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Nov 27 10 tweets 3 min read
I manifestanti spinti al limite dalle severe misure anti COVID della Cina a Shanghai sono scesi in piazza la rimozione del leader onnipotente del Paese, Xi Jinping, e si sono scontrati con la polizia in diverse città, in una sorprendente sfida al governo.
Nella capitale finanziaria cinese, la polizia ha sgomberato con la forza i manifestanti che chiedevano le dimissioni di Xi Jinping e la fine del governo del Partito Comunista Cinese, ma ore dopo la gente si è radunata di nuovo nello stesso punto.
Secondo i social media, le proteste si sono diffuse anche in almeno altre sette città, tra cui la capitale Pechino, e in decine di campus universitari.
In questo video manifestanti arrabbiati abbattono le barricate a Wuhan, la città cinese da cui nel dicembre 2019 si è diffusa la pandemia di COVID19. Le proteste contro il lockdown si stanno diffondendo in sempre più città della Cina.
Le proteste su larga scala sono estremamente rare in Cina, dove le espressioni pubbliche di dissenso sono abitualmente soffocate - e sono una sfida diretta e straordinaria a Xi, il leader più potente del Paese da decenni, da poco rieletto presidente per un terzo mandato.
A tre anni dalla comparsa del virus, la Cina è l'unico grande Paese che sta ancora cercando di fermare la trasmissione del COVID-19 - una politica "zero COVID" che vede regolarmente milioni di persone confinate in casa per settimane e richiede test quasi costanti.
Inizialmente le misure erano state ampiamente accettate per ridurre al minimo i decessi mentre altri Paesi subivano ondate devastanti di infezioni, ma nelle ultime settimane il consenso ha iniziato a vacillare.
Venerdì scorso, 10 persone sono morte nell'incendio di un condominio e molti ritengono che il loro salvataggio sia stato ritardato a causa delle eccessive misure di isolamento.
Questo ha scatenato un fine settimana di proteste, in quanto la capacità della popolazione cinese di tollerare le dure misure ha apparentemente raggiunto il punto di rottura.

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