Che #Napoli abbia una storia antica e straordinaria lo sappiamo ma in un anno, il 1600, la sua storia inizia a entrare nella coscienza di tutti.
A quel tempo Napoli è tra le grandi capitali europee,
senza essere capitale di niente. È solo la più popolosa delle città del vastissimo impero di Spagna. E proprio gli spagnoli decidono nel 1600 di costruire un Palazzo Reale a Napoli, senza intaccare il centro antico ma aggiungendo al tessuto urbano un nuovo quartiere. Poi
i palazzi reali sono diventati addirittura quattro e ciò ha un po’ sminuito la straordinarietà di quella reggia senza re.
La costruzione a partire dal 1600 di quel primo immenso Palazzo scuote la fantasia dei napoletani finché uno di essi, #Basile, scrive una
favola in lingua napoletana nella quale una ragazza del popolo sposa il principe, che la riconosce grazie a una scarpetta. Basile le dà il nome di #Cenerentola.
Altri grandi scrittori di fiabe riprenderanno secoli dopo il testo di Basile e forse oggi quella favola nata a
Napoli è la più raccontata ai bambini di tutto il mondo.
Mi piacerebbe che i tanti turisti che visitano la città in questi giorni possano ripercorrere lo
scalone reale sentendosi protagonisti di una favola.
(Dal Web).
Del resto chi, almeno una volta nella vita, rapito dalla straordinaria magia di #Napoli, non si è sentito dentro una favola?
Perché #favola è quel posto nel cure che ti rende felice...
(P.P.)
Dimenticavo.
Giusto per...
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Minacciavano arbitri.
Stilavano le griglie arbitrali.
Decidevano chi e quando dovesse essere ammonito.
Tutto il mercato passava dalla loro(sue) mani.
Atleti giovani e forti assumevano farmaci, leciti e illeciti, di ogni genere.
"La farmacia della #juve
era più fornita di una comune farmacia comunale"(Cit)
Addirittura, cosa che fa rabbrividire, ragazzi poco più che ventenni sottoposti a flebo il giorno prima delle gare.
Rabbrividire, sì!
Perché chissà quanti di loro hanno pagato in termini di salute.
Chissà quanti stanno
pagando e chissà quanti pagheranno.
Biglietti alla ndrangheta, così come evidenziato dal processo #AltoPiemonte
E poi c'è l'avvocato #Panis, lo stesso che difende i parlamentari per i vitalizi, che si sofferma sulle #plusvalenze definendole regolari (io aspetto sempre che uno juventino qualsiasi mi spieghi l'affare #Rovella), non avendo la capacità di
distinguere tra bilancio di cassa e di competenza.
Che non solo omette che la Juve abbia "aggiotato" il mercato.
Che non solo ignora la turpe manovra stipendi.
Che non solo si dimentica di Percassi e di tutti i fedeli scudieri di Vecchia Signora
Ma, che nella sua
Fratelli rancorosi, mamme che odiano figli, morti improvvise, avidità si potere, assoluta assenza di sentimenti ed amenità varie...
Racconti, tristemente noti, da far tremare le vene.
Sembrano le storie di una saga Fantasy: roba che Games
of thrones, scansati proprio.
C'è la regina cattiva, Cersei.
C'è Ramsay Bolton, il bastardo che s'impadronisce del potere.
E poi ci sono i "non morti", ovvero la pletora di fanatici ignoranti che sostengono il malvagio potere.
Perché, in un regno siffatto, mmmm pardon regime,
gli idioti asserviti al potere, hanno più voce dei probi.
Forse, in questo semenzaio di ignobili sensi, mancano solo le figure antagoniste: gli #Eroi.
Il loro ruolo avrebbero dovuto assumerlo i media, in ossequio alla loro missione: rivelare la verità.
Ed invece nel paese dei
A questo punto sarebbe sbagliato anche dire che la #juve sta al calcio come la #Mafia alla società civile.
Perché la juve ha influito sul calcio in maniera assai più determinante di quanto ha fatto la mafia nella società: ne ha condizionato ogni aspetto, corrotto gli
attori, creato un sistema che soffocava chiunque non ne facesse parte.
Inoltre, a differenza della mafia, è stata sempre esaltata dai media(anche loro facenti parte del suo sistema), addirittura presa a modello, invece di esser condannata ed emarginata.
Si può dire che ogni
aspetto della nostra vita quotidiana sia segnato dalla presenza delle mafie?
Ovviamente no!
Per quanto ramificate nel tessuto sociale ne rappresentano sempre un fenomeno marginale.
La juve no!
La Juve era l'autentico demiurgo del calcio italiano: capace di condizionare interi
Le nefandezze della #Juve, non esplicano i loro effetti solo nel rettangolo verde, bensì dilagano nel sociale.
Sono chiara espressione di ciò che nei decenni ha soffocato questo paese.
La secolarizzazione del delirio di onnipotenza o, se volete, per dirla alla Sordi: "io sono
io e voi non siete un cazzo".
Fenomeno, tra l'altro, assai diffuso, anzi che si esaspera in proporzione al potere detenuto dai malfattori di turno.
Tele pratica, assai consolidata soprattutto nelle organizzazioni criminali, nel caso della juve,però assume contorni
molto più allarmanti.
Perché, la sciagurata società torinese con la sua condotta ha di fatto buggerato tutti gli italiani.
Tutti coloro i quali vivono il calcio come passione autentica.
Un contegno vile, proditorio, talmente grave e palese che
Non è soltanto la questione di non ammettere quelle che sono le palesi responsabilità e nemmeno la questione di surrogare le mancanze di autostima, sociali, culturali ed economiche, tifando per una squadra vincente
Il problema è che si sentono superiori, che si sentono in diritto
di poter fare tutto, di poter non rispettare regole ed avversari.
Come se ci fosse una missione sportivo- religiosa che ammanti la Juventus.
E se glielo fai notare, giù con gli insulti: personali, alla famiglia, alla memoria di Diego ed alla nostra città.
Fanatici, esaltati
ed invasati, non conoscendo, anzi non riconoscendo alcun valore sportivo, e non avendone di ultronei, ripongono ogni loro aspettativa e speranza in una squadra di pallone, immersi in uno squallore senza continuità logica...
Abolire, termine tanto caro all'amico @PompeoFazio, la