Per me il tema nel #PD non è il leader ma l'identità, e le politiche che la esprimono. La competizione tra @sbonaccini e @ellyesse non scioglierà questo nodo. Sono entrambe persone che sanno far politica, e hanno mostrato una certa duttilità (una virtù, se governata da principi).
Allo stato attuale, chiunque vinca, il problema del nodo da sciogliere è rimandato. Al netto di qualche sfumatura, non credo si possa affermare che i due candidati incarnino una "destra" e una "sinistra". Saranno le azioni di chi viene eletto, a dare indicazioni in questo senso.
Certo, è un dato che la destra del #PD sembra orientata a sostenere @sbonaccini e la sinistra a sostenere @ellyesse, ma non ne farei una questione dirimente. Chiunque vinca, il partito sarà probabilmente retto in modo consensuale.
Nel medio periodo, e tenendo d'occhio le tendenze dell'elettorato, questa soluzione (che assomiglia troppo a quelle del passato) è però un problema, e potrebbe essere insufficiente ad arrestare il declino del partito.
La sintesi che il futuro segretario/a dovrà trovare non può essere quella del "ma anche". In un tempo di fratture e contrapposizioni è opportuno non esasperare il conflitto, ma è sbagliato ignorarlo. Prima o poi la realtà ti costringe a dire da che parte stai.
Pensate agli scioperi, e al fatto che una delle canzoni più popolari del movimento operaio statunitense ha come titolo una domanda: "which side are you on?":
Nota conclusiva: vedo che si parla di un'altra candidatura, di sinistra, quella di @giannicuperlo. Non credo sia una buona idea. Capisco l'esigenza di contarsi, non solo tra una maggioranza e un'opposizione, ma anche tra parti di ciascuna. Ma temo che gli elettori non capirebbero
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Ma il neoliberalismo non esiste. In realtà gli storici individuano la preistoria del neoliberalismo come movimento di pensiero che intende rinnovare il liberalismo, ma senza tornare al "liberalismo sociale" interventista, agli anni Trenta. 1/
Nella letteratura si fa riferimento come passaggi cruciali al Colloque Walter Lippman (1938) e alla fondazione della Mont Pelerin Society (1947). Qui c'è una ricostruzione accessibile: tandfonline.com/doi/full/10.10… /2
Nel 1951, in un breve scritto, Milton Friedman ne delinea il profilo ideologico. Qui si può leggere il testo originale: miltonfriedman.hoover.org/internal/media… /3
"Non ci può essere democrazia senza proprietà e mercato. Proprietà e mercato vogliono dire capitalismo. Ma il capitalismo contrasta con la democrazia". Questo, in estrema sintesi, il problema posto da Michele Salvati in suo libro di qualche anno fa: mulino.it/isbn/978881513… . /1
Questo è anche il problema cui deve dare una risposta la sinistra riformista, quella cioè che accetta la proprietà privata, il mercato e il metodo democratico, ma vuole difendere l'eguaglianza. /2
Ovviamente una discussione seria di questo problema e della sua possibile soluzione non può prescindere da una descrizione realistica dei fenomeni cui si allude usando i termini impiegati nella formulazione del problema stesso. /3
Sono colpito dal fatto che nel dibattito sul futuro del #PD di tanto in tanto venga evocato lo spettro di Corbyn. Nella maggior parte dei casi non dalla sinistra, ma dai "riformisti". /1
Eppure Corbyn è un fenomeno quintessenzialmente britannico, l'equivalente in politica di HP Sauce. Le sue radici sono nel radicalismo democratico di Tony Benn, più Levellers che Marx. Lontano anni luce dalla cultura del PCI o di qualunque altra cosa della sinistra italiana. /2
Quando ne scrissi per @rivistailmulino nel 2015: rivisteweb.it/doi/10.1402/81… lo feci non per indicare un modello alla sinistra italiana, ma per segnalare un tema: la Terza Via stava entrando in crisi. Nel paese dove era nata. /3
Interessante rileggere dopo tanti anni il saggio su "Liberalismo vecchio e nuovo" incluso in questo notissimo libro pubblicato per la prima volta nel 1981.
Bobbio commenta la rinascita dell'interesse per il liberalismo nella sinistra italiana, prendendo spunto dalla ripubblicazione del saggio sulla libertà di John Stuart Mill curato da Giulio Giorello e Marco Mondadori per @ilSaggiatoreEd. Un libro che fece scandalo.
Bobbio invece se ne compiace, guarda con favore alla riscoperta del liberalismo inteso come difesa della libertà dalle interferenze. Dice che è una cosa buona che la sinistra accetti questo contributo del pensiero liberale e lo faccia proprio.
A nice box, isn’t it? Neapolitan, hand painted, has recently surfaced from old stuff which originally belonged to my great grandfather Aniello Salzano. #memories 1/1 @MariuzzoAndrea@AntonioBanfi1@GioB1974
The real surprise was its content though: photos, letters, documents, newspapers cuttings. All related to the life of Umberto, the last son of my grandfather. 1/2
He studied agriculture in Naples, went to Libya to work as an agronomist. When Italy entered In the war on the side of Germany and Japan, Umberto joined the army. He was in Greece. 1/3