Tre colpi precisi al petto a formare una V.
Accanto al cadavere un biglietto, "Vittoria o morte. ELN.", una parrucca e una Colt Cobra 38 Special.
Così muore la mattina del 1° aprile 1971, 52 anni fa, Roberto Quintanilla Pereira, console boliviano ad Amburgo.
-1
Ma il suo nome è più conosciuto negli ambienti della sicurezza che in quelli diplomatici.
Il 9 ottobre 1967 è infatti al comando del reparto antiguerriglia che in Bolivia cattura e uccide il simbolo dei rivoluzionari dell'America Latina e non solo: Ernesto Che Guevara.
-2 Roberto Quintanilla Pereira
La foto del cadavere del Che, con gli occhi sbarrati, fa il giro del mondo.
Il suo cadavere non sarà mai trovato, distrutto o sepolto dall'esercito boliviano. L'identificazione avviene attraverso le impronte desunte dalle mani, amputate allo scopo da un medico militare.
-3 Il cadavere di Che Guevara esibito alla stampa.
Anche se l'operazione della cattura di Che Guevara è stata organizzata dall'agente CIA cubano Félix Rodríguez, è Quintanilla, allora colonnello dei servizi segreti boliviani, che si vanta pubblicamente dell'uccisione, mostrando persino macabri cimeli ai giornalisti.
-5 Félix Rodríguez, a sinistra, accanto a Che Guevara cattura
Le sue imprese successive nella repressione della guerriglia dell'ELN (Ejército de Liberación Nacional de Bolivia) lo pongono sempre di più in primo piano. La sua foto assieme al cadavere di Inti Peredo, successore di Guevara al comando dell'ELN, è l'ultima sua spavalderia.
-6 Roberto Quintanilla accanto al cadavere di Inti Peredo
I guerriglieri lo hanno inserito fra i primari obiettivi da colpire, ritenendolo responsabile della decisione di uccidere il Che e di averne vilipeso il cadavere.
Quintanilla viene quindi inviato come console in una tranquilla città europea, dove si ritiene sia al sicuro.
-7 Il consolato boliviano ad Amburgo
Torniamo ad Amburgo.
La pistola rinvenuta sulla scena del delitto viene analizzata dalla polizia tedesca che ne rintraccia il proprietario: è Giangiacomo Feltrinelli, ma l'editore italiano è già entrato in clandestinità dopo aver fondato i GAP ( Gruppi d'Azione Partigiana).
-8 La pistola usata per uccidere Quintanilla
La pista investigativa si concentra quindi subito verso i gruppi del estremismo di sinistra internazionale, e in particolare verso una donna boliviana, di origini tedesche, che lo stesso Feltrinelli ha incontrato nel 1967 nel paese sudamericano: Monika Ertl.
-9 Monika Ertl
Monika è la figlia Hans Ertl, un fotografo ed operatore cinematografico tedesco che ha lavorato sotto il nazismo con Leni Riefenstahl ed ha collaborato alla produzione di cinegiornali ed altro materiale propagandistico a contatto con le più alte gerarchie del nazismo.
-10 Hans Ertl
Dopo la guerra, timoroso di essere imprigionato dagli Alleati, fugge assieme alla figlia attraverso la famosa "Ratline", il percorso che dall'Europa fa giungere i ricercati nazisti negli "accomodanti" paesi del Sud America, e si stabilisce a La Paz in Bolivia.
-11 La Paz negli anni '50
Monika e suo padre fanno parte della società di espatriati tedeschi nella capitale boliviana, politici nazisti, ex SS, membri della Gestapo. Un certo Altmann li frequenta spesso tanto che la bimba lo chiama "zio".
In realtà è Klaus Barbie, il boia di Lione.
-12 Klaus Barbie con amici a fine anni '60 a La Paz
Così passa la sua adolescenza in questo ambiente di benestanti nostalgici nazisti e ne sposa persino uno. Ma dopo dieci anni di matrimonio capisce di non volere quella vita e divorzia.
