È una spirale che sembra senza via d’uscita e mi chiedo quanto ne siamo davvero consapevoli. Uranio impoverito. Corsa al riarmo, ovunque. E dobbiamo leggere con attenzione e spavento le conclusioni di ieri del Consiglio europeo. shorturl.at/yGJTZ 1/9 #ucraina
Oltre il richiamo potente al diritto e alla giustizia, alla difesa dell’aggredito, le parole sembrano contraddire ogni lezione della storia su come si tenta di costruire un dialogo. Un testo che parla di #pace in cima, come fosse davvero centrale, ma è solo testo di guerra. 2/9
Va letto tutto e bene. Riferendosi all’impegno nel progetto di pace di Zelensky sembra dirci: “ci stiamo provando”. Se mai si dovesse spingere oltre il coinvolgimento europeo, diranno forse “noi avevamo un progetto”, “abbiamo sostenuto i dieci punti”? 3/9
Ci diranno che “non ha funzionato”, che la “Russia non ha voluto”, che “si dovrà combattere fino alla vittoria”. Non ci spiegheranno perché non ha funzionato, che era tutto sbagliato. 4/9
L’unico riferimento ad un piano di pace è dunque al punto numero 2. Ma la pace si fa con il nemico, con il mostro, con il tiranno, e si fa con la neutralità, l’autorevolezza, con l’aiuto della comunità internazionale, con l’ausilio di negoziatori terzi. 5/9
L’Unione è parte sempre più in causa, la sua #pace è quella di un belligerante: nessuna credibile apertura ad alcuna strategia di pacificazione che non sia armata. Il negoziato è fuori dall’orizzonte, è ormai fuori dalle possibilità dell’Unione. 6/9
Ma lo è non solo in questa guerra, lo è perché abbiamo alimentato l’idea che la #pace arriva con la guerra: è questo il nodo di fondo, da sempre. Basta, ancora una volta, tener da conto le parole. Tanto per fare un esempio, la chiamano European Peace Facility. 7/9
Peace, dice uno degli strumenti con cui l’Unione finanzia strategie militari. Ma credere che con la guerra arrivi la pace è solo uno slogan, da decenni ripetuto da bravi venditori. Maquillage per un prodotto che produce tanti tanti soldi. 8/9
“Per un progetto di pace, l’Unione Europea sta costruendo una generosa cassa di guerra – e i lobbisti si stanno preparando per aprirla”, scrive Politico . Stiamo preparando cosa? Non una conferenza di pace, ma un’escalation o una guerra infinita. 9/9 politico.eu/article/defens…
A Roma, le reliquie dei martiri su cui sono eretti altari e basiliche sembrano solo memoria di un tempo lontano. Eppure, oggi, si muore, e sempre di più, in tante parti del mondo per il solo fatto di professare la propria fede. 1/8 @RomanoAng@santegidionews
Si muore in terre di guerra, violenza e dittature. Ma ancora oggi, donne e uomini rispondono e resistono alla violenza della persecuzione “senza la forza delle armi”. Lezione e testimonianza anche per chi non ha fede. Testimonianza della potenza della forza debole. 2/8
A loro, morti nel XX e nel XXI secolo, è dedicato il Memoriale realizzato dove poggiano le fondamenta della Chiesa di San Bartolomeo all’Isola, e frutto di un lungo lavoro di documentazione, inaugurato ieri. 3/8
1/7 Le ragioni per cui l’Occidente dovrebbe cambiare la sua strategia e sostenere il #negoziato, stanno tutte nelle die tragiche previsioni della guerra in #Ucraina: escalation nucleare o guerra lunga e globale. washingtonpost.com/world/2023/02/…
2/7 A dirlo è un’analisi recentissima della RAND corporation, il più importante think tank americano che fornisce analisi si difesa e sicurezza alle forze armate americane e cha ha contato trai suoi membri generali e personalità come Kissinger. #pace
3/7 RAND aveva previsto un attentato come quello alle Torri Gemelle e ora ci dice che “poiché il conflitto finirà probabilmente con un negoziato, evitare una guerra lunga richiede sforzi” in questa direzione. #ucrainarand.org/pubs/perspecti…
Restiamo sgomenti, stupiti di fronte al fuoco che piomba dal cielo, rabbiosi davanti alle città ucraine colpite dalle armi russe. Indignati ci diciamo che la Russia non avrebbe dovuto: una città non è un ponte, la rappresaglia è senza misura.
1/24 @peoplepubit#pace
Stupore, sgomento e sorpresa.
Eppure era stato annunciato dalla Russia che ha invaso e da Cassandre che nessuno vuole ascoltare. Questa è la guerra. Più che sgomento dovremmo guardarci dentro e chiederci cosa stiamo sbagliando. 2/24
Ci stiamo convincendo dell’ineluttabilità della guerra smettendo di interrogare la storia e la scienza. Vestiamoci di umiltà, chiniamo la testa perché l’esito di una guerra ha una sola certezza: la morte. A volte neppure finisce, e vincere non basta alla #pace. 3/24
#25settembre C’è una cosa peggiore di un pessimo governo: convincerci che un futuro migliore sia impossibile, togliere alla #politica il suo significato alto e ideale, farci credere che non abbiamo potere, che sono tutti uguali. Farci scegliere il disingaggio. #elezioni2022 1/9
Il disingaggio, la disillusione, sono la più potente arma di chi non ha a cuore la vita collettiva. Farci credere che non siamo comunità, ma individui. Ecco la vera vittoria dei peggiori. Con il #VOTO, difendiamo l’essere comunità e la politica come costruzione del futuro. 2/9
Votando ci ricordiamo che la politica la fanno gli esseri umani, che i nomi sulle liste cambiano e che se oggi non ci piacciono, domani potrebbero essere diversi. Ma non lo saranno se avremo distrutto l’idea che la politica conta. 3/9 #Elezioni
La tecnologia militare contribuisce in modo potentissimo al fascino che la #guerra esercita. E si, purtroppo è fascino.
La storia dei conflitti, la storia militare, bisogna iniziare a depurarla da questo mostruoso richiamo. Raccontarla per l’assurdo che è. 1/8
Musei, esposizioni che mostrano morte con lo stesso criterio dell’arte, che si passa vicino a un fucile e non ti viene più in mente che è stato pensato per ammazzare. Ripenso ai corsi che ho seguiti: militari o ex militari a spiegare cosa produce un’arma su un corpo.2/8
A spiegare come è stata studiata per far più danni possibile, a quanti più morti ha contribuito la scienza. Sarà che stavamo lì per capire come evitare di finire cadaveri, sarà che i soldati avevano perfetta contezza dell’orrore, ma c’era silenzio e dolore. Nessun fascino. 3/8
#23agosto Vorrei sapere che dovrò far la fila, mettermi in coda e forse farà ancora caldo. La vorrei vedere uscire fuori dalla scuola dove vado a votare, la coda di gente con la scheda elettorale e il documento in mano. #ElezioniPolitiche2022 1/17
Ci vuole tempo e allora ci si ferma davanti ai manifesti con le liste elettorali, a scorrere uno per uno i nomi di quelle persone anche se si è già scelto. A scuola aspettavo i 18 anni perché avrei fatto quella fila e pensavo a mia nonna che ha votato solo dopo la guerra. 2/17
Temo che saremo pochi, sempre meno, perché in tanti sono stanchi. Lo capisco, l’abbiamo ridotta quasi a una parolaccia, la parola “politica”. Questo sì, è il successo del più deteriore del potere: farci credere che non serva più a niente. 3/17