"La nostra disobbedienza civile è nuda ma naturale. Al contrario la nudità dell'incompetenza, dell'arroganza, dell'inazione del Governo è oscena. Ancor di più di fronte al dramma che in queste ore stanno vivendo le famiglie e le imprese dell'Emilia Romagna.
Oggi abbiamo scelto di mettere a nudo la fragilità del nostro corpo. Lo stesso corpo che si ammala di inquinamento e che patisce il caldo, la sete, il freddo e la fame.
Dopo le immagini del Po prosciugato per l’assenza di pioggia, la preoccupazione degli agricoltori che devono abbandonare la coltivazione del riso e del mais e la risalita di acqua salina nei fiumi in secca, il dibattito tra gli ospiti in studio rimaneva stagnante come quell’acqua
Roma, 2 gennaio 2023.
Tre cittadini imbrattano le mura del Senato per denunciare l’incapacità della classe politica italiana nell'agire concretamente per abbandonare i combustibili fossili.
Sono denunciati per danneggiamento, e rischiano così fino 3 anni di reclusione.
Accettiamo le conseguenze legali delle nostre azioni, ma non possiamo stare zitti di fronte un'ingiustizia così grande.
Laura, Davide e Alessandro hanno poco più di vent'anni. Hanno accettato questo rischio semplicemente per chiedere un futuro.
Non li lasceremo soli.
Criminale è chi investe nella devastazione del nostro Paese, non chi denuncia con proteste nonviolente.