Oggi parliamo di attualità, ma anche di metodo storico.
Ieri la Marcia Straordinaria per la Pace di Assisi @perugiassisi è stata "accusata" di aver usato per i suoi striscioni un carattere (font) "chiaramente" riconducibile ad ambienti di estrema destra.
Noi, a prima vista, abbiamo subito alzato un sopracciglio.
Il carattere ha un sapore anni '20/30, ma ci sembrava decisamente più appartenere allo stile Art Déco che al successivo movimento razionalista che ha dominato l'iconografia fascista.
Per esempio ci ricordava questo: 2/7
E qui entra in ballo il "metodo storico", cioè capire che tipo di caratteri usavano i fascisti di ieri e quelli di oggi e da dove invece arriva il carattere usato nello striscione.
Partiamo da qualche esempio di iconografia fascista degli anni '30, tipicamente razionalista. 3/7
Come potete osservare il carattere razionalista-fascista ha in comune col carattere incriminato la geometricità, del resto il razionalismo deriva dall'Art Déco, ma è ben diverso, soprattutto ama più i triangoli che le curve.
Arriviamo a qualche esempio dei fascisti odierni 4/7
I caratteri usati derivano tutti, chi più, chi meno, dal "fasciofont" per eccellenza, chiamato "Ultras Liberi", di cui parlava esaurientemente un articolo di Vice, ma che a quello "incriminato" ben poco ci somiglia. 5/7 vice.com/it/article/bnw…
Ma allora che carattere è quello usato nello striscione della marcia della pace?
Lo ha individuato un utente (@presElectBidet), è un font commerciale, di recente disegno ma ispirato all'Art Déco (ma va?) ed acquistabile sui maggiori siti di font online: l'Avenida. 6/7
Possiamo capire che il "gusto anni '20-30" faccia subito pensare ad un periodo della nostra storia e che forse si poteva optare per una soluzione più neutra.
Ma che quello sia un font "fascista", ecco, no.
Fra l'altro attenti che il razionalismo lo ha usato pure la sinistra. 7/7
P.S. ci han fatto piacere tutte le interazioni, ma volevamo solo far notare che son due giorni che date del "fascista" a un font creato nel 1994, negli USA, da una società facente parte di un gruppo multinazionale.
Tanto vi dovevamo e aggiunger altro è superfluo.
☮&❤
Visto che lei non delira come molti altri commentatori, proviamo a rispiegarlo.
I classici caratteri fascisti degli anni '30 vengono dal razionalismo che fa parte del Movimento Moderno.
Quello è un RECENTE carattere Art Déco.
Poi che il fascismo abbia usato vattelapesca anche caratteri Art Déco durante i vent'anni di regime COME TUTTO IL RESTO DEL MONDO OCCIDENTALE ovvio che sì.
Li hanno usati da New York a Camberra!
Sono quindi fascisti? NO.
Qualcuno dirà, per ignoranza (scusabilissima) o malafede (molto meno), ma che differenza c'è?
C'è che il razionalismo italiano, in tipografia, come in grafica, come in architettura, è uno stile che, pur parte di un movimento internazionale, è legato al regime.
L'Art Déco NO.
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Alle 5:45 del 20 luglio 1974, precedute da un attacco aereo, delle truppe sbarcano sulle spiagge di un paese europeo, uno di quei "fenomeni mai visti dalla seconda guerra mondiale".
È l'invasione turca di Cipro che porta ad una divisione dell'isola che esiste tutt'oggi.
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La storia è, purtroppo, complessità e bisogna tornare indietro di molti anni per capire come si arriva a quell'evento, precisamente al 1878 quando l'Impero Ottomano, che aveva occupato secoli prima l'isola, la dà in concessione all'UK che la renderà sua colonia nel 1914.
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La popolazione di Cipro, nonostante la sua vicinanza al Medioriente, è per l'80% di lingua greca, i restanti abitanti sono turchi con una piccola minoranza di arabi maroniti: una delle tante storie europee di territori multietnici/multiculturali difficili da gestire.
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Il 25 ottobre 1983 una forza di oltre 7000 militari statunitensi sbarca sulle coste di una piccola isola dei Caraibi.
