoria:
La Germania era il principale fornitore di armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.