Monika trova nel Che e nella Rivoluzione una nuova fonte di ispirazione.
-13 Monika Ertl col marito
È la morte del suo idolo che la convince a compiere l'ultimo passo. Nel 1967 si aggrega all'ELN. Sa già sparare bene, glielo ha insegnato il padre, e presto diventa una vera guerrigliera. Monika non c'è più. Al suo posto è nata Imilla, suo nome di battaglia rivoluzionario.
-14 Monika Ertl con una compagna di guerriglia
Si innamora del luogotenente del Che, Inti Peredo, che ha preso il suo posto al vertice dell'organizzazione. Ma Inti nel 1969 viene catturato proprio da Quintanilla, torturato ed ucciso.
L'ELN progetta la vendetta e sarà proprio Monika che dovrà metterla in pratica.
-15 Inti Peredo
Nel marzo 1971 arriva ad Amburgo dove si stabilisce in una comune. Si fa passare per una turista australiana e si reca al consolato boliviano per avere il visto per visitare il paese. Grazie al suo gradevole aspetto riesce ad avere un incontro col console in persona.
-16 L'identikit dell'assassina di Quintanilla della polizia di A
È Quintanilla.
Da solo.
È il momento della vendetta.
Per il Che. Per Inti. Per tutti i compagni uccisi e torturati da colui che era stato fino a poco prima a capo dei servizi segreti del regime boliviano del generale Barrientos.
Tre colpi di pistola e poi la fuga.
-17 Il corpo di Roberto Quintanilla con i tre colpi sparati al p
Il governo boliviano mette sulla sua testa una taglia di 20.000 dollari. Rientrata in Bolivia sembra che sulle sue tracce si sia messo lo "zio Klaus" della sua adolescenza, il famigerato Klaus Barbie che già da anni collabora coi servizi segreti del paese.
-18 La tessera di membro "ad honorem" dell'esercito de
Il 12 maggio 1973 il ministro dell'interno boliviano Alfredo Arce Carpio comunica alla stampa che due guerriglieri dell'ELN sono stati uccisi durante una operazione militare: uno di essi è Monika Ertl.
Finisce così la "fuga" di Imilla, che ha voluto vendicare il Che.
-19
Ma la storia non si ferma con lei.
L'11 maggio 1976 a Parigi viene ucciso in pieno giorno sotto ad un ponte sulla Senna Joaquin Zenteno Anaya, comandante della regione militare di Santa Cruz dove fu catturato e ucciso il Che.
-20 Joaquin Zenteno Anaya
Klaus Barbie invece continua la sua "carriera" appoggiando il golpe del 1980 del generale boliviano Luis García Meza con la collaborazione dei neofascisti italiani Delle Chiaie e Pagliai con i quali aveva creato un gruppo paramilitare che controlla il traffico di cocaina.
-21 Stefano Delle Chiaie
Il ritorno alla democrazia del paese sudamericano gli fa perdere però gli appoggi necessari a sfuggire alla giustizia. Nel 1983 viene estradato in Francia dove viene condannato nel 1987 all'ergastolo.
-22 Klaus Barbie in manette
Il suo processo svela che ha lavorato per i servizi prima americani poi tedeschi fino da subito dopo la guerra.
Morirà in prigione per leucemia il 25 settembre 1991.
Alfredo Arce Carpio cade in disgrazia nel 1987 dopo uno scandalo di droga. Verrà assassinato nel 2001.
-23
Félix Rodríguez continuerà la sua carriera nella CIA diventando nel 1969 cittadino USA, operando anche in Vietnam, e venendo coinvolto nel 1986 nello scandalo Iran-Contras.
Nel 2005 è fra i fondatori del Museo della Baia dei Porci a Miami.
-24 Félix Rodríguez
La foto del tweet 14 non raffigura Monika Ertl, grazie a @Brandofrascella per la segnalazione.