È la crisi di Grenada, uno degli avvenimenti che caratterizzano la Guerra Fredda ai tempi della presidenza Reagan, oggi dimenticato nella polvere degli anni.
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Grenada è una piccola isola nel mar dei Caraibi sud-orientale, colonia britannica da fine '700, gli viene concessa l'indipendenza dentro al Commonwealth nel 1974.
Primo ministro è Eric Gairy, ex sindacalista e leader del partito nazionalista Grenada United Labour Party.
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Le prime elezioni dopo l'indipendenza nel 1976 vedono Gairy ricorrere a brogli e violenze per garantirsi il potere.
Odiato da tutta la popolazione, un golpe incruento lo depone nel 1979 mentre è in visita all'ONU a New York, dove rimarrà in esilio.
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Anno del Signore 1221.
Federico II regna come Sacro Romano Imperatore.
Papa Onorio III vede fallire la sua Quinta Crociata.
Ma nel Caucaso accade un evento che cambierà per sempre la storia:
Jebe, generale mongolo dell'Orda Azzurra di Gengis Khan, invade la Georgia.
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L'armata mongola è solo una piccola parte dell'Orda Azzurra che gli anni prima ha sottomesso prima il Catai e poi tutti i territori dell'Asia Centrale, ultimo l'impero di Corasmia: il nome di Gengis Khan è legge dall'oceano Pacifico fino al mar Caspio.
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Jebe e il suo luogotenente Subedei sono a capo di circa 20.000 cavalieri. Una forza che sembra esigua, specie se rapportata agli standard di oggi, ma che ai tempi era non enorme ma rispettabile, soprattutto se formata da veterani temprati da anni di battaglie.
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Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 le forze aeree alleate sganciano sulla città tedesca di Dresda oltre 3.900 tonnellate di esplosivi e bombe incendiarie, uccidendo circa 25.000 persone e distruggendo il centro storico.
Ma l'invenzione della "guerra totale aerea" è italiana.
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La prima teorizzazione della distruzione sistematica delle città per scopi non prettamente militari la dobbiamo infatti ad un militare italiano: il generale Giulio Douhet, uno dei primi teorici della guerra aerea fin dal conflitto Italo-Ottomano del 1911.
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Nel suo "rivoluzionario" libro del 1921 "Il dominio dell'aria", ancora studiato nelle accademie militari, suggerisce l'uso sistematico del bombardamento aereo su bersagli civili.
Il libro ha successo fra i circoli militari mondiali, specie negli USA grazie a Billy Mitchell.
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“Non siamo velocisti di breve distanza. Questa è una maratona nel ventunesimo secolo".
Così il 24 novembre 1981 il ministro degli Esteri della Germania Ovest Hans-Dietrich Genscher dice al collega sovietico Andrei Gromyko in conclusione ai negoziati sul gas dalla SIberia.
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Inizia così la costruzione del gasdotto Trans-Siberiano per portare il gas estratto dal giacimento di Urengoy verso l'Europa, con la collaborazione di aziende e banche tedesche che forniscono tecnologia e capitali.
È un terremoto geopolitico che scuote l'Occidente.
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La seconda crisi petrolifera del 1979, seguente alla Rivoluzione Iraniana, porta ad un aumento dei costi dell'energia per l'Europa.
La OstPolitik di Brandt ha però creato canali di comunicazione privilegiati con l'URSS, che il nuovo cancelliere Helmut Schmidt può sfruttare.
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«in quella battaglia memorabile e grandissima, che fu a Campaldino, lui (Dante, n.d.a.), giovane e bene stimato, si trovò nell'armi combattendo vigorosamente a cavallo nella prima schiera; dove portò gravissimo pericolo, perocché la prima battaglia fu delle schiere equestri»
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Così l'umanista Leonardo Bruni descrive la partecipazione di Dante alla battaglia di Campaldino nel suo "Della vita, studi e costumi di Dante".
Ma cosa significò per l'Italia e la Toscana quella battaglia? Perché ancora oggi è così importante, oltre che per il sommo poeta?
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Partiamo, come sempre, dalle premesse. Siamo a fine 1200 e dopo due secoli di lotta la fazione guelfa, cioè le forze che appoggiano la supremazia del Papa come potere non solo spirituale ma anche temporale, sono in Italia dominanti dopo la morte dell'imperatore Federico II.
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