Dopo le immagini del Po prosciugato per l’assenza di pioggia, la preoccupazione degli agricoltori che devono abbandonare la coltivazione del riso e del mais e la risalita di acqua salina nei fiumi in secca, il dibattito tra gli ospiti in studio rimaneva stagnante come quell’acqua
Poca preoccupazione reale, ma tanto negazionismo rispetto al collasso climatico a cui stiamo andando incontro.
Anziché discutere di come tagliare i sussidi pubblici ai combustibili fossili, si perde tempo, ancora, a negare l’evidenza!
Ma noi, di tempo, non ne abbiamo più!
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Invitare ad ogni dibattitto uno scienziato negazionista e uno no non è pluralità, è propaganda: si sta facendo pesare per il 50% una tesi che ha un consenso scientifico praticamente nullo.
Un po' di fonti:
In questo articolo si analizza la copertura mediatica delle tesi di scienziati negazionisti: questi ricevono una visibilità mediamente doppia rispetto agli altri scienziati. nature.com/articles/s4146…
Roma, 2 gennaio 2023.
Tre cittadini imbrattano le mura del Senato per denunciare l’incapacità della classe politica italiana nell'agire concretamente per abbandonare i combustibili fossili.
Sono denunciati per danneggiamento, e rischiano così fino 3 anni di reclusione.
Accettiamo le conseguenze legali delle nostre azioni, ma non possiamo stare zitti di fronte un'ingiustizia così grande.
Laura, Davide e Alessandro hanno poco più di vent'anni. Hanno accettato questo rischio semplicemente per chiedere un futuro.
Non li lasceremo soli.
Criminale è chi investe nella devastazione del nostro Paese, non chi denuncia con proteste nonviolente.
"La nostra disobbedienza civile è nuda ma naturale. Al contrario la nudità dell'incompetenza, dell'arroganza, dell'inazione del Governo è oscena. Ancor di più di fronte al dramma che in queste ore stanno vivendo le famiglie e le imprese dell'Emilia Romagna.
Oggi abbiamo scelto di mettere a nudo la fragilità del nostro corpo. Lo stesso corpo che si ammala di inquinamento e che patisce il caldo, la sete, il freddo e la fame.