• • •

Missing some Tweet in this thread? You can try to force a refresh
 

Keep Current with 𝕃𝕒 𝕊𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝓮 𝓵𝓮 𝓘𝓭𝓮𝓮

𝕃𝕒 𝕊𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝓮 𝓵𝓮 𝓘𝓭𝓮𝓮 Profile picture

Stay in touch and get notified when new unrolls are available from this author!

Read all threads

This Thread may be Removed Anytime!

PDF

Twitter may remove this content at anytime! Save it as PDF for later use!

Try unrolling a thread yourself!

how to unroll video
  1. Follow @ThreadReaderApp to mention us!

  2. From a Twitter thread mention us with a keyword "unroll"
@threadreaderapp unroll

Practice here first or read more on our help page!

More from @lastoriaeleidee

Apr 25
Come finiscono le guerre?
Tra il campo di battaglia che rivela chi è più forte e gli accordi che devono superare la reciproca sfiducia, la pace è un puzzle complesso.
La resa incondizionata è strategia o necessità?
Vediamo assieme i meccanismi dietro la fine dei conflitti.
/1Image
How Wars End del politologo USA Dan Reiter, edito dalla @PrincetonUPress, esplora come e perché le guerre si concludono.
Ci sono due concetti centrali: le informazioni che emergono dal campo di battaglia e la certezza che l’avversario rispetti in futuro gli accordi di pace.
/2Image
Le guerre sono, in fondo, questioni politiche.
Il Nobel per la Teoria dei Giochi Thomas Schelling le descrive come una sorta di negoziato, dove si discute su dei confini o sul tipo di governo.
La pace arriva con un accordo che risolve la disputa, creando un nuovo equilibrio.
/3 Image
Read 23 tweets
Apr 8
"Fuori la guerra dalla storia" non è, nonostante quello che ne pensi @mattiafeltri, una "minchiata" di Conte.
È l'auspicio sotto il quale nel 1928 viene siglato il patto "Kellogg-Briand" che è diventato un caposaldo del diritto internazionale: la guerra diventa un crimine.
/1
Le nazioni firmatarie del patto proposto dai ministri degli esteri di Francia, Aristide Briand, e USA, Frank Kellog, si impegnano a rinunciare alla guerra come mezzo di risoluzione delle loro divergenze, diritto che era sempre stato insito nella sovranità di ogni paese.
/2
Proprio facendo riferimento a quel patto, ratificato anche da Germania e Giappone, a Norimberga e Tokyo si possono giudicare politici e alti ufficiali tedeschi e giapponesi "colpevoli di avere pianificato e avviato una guerra di aggressione", cioè di "crimini contro la Pace".
/3
Read 6 tweets
Apr 6
“Il commercio è guerra economica”.
I dazi di Trump riscrivono le regole, rispolverando il Neomercantilismo.
Da Smith a List, fino ai recenti "Kicking Away the Ladder" di Ha-Joon Chang e "The Neomercantilists" di Eric Helleiner, vediamo questo scontro tra mercato e politica.
/1Image
Image
Adam Smith, in La ricchezza delle nazioni (1776), attacca il Mercantilismo: i dazi proteggono interessi ristretti, non la prosperità generale.
Il commercio libero, basato sul vantaggio comparato, massimizzerebbe la prosperità globale, arricchendo invece tutti.
/2Image
Smith vede il mercato come un motore universale, non uno strumento di potere statale.
Critica i mercantilisti per la loro ossessione di esportare più di quanto si importa.
Per lui, la vera ricchezza è nella produzione e nel consumo, non nella bilancia commerciale.
/3 Image
Read 17 tweets
Jan 11
25 milioni di dollari in monete d'oro.

Il 4 agosto 1916 gli USA e la Danimarca si accordarono su questo prezzo perché i primi potessero prendere possesso della colonia danese delle Isole Vergini nei Caraibi.
/1Image
Il grande successo in Europa dello zucchero di canna prodotto nelle Americhe aveva reso nel XVII secolo estremamente desiderabili le isole caraibiche, dove il clima favoriva la sua produzione e esaltava la sua qualità.
/2 Image
Il consumo di zucchero in Europa tra il 1640 e il 1750 triplicò e spagnoli, inglesi, francesi, olandesi, tutti vollero partecipare allo sfruttamento di questo nuovo "oro" alimentare, contendendosi le isole caraibiche nelle varie guerre di quel periodo.
/3 Image
Read 15 tweets
Dec 9, 2024
Con la caduta del regime di Assad, e il probabile "smembramento" della Siria in vari potentati legati alle sue fazioni, oltre che a interessi stranieri, si può dichiarare conclusa dopo un secolo la sistemazione del Medio Oriente derivante dall'accordo Sykes-Picot del 1916.
/1Image
Cosa è dunque l'accordo Sykes-Picot?
Durante la Prima Guerra Mondiale britannici e francesi, con un accordo segreto, si spartiscono il Medio Oriente sotto il controllo del nemico Impero Ottomano in rispettive zone di influenza.
/2 Image
Come vedete le zone di influenza sono tracciate in perfetto stile coloniale: in alcune parti con un righello indifferente alle popolazioni che in quelle zone abitano.
Inoltre l'accordo confligge con le promesse inglesi ai leader arabi che si sono ribellati agli Ottomani.
/3 Image
Read 12 tweets
Nov 29, 2024
Sulla facciata del municipio di Colonia sono rappresentati in statua diversi illustri cittadini, ma l'occhio più attento può notare che una di esse è sostenuta da una grottesca che, ohibò, sta facendo un'oscena autofellatio!

Vediamo la storia che c'è dietro...
/1Image
La statua raffigura il vescovo Corrado di Hochstaden.

Figlio di Lotario, conte appunto di Hochstaden, come tanti altri cadetti della nobiltà venne indirizzato alla carriera ecclesiastica tanto da diventare nel 1226 canonico della cattedrale di Colonia.
/2 Lo stemma araldico dei conti di Hochstaden
Una decina di anni dopo nel 1238, non ancora ordinato sacerdote, riceve direttamente dall'Imperatore Federico II a Brescia, dove lo aveva seguito in una delle sue tante imprese militari contro i comuni del nord Italia, le insegne arcivescovili della diocesi di Colonia.
/3 Image
Read 15 tweets

Did Thread Reader help you today?

Support us! We are indie developers!


This site is made by just two indie developers on a laptop doing marketing, support and development! Read more about the story.

Become a Premium Member ($3/month or $30/year) and get exclusive features!

Become Premium

Don't want to be a Premium member but still want to support us?

Make a small donation by buying us coffee ($5) or help with server cost ($10)

Donate via Paypal

Or Donate anonymously using crypto!

Ethereum

0xfe58350B80634f60Fa6Dc149a72b4DFbc17D341E copy

Bitcoin

3ATGMxNzCUFzxpMCHL5sWSt4DVtS8UqXpi copy

Thank you for your support!

Follow Us!

:(